Vannacci e' stato promosso a fare le mappe.

la settimana scorsa mi e' capitato di trovare un mercatino ove vendevano libri a peso. Nella sezione per i libri stranieri, oltre a libri in giapponese ed arabo – dei quali non posso fruire – c'era il libro di Vannacci. Posso dirvi che l'edizione Il Cerchio pesa 458 grammi, ma una cosa e' chiara: non c'e' un solo grammo di politica nel libro. Non l'ho comprato, ma e' stato bello leggere il suo peso sull'etichetta. Lo avevo gia' letto scaricandolo da internet. Mi aspettavo che i suoi patetici argomenti sarebbero durati poco, visto che non c'e' politica nel libro, e le argomentazioni sono tutte fallaci. Tutte.

Invece nemmeno i pregiati giornalisti italiani hanno voglia, o intenzione , di mostrare al pubblico dove sono fallati gli argomenti di Vannacci. Devo dare credito a Calenda per averci almeno provato, ma devo anche ammettere che Calenda non e' esattamente uno bravo a smontare argomenti.

In questo post prendero' quindi gli argomenti che Calenda non e' riuscito davvero a Smantellare, con l'intento di mostrare tre cose:

  1. e' chiaro che il filo conduttore del libro e' “Viva la Figa e altre cose che ho letto sui muri del cesso”.
  2. l'argomentazione e' chiaramente fallace e illogica.
  3. non c'e' un grammo di politica.

Per indicare la provenienza dell' “ispirazione”, menzionero' all'inizio le scritte (sui muri dei cessi) che hanno ispirato Vannacci nella sua ricerca degli argomenti.

Ma prima, una dedica: Bersani e' vivo e lotta con noi.


Il primo argomento mainstream di Vannacci , che Calenda ha fatto fatica a smontare, e' ispirato dalle innumerevoli scritte “La Egonu Succhia”, che si trovano appunto sui muri dei cessi italiani.

Dunque, il nostro generale assegnato alla cartografia (forgia di eroi!) ci fa notare che la Egonu e' una ragazza nera. Onestamente lo sospettavo, ma sentirselo dire da un generale promosso a fare cartografia e' una cosa diversa. Non solo serve un generale (un tenente colonnello o un semplice capitano non ci sarebbero arrivati da soli), ma il Vannacci argomenta addirittura che i tratti somatici della Egonu non siano “tipicamente” italiani. E visto che non c'e' alcuna invasione di africani in Italia, mi trovo costretto a dargli ragione: la bellezza della Egonu e' poco comune in italia.

E prima di andare avanti smantellando l'idea di “tratti somatici italiani” o di “tratti somatici tipicamente italiani”, vi mostro subito la fallacia logica. Ormai vivo all'estero da circa 20 anni, e sebbene io sia italiano, non mi sento “tipicamente” italiano. Cosa vorrebbe dire, poi? Che gesticolo con le mani, che parlo come Supermario, che mangio solo pizza e pasta, oppure?

La prima fallacia logica di Vannacci e'

che non e' necessario essere “tipicamente” italiani per essere italiani. Non e' un requisito.

Non perdo tempo a spalare merda e chiedermi cosa sia un “tipico” italiano: il problema e' molto a monte: posso essere italiano anche SENZA essere “ TIPICAMENTE” , italiano. Tantomeno “il tipico italiano”. Essere “tipicamente” italiano NON e' un requisito per essere italiani. E' semplice.

Ancora peggio: in tutto questo , non c'e' un grammo di politica. Va bene, ammettiamolo: la Egonu e' una ragazza nera. Che cosa chiede, di preciso, Vannacci, in senso politico? Che richieste politiche ha? Che proposte politiche ha, Vannacci, su questo fatto? Cosa deve fare lo stato? Cosa devono fare le istituzioni, visto che la Egonu e' una ragazza nera? O cosa devono fare i cittadini, visto che la Egonu e' una ragazza nera? Insomma, qual'e' la richiesta/proposta politica a riguardo?

non c'e' un solo grammo di politica.

Non c'e' una proposta. Non c'e' una richiesta. Non c'e' politica. Nemmeno un grammo. Questo e' il punto.


Il secondo punto che Calenda non ha smontato e smerdato per quel che e', e' ispirato ad un'altro tipo di scritte prese dai muri dei cessi, che recitano circa “gobbi froci”. Come diceva Marinetti, le belle idee per cui si muore.

L'argomentazione del nostro generale che, e' bene ricordare, avevano promosso a fare le carte geografiche, e' che gli omosessuali non sono “normali” perche' sono una minoranza che non solo si comporta in modo diverso dagli altri, ma addirittura in maniera “non naturale”. Bene. La fallacia logica e' evidente. In questa definizione rientrano elettricisti, taxidermisti, fornai, posttelegrafonici e migliaia di altre categorie, e a volerla dire tutta anche i militari. Mai visti, in natura, animali marciare.O morire per la patria.

L' idea che qualsiasi minoranza si comporti diversamente dagli altri possa venire definita anormale , nel senso di “non uno come noi”, e quindi “non uno di noi” e' semplicemente il prezzo che Vannacci paga per non capire cosa sia una distribuzione secondo Gauss.

