Tony Effe & co.
Da vecchio amante dell' Heavy Metal, il discorso dei testi delle canzoni ormai mi e' entrato a noia, ma si tratta di un modo che i bigotti hanno di finire sui giornali (qualcuno si ricorda il Moige?) con delle scuse qualsiasi. E' anche il modo per sviare l'attenzione sui veri problemi, se vi ricordate la strage di Columbine, non furono affatto le armi troppo facili da ottenere. Fu Marilyn Manson.
A parte delle menti brillanti come Frank Zappa & Dee che andarono a pestare i politici durante l'audizione al senato
la questione si “risolse” facendo capire quello che band come i Venom o gli Slayer hanno sempre sostenuto: un artista che nel mondo di oggi canta solo amore e veganismo vive su una torre d'avorio, mentre un artista – che dovrebbe essere sensibile per definizione – non puo' fare altro che parlare degli orrori che si vedono.
Ma era un'altra generazione di cantanti, e un'altra generazione di pubblico.
Cioe', e' inutile incazzarsi con gli Slayer se ti cantano Angel of Death, visto che Auschwitz non l'hanno fatta gli slayer: ma le strade sono ancora piene di nazisti. Oppure , incazzarsi coi Sodom per M-16 , o Agent Orange: quella roba non l'hanno fatta loro, il Vietnam lo fecero altri. Ma e' una cosa reale, e' una cosa orribile, per cui se come artista la ignori ti stai ritirando in una torre d'avorio dove, evidentemente, si parla solo di amore e amicizia.
E questo dovere verso una realta' che sara' anche orribile, ma e' visibile e quindi l'artista puo' decidere di rappresentarla, fu di fatto il muro che i metallari opponevano – e oppongono ancora – a chi rimprovera alle band metal di descrivere cose orribili.
Quelle cose sono successe davvero, e rifiutare di cantarle , o fare come Madonna e farsi ispirare solo dalla propria fica per scrivere canzoni e' una scelta, ma non necessariamente l'unica scelta.
Qui andiamo ai rapper. Il problema e' che la cultura del rap, fino al gangsta rap e ai trapper italiani, si basa sull'idea “iniziale” di descrivere il malessere americano che si respira nei ghetti. E allora giu' di crimini, rapine, pimp (papponi) , ho (hookers, cioe' prostitute da marciapiedi), sfruttamento della prostituzione , e tutto il corredo di violenza, ignoranza, mancanza di futuro e di scolarizzazione dei negri del ghetto.
Il problema di questo malessere e' che se descrivo un ricco pappone americano, puo' sembrare cool. Ma se descrivo un giro di prostituzione in Italia, non sembra affatto cool. E anni fa, per dire, un rapper che glorificava Toto' Riina fece scalpore. In generale quella particolare cultura del Rap non passa l'oceano, perche' la miseria umana dei criminali glorificati appare chiaramente, se il criminale nasce nello stesso paese.. Semmai dovessi cercare una musica capace di fare quello che il rap fa negli USA, indicherei il neomelodico napoletano, tanto amato dai mafiosi locali. Tutt'altro stile, diverse finalita', e diverso target.
Possiamo quindi tirare una linea chiara: quando si tratta di puttanoni americani di colore che fanno twerking, o delle bagascette bianche fuggite di casa che finiscono nelle mani di qualche pappone, negli usa la loro glorificazione e' possibile mentre in Italia la glorificazione di, che so io, Tarantini (l'uomo delle ragazze di Berlusconi ) e ben piu' difficile da eseguire. Tanto peggio Riina, o Messina Denaro.
Scoppierebbe un altro tipo di putiferio. Per esempio, sapere che Fedez se ne va in giro con una banda di sgherri coinvolta nei giri mafiosi che circondano il calcio non gli ha dato una reputazione “gangsta” nel senso positivo , perche' sappiamo bene che crollerebbe al primo cazzotto ben assestato, ma ha distrutto una reputazione di padre amorevole di famiglia immerso nelle opere di carita' sociale, che la moglie gli ha costruito.
C'e' anche da dire che in Italia non esiste il meccanismo del bailout, quindi i vari cantanti non possono fare come negli USA che fanno la finta rapina , poi escono dal carcere in bailout, se ne vanno a fare lavori sociali, e amici come prima.
Questa difficolta' nel filtraggio, pero', cessa se parliamo dell'atteggiamento verso le donne. Se e' vero che esistono in Europa delle rapper femministe – fenomeno che negli USA non ha mai decollato – la cosa piu' economica da importare e' stato l'atteggiamento verso le donne, viste sempre come prostitute, animali da twerking, culone da party, e altro.
Questo e' l'unico fenomeno che ha passato l'oceano. E perche'? Perche' detto come va detto , sui mass media europei l'uso del corpo della donna e' cosi' conclamatamente cinico che non ci facciamo nemmeno piu' caso.
Secondo, un popolo di persone non alfabetizzate, poco alfabetizzate o con un serio problema di analfabetismo funzionale difficilmente sara' capace di connettere i testi con la realta'. Non per niente poi ci si trovano personaggi come Miss Keta o altre, che fanno rap in chiave femminista.
Questa misoginia che viene contestata ai rapper italiani, quindi, e' semplicemente l'unica parte del rap che puo' filtrare da oltreoceano. Ed e' l'unica parte che si e' innestata.
Torniamo quindi alla risposta piu' Metal: ma un rapper che fa come i rapper tedeschi e canta di astronauti?
In germania puo' avvenire, perche' e' solo un'altra versione di cose gia' accadute.Siccome sido e' “rap” di vecchia generazione, le tematiche le ha prese da cose che esistevano gia' nel kraut metal:
che facevano queste cose prima. No, non hanno copiato i Rammstein, era un filone che esisteva gia'.
