Scrivere articoli per un blog, usando la IA.
Come ho scritto nel disclaimer, nello scorso post per ragioni di tempo – ma anche per sperimentare e avere dei risultati reali – ho deciso di usare ChatGPT come supervisore , o come editor, per scrivere l'articolo. Vorrei discutere – visto che si parla di giornalismo robotico – dei risultati di questo “esperimento”, e delle impressioni/lezioni, che ho imparato.
Per prima cosa, il metodo. Volevo scrivere un articolo, ma volevo anche dire delle cose, quelle che volevo dire. Cosi' ho operato usando il metodo che insegnano i professori di filosofia del liceo (lo insegnano ancora?), e cioe' “una tesi e' fatta di argomenti”.
Cosi', la mia tesi e' che Elon Musk , coi suoi deliri di abitare Marte, stia spingendo la specie umana verso un binario morto della tecnologia. Perche'? E qui arrivano gli argomenti.
Una volta divisa la tesi in argomenti e scritti in maniera sbrigativa, ho proposto uno ad uno gli argomenti a ChatGPT per espanderli e riscriverli in maniera elegante e piena di riferimenti.
Ha funzionato?
In termini di tempo, no. Per i motivi che spieghero', grazie al cielo mi e' staltata una riunione e sono qui a scrivere ugualmente, ma non ci ho risparmiato NULLA. O quasi.
Dividere la tesi in argomenti, ok, significa scrivere un pezzetto per quasi ogni argomento. E' vero che non devi badare alla sintassi perche' poi arriva l' IA, ma richiede comunque il tempo per strutturare una tesi in argomenti.
Poi bisogna passarli a ChatGPT, che ti ritorna la forma espansa e corretta. A scuola lo facevi nel passare dalla “brutta copia” alla “bella copia”, ok. Ma il punto e' che il copiaincolla da ChatGPT a una piattaforma di blog e' problematico. La sottolineatura funziona male, i tasti copiano il testo ma non il markdown, eccetera.
Quindi occorre uno sforzo addizionale per fare tutta la cosa.
A questo punto, nasce il problema: fidarsi? Ha davvero capito quello che volevo dire e scritto quel che volevo dire?
Quasi. In genere , diciamo, il 95% di quel che scrive e' conforme. Ma se parli di un argomento scientifico, il 95% non basta. Occorre quindi tagliar via gli strafalcioni. Ma questo richiede di rileggere accuratamente. Che avrei fatto anche prima.
Secondo me, in questa fase non ci ho guadagnato niente, o quasi, in termini di tempo.
Ho chiesto anche di aggiungere dei riferimenti. Ma anche qui, posso fidarmi? Sappiamo che ChatGPT allucina, e che aggiunge riferimenti inventati. Uno studio legale americano ci ha rimesso la licenza, qualche tempo fa.
Cosi', ho dovuto rileggere i riferimenti, e fare una ricerca con google per esaminare la loro fondatezza. Risultato: lo stesso tempo che avrei impiegato a farlo io.
Anche in questa fase, cioe', non ci ho guadagnato nulla, almeno in termini economici, ovvero di tempo.
Come esperienza, non sono soddisfatto.
Andiamo allo stile. Ho chiesto a ChatGPT di usare uno stile elegante, e lo ha fatto. Il problema e' che, come ho sempre scritto, e' emotivamente sterile. Se un coglione sopravvalutato sta spingendo un intero pianeta su un binario tecnologicamente morto, questa cosa deve risvegliare emozioni, la voglia di dibattito, di discussione, di sganassoni e di discussioni sulla fessa di mammeta.
La forma che ho ottenuto sara' anche elegante secondo alcuni canoni linguistici, ma non ti invoglia a discutere la cosa, non ti invoglia a decidere se Elon Musk sia un sopravvalutato coglione o meno. E' semplicemente quello che un arcigno prof dei salesiani scriverebbe, dopo essersi inculato un paio di bambini e uno di questi ha bestemmiato subito dopo, facendogli scendere la catena.
Poca roba.
Insomma, chi dice che le redazioni giornalistiche risparmieranno un sacco di soldi facendo scrivere gli articoli alla IA, secondo me dovra' avere a che fare con questi tre fattori:
devi comunque sapere cosa scrivere, oppure scriverai una serie di argomenti privi di tesi. Congratulazioni, ma la noia. La noia. La noia.
devi comunque rileggere per essere certo, anche ammesso di avere una tesi da sostenere, che l'articolo sia aderente alla tesi. Se avessi scritto un'elogio ad Elon Musk, avreste pensato che fossi impazzito.
devi comunque controllare e verificare i riferimenti storici, perdendo circa lo stesso tempo che avresti impiegato a cercarli tu.
Quello che si risparmia, invece, e' il tempo di digitazione, ovvero il fatto che scrivi molte piu' pagine molto piu' in fretta.
Ma davvero e' questo il problema economico che i “produttori di contenuti” vogliono superare usando la IA?
Uriel Fanelli
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