Per far parte della societa' NON e' necessario rientrare nella norma, per quanto naturale la si voglia dipingere. Per questo ci possono stare avvocati (avete mai visto un avvocato in natura?) , imbianchini, giardineri, e altre minoranze che fanno cose non naturali.

E l'argomento in se' e' ovviamente una fallacia logica.

MA ancora una volta, ci troviamo con il “difettuccio” che nessuno rinfacca a Vannacci: dov'e' la politica? Va bene, i gay sono come i giardinieri. Sono pochi e fanno una cosa poco naturale. E adesso? Qual'e' la proposta politica di Vannacci? Cosa deve fare lo stato con questi gay, questi giardinieri gay? Cosa deve fare lo stato? Cosa devono fare le istituzioni?

Qui Vannacci sembra dire che il termine “gay” e' poco italiano, e dovremmo usarne altri come “Uranisti”. A parte il fatto che tutte le parole che Vannacci propone sono desuete , il problema e' che viene da dire “tutto qui?”. Cosa dovrebbe fare il governo, scrivere una legge ove i gay sono detti “uranisti”, femmine, uomini e “altro”? Ed e' una proposta “politica”? E' questo il punto? Un decreto legge ove si vieta la parola “gay” e si usa la parola “Uranista” e si deve dire “Orgoglio Uranista” invece di Gay Pride?

E questa e' “politica”? Ovviamente no. Perche' risolve un problema che nessuno sente come problema. Sono gli stessi che si lamentano se la EU legifera sulla curvatura delle banane? (1) E secondo voi decidere che “gay” va sostituito con “Uranista” e' un problema politico, mentre la curvatura delle banane no?

Ripeto: non c'e' un grammo di politica.


Proseguendo col viaggio di Vannacci sul muro del cesso, arriviamo poi a “Samantah Travesta troia rompimi il culo tel ore serali” , che gli ispira di raccontare la solita storia , rigorosamente falsa, di quelli che per caso sono andati in un posto ove c'era quella trans che lui non se n'era accorto e....

Per prima cosa, le persone transessuali, intendo quelli/e che fanno davvero la transizione , sono le persone piu' assassinate della storia. E quando vengono assassinati/e, succede sempre che sia per questioni sessuali. E quando succede, il criminale si inventa sempre la storia che “non me lo aveva detto e io ci sono cascato”, il malvagio mutaforma che ti tende una trappola per avere il tuo prezioso culo.

E gia' mi meraviglia che un acuto osservatore capace di notare che Paola Egonu e' nera possa cascarci, nel senso che nessuna trans passa veramente se e' di fronte a te e ci puoi parlare, ma il problema e', caro Vannacci, che essendo una minoranza cosi' assassinata le persone transessuali te lo dicono. Sempre. Te lo dicono prima. E come se non bastasse, siccome amano vivere, di solito frequentano posti dove non devono aver paura di essere ammazzate. Esistono? Certo. Quanti sono? Pochissimi. Perche' nemmeno le transessuali sono tantissime. L'hai cercata col lanternino, la tua principessa.

la fallacia logica del “l'avevo scambiata per una donna, giuro” sta nel fatto che per dirlo dovete sapere che quella fosse una trans. E se non l'avete toccata, come avete fatto a dedurre che fosse una trans? E perche' NON l'avete mai scambiata per una donna.

Ma anche qui, torniamo al discorso politico: ok, sei andato in un locale trans e una poteva passare per donna. Qual'e' la tua richiesta politica? Cosa deve fare il governo? Cartellonistica stradale? Triangolo viola? Che cosa chiedi, di preciso, alla Polis?


Tutto il libro e' permeato di due concetti che vengono citati in continuazione,e. a sproposito. Il politicamente corretto e l'egemonia culturale.

In Italia non c'e' mai stata alcuna egemonia culturale come la intendeva Gramsci. Nel senso che Gramsci era un comunista. E la Egonu e' una ragazza nera. Ma apparentemente il Generale Genius (che, e' sempre bene ricordarlo, era stato promosso a fare mappe) ha perso questo dettaglio. Quello di Gramsci, intendo. Perche' e' importante? Perche per dire che tutti gli intellettuali, o le classi alte, devono essere di un certo colore politico basta un monarca qualsiasi: introduci il reato di lesa maesta' e via.

Ma l'egemonia culturale di un comunista non riguarda l'aristocrazia colta, riguarda le masse lavoratrici. Non gli intellettuali delle classi alte. Non i figli del ceto medio che studiavano e protestavano. Riguardava le masse, cioe' i lavoratori, i proletari, cioe' contadini ed operai, che ai tempi di Gramsci erano praticamente tutti.

E ovviamente non c'e' mai stata, tale egemonia: la cultura delle masse e' sempre stata, almeno dal dopoguerra, quel nazionalpopolare melenso e noioso propagato ad autori come Pippo Baudo, che Goebbels avrebbe chiamato “il mio ciccio bello”. Il massimo della protesta mai apparso nel mondo nazionalpopolare e' stato Calimero.

