AI e le fondamenta di internet.
Ho avuto una specie di scambio interessante con @mike@flipboard.social , il CEO di Flipboard (si, nel Fediverso potete anche chiacchierare coi CEO) e parlavamo di una AI che si chiama perplexity.ai .
Una cosa interessante che ha detto e' che perplexity e' cio' che sia Bing e Google vorrebbero essere: un posto dove vai, fai una domanda in linguaggio naturale, e ti viene risposto in linguaggio naturale, da qualcosa che ha fatto una ricerca delle fonti. Per esempio:
Come potete vedere, la AI ha
- capito la domanda
- eseguito una ricerca su internet
- trovato alcuni link interessanti
- letto il contenuto rilevante delle pagine
- fatto un riassunto
- annesso i link alla risposta (i numerini nei quadrati in grigio)
Perche' e' importante, questo? Perche' di fatto e' come se stessimo riscrivendo il web daccapo. Internet era concepita per essere un posto ove trovare informazioni e utilita', non come il bordello levantino di oggi.
Ma era sempre mancata una tecnologia capace di fare cio' che volevamo. Su Internet c'era tutto, si diceva, ma non c'era modo di interrogare internet. Ma ora c'e'.
Ciò equivale essenzialmente a riavviare Internet. Agli albori di Internet, quando lo utilizzavo dall'università, le domande principali erano essenzialmente due: Come posso trovare l'indirizzo e-mail di questa persona? E come posso trovare le informazioni che sto cercando? A quel tempo avevamo strumenti come WAIS, Gopher e Veronica, su cui facevamo affidamento per trovare le informazioni, ma erano tutt'altro che perfetti. Sebbene il Web e l'HTML sembrassero rispondere a queste domande introducendo l'ipertesto, divenne presto evidente che non era sufficiente, poiché per trovare un link era necessario individuare una pagina contenente il link.
Poi sono arrivati i motori di ricerca come Altavista, Lycos e altri, fino a quando Google è emerso come forza dominante. Quando si trattava di trovare persone, invece, non c'era praticamente nulla fino alla comparsa dei primi social network personali, come Geocities e Myspace. Poi è arrivato Facebook.
Nonostante questi progressi, le domande fondamentali rimangono le stesse: dove trovo una persona? Dove trovo le informazioni? Attualmente, la risposta a entrambe le domande sembra essere “Facebook, Google”. O in generale “social network, motori di ricerca”.
Tuttavia, se eliminiamo Google dall'equazione e lo sostituiamo con l'intelligenza artificiale, l'intera economia del web subisce una trasformazione significativa. In sostanza, stiamo ridisegnando Internet dalle fondamenta. Questo, credo, è un punto che potrebbe non essere del tutto chiaro a coloro che non erano presenti nei primi anni '90.
Non sono il primo a pensarlo. Subito dopo il web, da alcuni visionari (alcuni anche dal CERN stesso) era nata la stessa idea, che si chiamo' Virgilio.it. Proprio cosi'. Italianissima. E introduceva un portale dal quale potevate accedere ad internet, opportunamente catalogato.
Fu la nascita del concetto di “portale”, anche se ovviamente Telecom fu troppo stupida per capirlo (e lo sostitui' con Alice) , e la cosa mori' in quel momento. Il motivo per il quale l'idea di portale falli' inizialmente era che non esistendo nessuna AI generativa, non era possibile dare al pubblico una vera funzione di portale, per cui il sistema funzionava piu' o meno come una specie di lista di bookmark molto configurabili.
Ma se la risposta non fu decisamente adeguata, la domanda era corretta. Tutto il concetto su internet girava attorno a due domande:
- come trovo le persone che voglio?
- come trovo le informazioni che cerco?
Se andiamo poi nel mondo mobile, invece di usare centinaia di app solo per fare alcune cose, potremmo semplicemente avere un entry point cui possiamo chiedere qualcosa in linguaggio naturale.
Ma questi non sono problemi astratti o ragionamenti accademici: se negli ultimi 35 anni NON siamo riusciti a dare una risposta esauriente alle due domande sopra, creando dei sistemi (social network, motori di ricerca) che non sono davvero perfetti e consentono infiniti abusi perche' non ci possiamo parlare, qui siamo ad un momento di svolta.
Perche' siamo rispondendo, finalmente, alle due domande in maniera tecnologicamente consistente.
E dico “consistente” perche' e' sempre stato il sogno dell'umanita' quello di poter azionare un computer usando il linguaggio e se ne trovano tracce in tempi non sospetti:
E nel 1982, quando ancora il computer era immaginato come TV:
Su questo dobbiamo far calare una consapevolezza, riguardo ad Internet: la sua enshittification comincia per colpa del FALLIMENTO della sua tecnologia. I social network nascono perche' non esiste niente come perplexity. Prendiamo per esempio geocities, o myspace. Essenzialmente, potevate mettere tutti i dati che volevate li, per cui sarebbero state delle personal pages tremende.
Ma se io cercavo qualcuno, non c'era niente che potesse dirmi “ehi, la persona che cerchi e' questa qui”. Un motore di ricerca, certo,indicizzando geocities o myspace poteva darvi dei dati, ma non potevate chiedere “Cercami la mail di Ivo Balboni, pensionato di Cesena, quello che ha vinto l' Internet alla Festa dell' Unita'”.
Oggi sarebbe possibile, e senza Facebook, direttamente dal motore di ricerca AI.
E il gigantismo di google come motore di ricerca e' dovuto principalmente al fatto che non esiste niente del genere, per cui c'e' stata una competizione per il “risultato migliore”, dimenticando il fatto che alla fine il “risultato migliore” e' quello che risponde alla domanda DOPO AVERLA CAPITA.
Tutti gli avanzamenti (completamento automatico della stringa di ricerca, per dire) servono solo a migliorare l'interfaccia, perche' in ultima analisi vorremmo che il motore di ricerca capisse bene cosa cerchiamo.
E' come, cioe', se stessimo tornando all'inizio degli anni '90 e cercassimo di rispondere alle due domande cui abbiamo fallito nel rispondere, ma questa volta con uno strumento che ci permette di rispondere DAVVERO.
In questo senso, quindi, appena dei siti come Perplexity diventeranno comuni, vi troverete nella Internet della AI.
Sara' DAVVERO una internet 2.0.
Uriel Fanelli
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