Sta succedendo.

CHi sta seguendo la “nuova” politica americana – che non e' ancora iniziata, quindi per i giornali e' bello perche' possono dire di tutto e di piu', tanto non e' successo nulla – avra' notato una tendenza. Tutti quei miliardari che prima se ne stavano in sordina, stanno – uno alla volta – uscendo allo scoperto e stanno di fatto ammettendo di essere gli artefici dell' ascesa di Trump al potere.

Dal mio punto di vista, la cosa in un certo senso e' confortante. Ho scritto molte volte che dietro quest'ascesa ci sono i GAFAM, o GAMAM , un acronimo che significa Google, Amazon, Meta (ex Facebook), Apple, Microsoft.

Oggi, grazie anche al precursore che e' Musk, stanno uscendo tutti allo scoperto, unendosi a Trump, e iniziando , dichiarazione e intervista dopo dichiarazione ad intervista, ad ammettere – de facto – che dietro ci sono loro.

Sarebbe stupido ridurre il tutto ad una questione di tasse , visto che gia' oggi queste enormi corporations di tasse ne pagano ben poche. Del resto, non abbiamo visto sostanziali cambiamenti nel regime fiscale di questi oligarchi sotto Biden, quindi alla fine e' chiaro chi comanda.

Ma il fatto che un individuo non ancora nominato da Trump per fare qualcosa si metta a trattare accordi internazionali, o che Bezos metta a tacere un giornale intero per non disturbare la campagna elettorale, fa capire che sta succedendo una cosa che era stata prevista ... negli anni '70.

Cioe', non l'ho davvero previsto io. Era contenuto in alcuni volantini delle Brigate Rosse, durante il sequestro moro.

Stiamo assistendo alla nascita dello “stato delle multinazionali”, un sistema nel quale a comandare sono le multinazionali, con i governi ridotti a banche, la cui funzione e' stampare soldi per dare liquidita' agli oligarchi.

Ed e' quest'ultimo particolare che dovrebbe farci riflettere: non so se l'avete notato, ma la destra di trump attacca moltissimo la UE , la commissione, il parlamento, ma la BCE normalmente viene toccata pochissimo. Ed e' questa strana riluttanza che fa quadrare tutto, su un dettaglio che rende ancora piu' credibile la previsione contenuta nei volantini delle BR.

E' brutto dire che una banda di assassini ci aveva visto giusto, e probabilmente la ragione e' che una banda di assassini riconosce bene i suoi simili, ma il fatto rimane quello: loro lo avevano scritto, noi lo stiamo vedendo succedere.


E adesso sta arrivando la fase di espansione. A quanto , Elkann e' entrato nel CDA di META. Il guaio di questa notizia e' che Elkann possiede il gruppo GEDI, che porta in dote quanto segue:

Giornali: La Repubblica, La Stampa, La Provincia Pavese, La Sentinella del Canavese, Il Secolo XIX

Periodici: National Geographic Italia, National Geographic Traveler, Limes, Le Scienze, Mind, Le Guide di Repubblica

Radio: Radio Deejay, Radio Capital, Radio m2o

Televisione: Deejay TV, m2o TV, Radio Capital TiVù

Digitali: HuffPost Italia, Kataweb

e voi capite che se unite le aziende di Meta e questo, possiamo dire che META abbia posto una SERIA ipoteca sull'informazione italiana, ovvero sulla politica, visto che un elettore disinformato e' solo un parco buoi da mungere alle elezioni.

Il fatto che questo processo arrivi in Europa passando per l'Italia non e' strano, come ho detto la Lewinsky e' un modello obsoleto, ma il punto e' un altro. Piano piano, le multinazionali stanno divorando la politica, con l'eccezione degli organi istituzionali che hanno autonomia per statuto, come le banche centrali oppure la magistratura.

Guarda caso, quello che i partiti di destra, che sono i burattini di questo gioco, odiano.

Stiamo cioe' per andare verso il cosiddetto “stato Imperialista delle Multinazionali”, descritto molto bene gia' negli anni '70.