E questo perche', appunto, Gramsci era comunista e le masse erano al centro del suo pensiero. Non la “nomenklatura”.

Per il politicamente corretto, vale la stessa cosa. Arriva dagli USA, nello stesso pacchetto del Rap , che politicamente corretto non e', e di tutta una serie di opere (tra cui i social network moderni) che sono il contrario del politicamente corretto. E non mi risulta che qualcuno abbia mai messo a tacere gente come Vannacci. Chi mette a tacere un generale, di preciso? A sentire questa lamentela si direbbe che le strade pullulino di guardiani della rivoluzione che ti sparano se non porti il velo.

MA bisogna capire che questa lamentela e' la canzone del radical-chic della destra, cioe' il provincial-chic. Se a sinistra le persone ricche e privilegiate si mettevano a fare la rivoluzione dal salotto, battendosi contro problemi che non le riguardano (2), il provincial-chic di destra fa una lotta epica ed eroica contro il politicamente corretto e l'egemonia culturale.

La lotta contro il patriarcato e il capitalismo e' semplicente speculare alla lotta contro l'egemonia culturale e il politicamente corretto:

  1. puoi lottare dal tuo privilegiatissimo divano
  2. puoi sembrare impegnato in una battaglia epica.
  3. i tuoi pari ti considerano virtuoso
  4. agli altri sembri solo un cialtrone

Questo ha dotato lo scenario di DUE gruppi di privilegiati, ricchi invorniti che “lottano”, rigorosamente dal divano. Hanno raddoppiato, se vogliamo, il numero di fessi. Da un lato, ricchi che lottano contro la poverta' dei poveri, e dall'altro verbosi cialtroni che lottano per la liberta' di parola. Un poderoso baluardo di giovani petti a difesa del divano di casa, in entrambi i casi.

la fallacia logica, sia nel caso dei radical-chic che dei provincial-chic, e' che loro hanno quel privilegio che dicono di combattere.

MA supponiamo anche esistano questi guardiani della rivoluzione che girano e mettono a tacere le voci di destra e impongono il mainstream (guardacaso la destra e' al potere, cioe e' il mainstream, ma non importa) , qual'e' la proposta politica di Vannacci? Cosa chiede di fare al governo, di preciso? Cosa chiede alle istituzioni, quest'uomo censurato che ha scritto un libro letto da milioni di persone ma e' censurato dal politicamente corretto?

Niente. Perche' il suo libro NON contiene un solo grammo di politica.


Ma come e' possibile che nessuno faccia notare queste cose in una trasmissione pubblica? Calenda, ci voleva tanto? Passi per la storia della tipicita' italiana, che forse io sento di piu' come expat. Ma per il resto, ci voleva molto a smantellare Vannacci? Decisamente no.

Il problema e' che Vannacci e' la soluzione del Progetto Cagnara: che succede se la lega si squaglia? Dove finiscono tutti quei comodi trogloditi che ti votano basta che gli fai fare i porci comodi e rovinare la giornata agli altri?

Ma torniamo al discorso dei muri dei cessi: quale scritta ha ispirato il Vannacci (che, non bisogna dimenticare, e' stato promosso a fare mappe) nel parlare dell'epica lotta contro il PC e l'egemonia culturale?

Non proprio una scritta. E' stato quel signore vestito di gomma , che ogni tanto passa con l'idropulitrice, e rassetta i muri dei cessi. E a noi piace, questo signore: e' bello, avere i cessi puliti. Grazie, uomo di gomma dei cessi!

Ma a Vannacci deve sembrare un uomo della censura sovietica. Possiamo dire che scrivere “W la Figa e chi la burdiga” sia liberta' di espressione? Tecnicamente si'. Possiamo allora dire che l'uomo di gomma, che con la sua idropulitrice scrosta il muro pieno di cazzate, sia “il comunismo del politicamente corretto?”.

Ehm.... no.

E' soltanto il tizio che pulisce i cessi.

Mi spiace, Vannacci.

Non so se tu sia un coglione, come dice Bersani. Nella tua lotta per la tua liberta' di Parola, bersani paghera' per averlo detto, o forse no.

Ma quello che so di sicuro, caro Vannacci, e' che sei stato promosso a fare le mappe. E' agli atti.

La difesa di Vannacci, del resto, e' sempre quella di tutti i provincial-chic, quando si accorgono di aver ruttato troppo forte: “sono stato frainteso”. Bene.

Ti auguro, Caro Vannacci, di riuscire un giorno ad esprimere il tuo pensiero in modo chiaro.

(1) In realta' questo e' un vero problema. Stabilire un formato di distribuzione significa che chi produce packaging e blister puo' fare dei blister standard, e venderli per tutto il mercato. Il packaging e' un'industria che produce molto PIL.

(2). Negli usa i bianchi uccisi da neri sono molti di piu' (circa un fattore 10) dei neri uccisi da bianchi. Non esiste un problema di “Black Lives MAtter”, al massimo il contrario.

Uriel Fanelli


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