Vittorie elettorali.
Quando guardiamo le elezioni in Russia , dove – guarda caso – vince sempre Putin, ci viene da chiederci “ma perche'mai organizza delle elezioni?”. Che bisogno ne ha? Se domani dicesse “sono il nuovo Zar, e in Russia torna lo zarato”, nessuno avrebbe il coraggio di protestare. Anzi, forse la chiesa ortodossa lo incoronerebbe anche. Che bisogno ha Putin di fare delle elezioni, di preciso?
Il motivo e' semplice: Putin ha bisogno di fare delle elezioni perche' sa che noi le vediamo come elezioni. Sappiamo benissimo che e' una farsa, sappiamo benissimo che tutti gli altri partiti sono stati ridotti al lumicino e che gli altri politici sono stati tolti di mezzo. Ma i giornali ancora dicono “Putin ha vinto le elezioni”, oppure “dopo le elezioni cosa cambiera'”?
Siamo noi occidentali che prendiamo quell'evento che NON e' un evento, e ci comportiamo come se la finzione esistesse. Si tratta chiaramente di un simulacro, come il presidente operaio di Berlusconi o Rocco Siffredi maschio sfruttato, ma il postmoderno ci impone di comportarci come se le elezioni russe fossero un evento realmente accaduto.
E allora i giornali si chiedono “cosa succedera' adesso?”. Adesso cosa? Cos'e' adesso? E' successa una sagra della crocetta , vero, ma non e' che possa cambiare qualcosa: non-eventi producono non-effetti.
Cominciamo dall'inizio:
In Russia NON CI SONO state “elezioni”.
Possiamo definire quello che e' successo in Russia in molti modi. Uno e' “una domenica”. Un altro modo sarebbe “festa della matita”. Potremmo anche chiamarlo “giorno dell'uscire di casa”, o “fingere di votare, ma tutti insieme”.
Guardate questo articolo:
Salvini sul “voto in Russia”. Ma di quale voto stiamo parlando? Questo non sarebbe possibile, per esempio, in tedesco. Voto si chiama “wahl”, che significa “scelta”. Pensando in tedesco non e' possibile chiamare “scelta” quello che e' successo in Russia, anche ammesso che qualcuno si sia messo davvero a contare i voti.
Guardate questi pirla:
Si chiedono “cosa succedera' dopo la vittoria”. Aha. La stessa cosa che succedeva prima. C'erano cose che Putin NON potesse fare, prima, e che puo' fare adesso? E ci mettono anche l'analisi dell'esperto: altri sei anni di putin, dice. Fingendo di non sapere che Putin rimarra' li' al vita. Piccoli dettagli.
Guardate questi:
“Come governera' Putin dopo le elezioni?”. Esattamente come prima, per quale diavolo di ragione dovrebbe cambiare? Ha esattamente tutti i poteri che aveva prima e tutti i limiti che (non)aveva prima. Perche' dovrebbe cambiare modo di governare?
E non poteva mancare Rampini, che si pone la stessa domanda, parte dalle stesse premesse, e ne deduce che Putin abbia consenso. Il Re del Non Sequitur. Sulla base di elezioni che non sono elezioni, e di “sondaggi”, che sfortunatamente in Russia puo' fare solo il governo, cioe' Putin. Deduce che sotto le elezioni false si nasconde il fatto che il risultato dice il vero.
Per me si droga.
Chiudo con quello che alcuni pirla considerano il “gotha” del buon giornalismo anglosassone, cioe' la BBC.
E ho detto tutto. Cosa succedera' ora? Esattamente la stessa cosa che succedeva prima, ovviamente.
E allora mi sento di poter fare una considerazione semplice, e dare una risposta semplice.
Putin non “fa” elezioni. Per ovvie ragioni. Putin PROIETTA le elezioni nella stampa occidentale, perche' sa che , finte o meno, questo non-evento verra' considerato come se fosse un evento.
Le elezioni in Russia sono come il vestito dell'imperatore. Perche' l'imperatore non si limitava a vestirsi? Perche' sapeva bene che PROIETTANDO il suo bellissimo vestito nella mente della popolazione, tutti avrebbero immaginato un vestito bellissimo, mentre se avesse avuto addosso un vero vestito, sarebbe piaciuto magari al 50% della popolazione.
Non c'e' stata alcuna elezione in Russia, quello che ha fatto Putin e' di usare la stampa occidentale come PROIETTORE, un proiettore che ha fatto il suo lavoro e proiettato le elezioni russe sull'opinione pubblica, che ora legge delle elezioni russe, come se fossero mai esistite.
La vera domanda che dobbiamo porci e' allora la seguente: ma perche' Putin proietta delle elezioni inesistenti, mentre per esempio Kim Jong di Korea non lo fa, o non lo fa Xi in Cina? LA risposta e' che sia Xi che Kim sono i prodotti di sistemi, di sistemi di governo precisi, con ideologie ed economie , e sono l'espressione di sistemi ORGANIZZATI con precisione per produrre lo Xi e il Kim della situazione.
Putin invece non e' organico a nulla. Se chiedessi che sistema ha prodotto Stalin, beh, indicheremmo il comunismo sovietico, sistema che aveva i PROPRI metodi per eleggere il leader. Anche in URSS si votava , per quanto potendo votare solo delegati di altri partiti comunisti (agricoltori, operai, eccetera) il risultato sarebbe stato comunque un comunista sovietico.
Il vero problema di Putin e' che non ha dietro di se' un sistema davvero organizzato per produrre uno come lui. Semmai e' arrivato al potere, ma nulla dice che se domani gli venisse un infarto il sistema di potere eleggerebbe uno come Putin, o che si perpetuerebbe. Il sistema politico di Putin poggia interamente sulle spalle di Putin. Cosa succederebbe alla sua morte, non lo sa nessuno, mentre sappiamo benissimo che se morisse Xi , si riunirebbe il Politburo, poi i delegati del plenum, eccetera eccetera eccetera. Il sistema resisterebbe e gli ingranaggi si muoverebbero come prevedibile.
Ed ecco perche' Putin deve proiettare le elezioni nell'immaginazione occidentale. Vuole farci credere che esista, dietro di lui, un sistema di istituzioni robuste che produce Putin, antiche' ammettere che si tratta di un sistema che poggia su di lui.
E perche' deve far credere di essere un ingranaggio di un sistema persistente?
Perche' Vladimir Putin ha 71 anni.
Si trova sul limite estremo dell'aspettativa di vita in Russia, che certo e' un dato statistico, ma d'altro canto rende lecita la domanda “come sara' il Dopo-Putin?”
Sappiamo che la tradizione patareligiosa della Korea del Nord, in caso di morte di Kim, eleggerebbe la sorella come Guida Suprema. Sappiamo che in caso di morte di Xi, il granitico apparato comunista cinese eleggera' un altro figlio dello stesso sistema.
Cosa succederebbe in caso di morte di Putin, invece, non lo sappiamo bene. Non ha creato un sistema coerente, capace di perpetuarsi nel tempo.
Quindi, quello che Putin vuole farci credere (ovvero, cio' che e' falso) e' quanto segue:
“io sono il prodotto di un sistema democratico stabilissimo che elegge liberamente me, e quindi dopo di me ci sara' un altro me”.
Ma il sistema democratico stabilissimo non esiste perche' non ci sono vere elezioni, Putin non viene eletto davvero, e quindi alla sua morte probabilmente ci sara' un altro periodo di caos.
Uriel Fanelli
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