Ma cos'e' , di fatto, questo Stato Imperialista delle Multinazionali?

Le Brigate Rosse (BR) concepivano lo “Stato imperialista delle multinazionali” come una nuova forma di potere autoritario e tecnocratico che avrebbe sostituito le democrazie tradizionali. Secondo la loro visione:

  1. Lo Stato sarebbe diventato uno strumento al servizio dei grandi gruppi multinazionali, assumendo il ruolo di una “grossa banca” per favorire lo sviluppo capitalistico.

  2. Il potere politico si sarebbe fuso con quello economico, superando i confini nazionali e le prerogative degli Stati tradizionali.

  3. Questo nuovo sistema avrebbe demolito il disegno partecipativo delle costituzioni democratiche, instaurando un regime autoritario per gestire la crisi economica e sociale.

  4. La sovranità nazionale e l'autonomia della politica sarebbero state eliminate, con lo Stato che sarebbe diventato una mera funzione dello sviluppo capitalistico.

  5. Il capitalismo si sarebbe esteso dalle fabbriche a tutta la società, creando una “fabbrica sociale” dove il capitale e lo Stato sarebbero diventati un'unica entità.

Le BR vedevano questo “Stato delle multinazionali” come un nemico da combattere attraverso la lotta armata, considerandolo l'evoluzione inevitabile del sistema capitalistico in crisi.

Piu' precisamente, prevedevano che:

Lo Stato come strumento delle multinazionali:

Le BR immaginavano uno Stato che avrebbe abbandonato il suo ruolo di mediatore sociale.Le politiche economiche sarebbero state dettate direttamente dalle esigenze delle grandi corporazioni.Il welfare state sarebbe stato smantellato in favore di politiche pro-business, cioe' privatizzato.Le decisioni strategiche sarebbero state prese in consigli d'amministrazione invece che in parlamento

Fusione tra potere politico ed economico:

I confini tra Stato e grandi aziende sarebbero diventati sempre più sfumati. Manager e tecnocrati avrebbero sostituito i politici tradizionali nei ruoli chiave.Le lobby aziendali avrebbero avuto un'influenza diretta e preponderante sulla legislazione.Le multinazionali avrebbero gestito direttamente settori strategici come energia, difesa e comunicazioni

Regime autoritario tecnocratico:

La democrazia rappresentativa sarebbe stata svuotata di significato. Le decisioni sarebbero state prese da “esperti” non eletti in nome dell'efficienza. I diritti dei lavoratori e le libertà sindacali sarebbero stati fortemente limitati.Il dissenso sarebbe stato represso con la giustificazione della stabilità economica

Erosione della sovranità nazionale:

Le decisioni economiche chiave sarebbero state prese a livello sovranazionale.Gli Stati nazionali sarebbero diventati meri esecutori di politiche decise altrove.Le multinazionali avrebbero potuto facilmente aggirare le leggi nazionali.La politica estera sarebbe stata subordinata agli interessi economici globali

Estensione del capitalismo a tutta la società:

Ogni aspetto della vita sociale sarebbe stato mercificato e reso fonte di profitto. L'istruzione, la sanità e la cultura sarebbero state gestite con logiche aziendali. Il tempo libero stesso sarebbe diventato un'estensione della produttività. Le relazioni sociali sarebbero state mediate dal consumo e dalla tecnologia.

Le BR vedevano in questa evoluzione una minaccia totalizzante che giustificava, secondo la loro ideologia, il ricorso alla violenza rivoluzionaria come unica risposta possibile. E su questo possiamo avere una grossa allergia, ma se la loro soluzione era sbagliata, bisogna ammettere che l'analisi del problema e' impressionante: e' proprio cio' che sta succedendo.


Sta succedendo ora, sotto i nostri occhi.

Ed era prevedibile 40 anni fa, quando non si parlava di Internet, non esistevano i social network, le multinazionali erano poche e politicizzate.... insomma, era gia' nell'aria.

Se non , diciamo, qualcosa di ben pianificato.

Uriel Fanelli


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