Al punto che esistono anche crossover:
Ma questa e' la vecchia scena.
Se andiamo ad una scena piu' attuale potrei citare Bushido, che e' leggermente piu' controverso, ma per gli italiani e' , diciamo, quasi commovente.
Qualche graffito sui muri, a spray, no?
Ok, yawn.
E se anche andiamo tra quelli estremi... beh...
Almeno potevano scegliere una zona coi graffiti sui muri.
Non andiamo lontano. Questo e' dovuto a diversi fattori.
Categorizzazione dei contenuti. La legge tedesca e' molto rigida in questo, e se facessero la musica con i testi di Tony Effe, non potrebbero essere trasmessi in TV, in radio, ai concerti non potreste portare i minori.
La scena criminale e' occupata da motociclisti come gli Hell's Angel, che fanno riferimento alla cultura rock e metal (vengono anche chiamati “rockers”. Difficile farci entrare il rap.
Decenni di Kraut Rock hanno abituato la popolazione,e. c'e' poco spazio per il rap.
Quindi non e' un discorso femminista, e' semplicemente che quel tipo di testi avrebbe vita difficile, e intendo vita economica difficile.
Si, esiste il rap, si, il rap americano arriva, ma tra i giovani non spopola.
Morale? La morale e' che effettivamente, Tony Effe sta facendo gli unici testi che possono essere trapiantati ed innestati nella cultura italiana.
E qui c'e' il punto: se in Italia fai una canzone dove glorifichi Riina, o Provenzano, succede il finimondo. Ma non quel finimondo degli anticonformisti che poi rompono un tabu', il finimondo di quelli che hanno chiuso con la carriera.
Se fai una canzone su quanto e' bello il traffico di prostitute, idem. Puoi farlo, ma “pappone” non ha quel fascino.
Inoltre, i negri italiani non hanno la storia di quelli americani. Abbiamo negri diversi.
Quindi l'innesto non funziona, tranne... tranne per il trattamento riservato alle donne.
Ma se accettiamo questo, allora accettiamo qualcosa che rientra nella “dialettica metal”: il cantante canta quello che c'e', oppure si ritira in una torre d'avorio sanremese a cantare amore cuore, con picchi estremi di ribellismo rappresentati da cantanti ottuagenarie coi capelli blu. (E se chiedete lumi a Dio su Loredana Berte' vi risponde che quando e' arrivato lui la Berte' c'era gia', e ha deciso di tenerla. )
Del resto, “e' scappata col negro la troia” e' di Vasco Rossi, ma oggi non sarebbe possibile cantarla a Sanremo.
Perche' allora questo trambusto?
In italia c'e' una vera e propria ossessione che riguarda il termine “educativo”, e il suo contrario, “diseducativo”.
La famiglia italiana sa benissimo di essere INCOMPETENTE nell'educare. Tutti i genitori d'italia si illudono che i figli se crescono bene e' perche' li hanno educati bene loro, ma poi esigono che la TV sia educativa, che la scuola sia educativa, che la musica sia educativa,che il cinema sia educativo, e che la societa' (un altro modo per dire “qualcun altro ma non io”) siano educativi.
Sanno benissimo, cioe', che se fosse per loro nessun giovane sarebbe “educato”. Quest'isteria per rendere “educativa” qualsiasi cosa, e nel gridare contro le cose “diseducative” si coagula in una serie di fenomeni, a dir poco isterici, come la determinazione a togliere di mezzo qualsiasi cosa sia “diseducativa”.
Ma se davvero pensate che un cantante “diseducativo” possa trasformare i vostri figli in delinquenti
avete provato a chiedervi come mai i vostri figli ascoltano piu' il cantante , rispetto a quanto ascoltano voi?
E se tirate fuori l'argomento che il cantante “fa presa”, vi siete mai chiesti come mai quel cantante fa piu' presa di voi?
Queste sono le domande degli incubi di ogni famiglia italiana, che sa bene di non aver fatto un cazzo per educare i figli, e accendono un cero in chiesa se sono usciti bene, oppure maledicono qualcun altro nel caso contrario.
Sapendo di essere incompetenti, hanno paura di tutto.
Ed e' questa PAURA che li spinge a censurare Tony Effe, il quale nei suoi testi canta qualcosa CHE ESISTE e ha senso, e ha diritto di farlo perche' non possiamo tenere i cantanti in una torre d'avorio a cantare di amore, o se cantano di cose peggiori lo fanno in maniera “educativa”, cioe' inutile, superficiale e irrilevante, quanto puo' esserlo una canzone da tre minuti.
gli artisti italiani sono stati tenuti dell'orrenda gabbia dell' “educativo” da generazioni di genitori incompetenti, che ben sapendo di essere incompetenti temono che la loro fortuna, di avere dei figli “bravi” per puro caso, sia spazzata via da un cantante “diseducativo”. E come l' Italia, anche il resto d'europa vive con questa paura. Totalmente fondata.
Questo e' il punto: incapaci di dare un'educazione sessuale ai figli, i genitori italiani temono il porno. Incapaci di educare al rispetto i figli, i genitori italiani temono che Tony Effe li trasformi magicamente in maschilisti.
questa ossessione, non tanto per il politicamente corretto, quanto per l' “educativo” o il “non diseducativo” e' semplicemente il ritratto di famiglie incompetenti, impreparate sempre alla ricerca di qualcun altro che educhi i loro figli.
Qualcun altro, ma non loro.
In Europa il politicamente corretto non esiste: esiste solo l'ossessione per l' “educativo”.
E non so quale dei due sia il peggiore.
Uriel Fanelli
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