Salvini & Borghi, vediamo il bluff?
Una delle cose fastidiose di Salvini e' quando parla di fare qualcosa che potrebbe fare, se solo volesse, ma non fa dicendo che ci sono poteri che non lo consentono. Sto parlando di uscire dall' Europa invocando l'articolo 50 del Trattato di Lisbona.
Per esempio, Grillo e' stato piu' furbo: voleva abrogare con un referendum il trattato, e si e' sentito rispondere – ovviamente – che un referendum non puo' avere come oggetto un trattato internazionale o il fisco. Il guaio e' ... molto semplice.
Che per uscire dalla UE NON serve un referendum.
Grillo vi ha presi per il culo facendo finta che i Poderi Vordi , cioe' la Corte Costituzionale, si siano messi di mezzo. E lo hanno fatto per via del metodo di Grillo.
Il guaio e' che , ripeto:
Per uscire dalla UE NON serve un referendum.
Basta una legge ordinaria, per esempio. L'articolo 50 del trattato, che bisogna invocare per uscire dalla UE, FA PARTE DEL TRATTATO.
Un passo indietro.
Le fonti del diritto hanno una gerarchia. Significa che la Costituzione e' piu' forte delle leggi del parlamento, le leggi del parlamento sono piu' forti delle delibere comunali e degli enti locali in generale, e per ultimi ci sono gli usi e i costumi.
Di conseguenza, una legge del parlamento non puo' andare contro la Costituzione perche' la Costituzione prevale. Se la Costituzione riconosce i trattati internazionali, significa che dopo averli firmati le leggi del parlamento NON possono andare contro i trattati perche' hanno la stessa posizione gerarchica della costituzione.
Quindi, per dire, se l' Italia ha firmato il SAR e il SOLAS , (c'era anche la lega) che dicono che bisogna raccogliere i rifiugiati in mare, il governo di Salvini non potrebbe comunque evitare di farlo. Se ci fosse un governo di Salvini, si intende.
Quindi pacta sunt servanda, fatto il trattato, e' legge.
Ma nel caso del Trattato di Lisbona, l'articolo 50 .... FA PARTE DEL TRATTATO.
Significa che
non e' contro la costituzione invocare l'articolo 50 del trattato. Quindi la Corte Costituzionale non puo' farci niente.
non richiede nessun referendum abrogativo, in quanto non va abrogato: invocando l'articolo 50 del trattato stesso, anzi, lo si riconosce.
non esistono motivi per i quali il Presidente della Repubblica possa non firmare una legge ordinaria che ordini di invocare l'art. 50 stesso. E' nel trattato.
Se Salvini e Borghi vogliono uscire dalla UE, non devono far altro che mettere a calendario la legge in Parlamento, e farla votare. Una volta votata la legge e una volta firmata dal presidente, e' fatta.
Cosa potrebbero fare i Poderi Vordi per fermarla?
il Presidente della repubblica potrebbe sciogliere le camere tra i giorno della calendarizzazione e quello del voto. Il parlamento in gestione provvisoria non potrebbe votare quella legge.
potrebbe cadere il governo per andare al voto. Il parlamento in gestione provvisoria non potrebbe votare quella legge.
il parlamento potrebbe NON votare la legge, dimostrando che Salvini & Borghi sono due ciarlatani.
Ma la cosa dovrebbe essere chiara: se Salvini e Borghi vogliono uscire dall' Europa e questo governo VUOLE farlo e questo parlamento VUOLE farlo, basta una legge ordinaria.
In qualsiasi momento: il Trattato lo prevede.
In definitiva, quindi, Salvini & Borghi, e tutti quelli che si dicono per la “ExIT”, sono dei cazzari e stanno bluffando. Altrimenti, Salvini & Borghi potrebbero semplicemente depositare la proposta di legge di attivare l' Art. 50 in parlamento, e lasciare che un parlamento entusiasta la approvi. (oppure no).
Salvini, cazzaro di mamma, ti sfido: deposita quella proposta di legge in parlamento. Se passa, in due anni di trattative hai vinto. Non serve un referendum.
Oppure, sei solo un cazzaro e una mezza sega, insieme all'altro tuo pari che e' Borghi, e non lo farai, perche' parlare contro l' Europa ti serve solo a dimostrare che esisti.
Scorreggio, ergo sum.
Uriel Fanelli
Il blog e' visibile dal Fediverso facendo il follow a:
Contatti:
- Fediverse: @uriel@fedi.keinpfusch.net
- MATRIX: @uriel:mtrx.keinpfusch.net
- GNU JAMI: ufanelli