Vedo le persone incapaci di capire il cambiamento che sta investendo il mondo, rifugiandosi nella convinzione che se freniamo tutti insieme allora potremo impedire al tempo di passare, o che se chiediamo al governo, allora il governo fermera' l'evoluzione del pianeta, della tecnologia, della cultura.
E un esempio e' il mondo dell'auto, tra persone stupite di quanto accade a VW, ma anche governi che giurano che “difenderanno l'occupazione”.
E' buffo come certe volte sembra che il mondo esploda, oddiomoriremotutti, esconodaifottutimuri, e poi alla fine si scopre che si', quello che succede ha un senso e dovremmo semmai chiederci come mai non lo avevamo previsto. Io non l'ho previsto perche' ero occupato a con un lungo giro in bicicletta, per “collaudare” il mio nuovo velocipede. Voi, non so.
Avevo prenotato, presso Thalia, il libro autobiografico della Merkel, perche' volevo capire quanto volesse togliersi dei sassolini dalle scarpe, ed ero curioso di capire se davvero volesse mostrare gli ingranaggi che avevano portato ad alcune decisioni.
Ho visto un interessante post sullo stato del fediverso qui: https://blog.bologna.one/?p=110 e vorrei dire la mia, per una semplice ragione. Quando si discutono problemi generazionali, quello che va fatto e' avere una prospettiva molto ampia, e chiedersi non solo cosa sia cambiato nelle tecnologie, ma negli utenti.
Circola un assurdo dibattito “numerico” sui giornali,nei relativi commenti e nel mondo della politica. Si tratta di confrontare il numero di reati commessi da italiani e stranieri, per decidere che o se gli stranieri siano, o meno, sovra-rappresentati.
Mark Twain, una volta, ebbe a dire “nessuno impara qualcosa dal secondo calcio di un asino”. Non e' molto diverso dal dire , come Einstein, che la pazzia e' l'abitudine di rifare le stesse cose aspettandosi risultati diversi. Quello che vedo dalla classe politica attuale, invece , e' la voglia di rifare gli stessi errori (dal fascismo 2.0 al reaganismo 2.0, al Trump 2.0), aspettandosi risultati diversi.
E' un pochino che non scrivo di vicende neosovietiche, cosi' visto che c'e' il panico da missili , ne approfitto per riscrivere la cosa. Ma prima svelo il mio Bias: che i democratici USA vogliano scatenare una guerra nucleare in Europa era noto gia' ai tempi della Clinton, e fu – per chi segue questo blog – il motivo per cui feci il ghostwriter mercenario nella grande Meme War del 2016, quando Trump sconfisse l'orrendo mostro inumano Hillary Clienton.
Finisco sempre con lo scrivere di polemiche gia' avvenute, ma questa e' , tra le americanate, quella piu' fastidiosa e piu' urlata. E tra l'altro, tra le americanate, e' anche quella piu' palesemente improbabile.
Credo ci sia la necessita' di raccontare una vecchia storia che si raccontava ai bambini che , nel gergo ferrarese, “facevano molte smanie” a tavola. E' la storia del bambino speciale, la storia del bambino che alla fine paga il suo comportamento, ma non vuole , o non riesce , a capire di essere lui stesso la causa del suo male.
I recenti avvenimenti americani – per quanto io creda che siamo solo all'inizio – sono cosi' stravaganti che ho deciso di parlare di fantascienza, e di cose che sto scrivendo. Per prima cosa, passiamo a quello che sto scrivendo, che e' la terza parte di Dimension Hate.