Salvate il soldato Isacco.

La presa di posizione dei tribunali internazionali ha ottenuto dei cambiamenti nello scenario internazionale, primo tra tutti una frattura clamorosa tra USA ed EU riguardo alla questione del medio oriente. Nel senso che ormai tra gli americani che sostengono ad ogni costo israele (gli inglesi non lo fanno piu' di tanto) e la EU che non lo fa, si e' celebrata una vistosa frattura.

In generale, quello cui stiamo assistendo e' un lento divorzio tra EU e USA, divorzio nel quale uno dei due partner ha ancora bisogno materiale dell'altro, tipo la moglie che non divorzia perche' non ha un lavoro e non saprebbe dove vivere, quindi tutti fingono di amarsi, ma sono sempre piu' lontani.

Allora, in 3-4 anni l'industria bellica europea scalera' abbastanza da avere tutte le armi di cui ha bisogno per una visione geopolitica autonoma. Gli americani, dicono, vogliono esattamente questo, ma che succederebbe se domani la EU decidesse di vendere dei sistemi come IRIS-T al Libano? E' un sistema che ha mostrato, in Ukraina, un imbattuto 100% di hit ratio. Significa fermare raid aerei sul Libano. E lo stesso succederebbe con SAMP-T, sia chiaro.

Siamo nella situazione nella quale un marito consiglia alla moglie di trovarsi un buon lavoro, la moglie lo trova, e lo lascia subito dopo perche' ora puo' permettersi di vivere da sola.

Il secondo punto e' identitario. Se osserviamo USA, Cina e Russia sul piano dell'etica internazionale, scopriamo subito che i tre sono indistinguibili: la loro etica si scrive come “faccio quello che faccio perche' ho la forza militare/economica di farlo”. Ok, ma dopo queste sentenze di tribunali europei, e la reazione dei paesi europei di riconoscere la palestina, la UE ha messo una pietra aggiuntiva nell'identita' di chi si attiene alla legge internazionale.

Non per nulla, se leggete sui social americani, c'e' molto piu' disprezzo verso l' Europa che verso la Russia o la Cina. Perche'? Perche' nella Russia o nella Cina gli americani vedono avversari che giocano duro, ma tutto sommato giocano con le loro stesse regole: quando hanno a che fare con l' Europa, e spesso anche con l' India, gli americani cominciano a mostrare disprezzo per entrambi.

Dall'altro lato, perche' l' Europa sembra loro troppo “woke”, e dall'altro perche' l' India sembra loro troppo imperscrutabile: quando un americano fronteggia la complessita', la chiama “caos”, e quando un americano si trova di fronte a concetti astratti, li chiama “religione”. Agli americani sembra che EU e India vogliano giocare a giochi diversi da quello che giocano loro. E che sanno di non saper giocare.

Ma se andiamo al punto, la EU si sta lentamente incamminando verso il divorzio dagli USA. Non possiamo dirlo perche' l'export per ora ci costringe a lavorare per il mercato USA, non possiamo dirlo perche' c'e' una guerra ad est,

ma alla fine, se e' vero che USA, Cina e Russia sono apparentemente avversari, sono in realta' alleatissimi quando si vuole imporre una precisa etica delle relazioni internazionali: “la legge per i deboli, la forza per i forti”.

Una visione che si rispecchia apertamente nella struttura dell' ONU: alcuni paesi hanno il veto, altri no, ma comunque devono attenersi.


La costruzione di un'identita' legalitaria, dal punto di vista europeo assume le dimensioni di un'identita' arbitrale, ovvero nel fatto che il motto “la legge per i deboli, la forza per i forti”, piace ai (pochi) forti, ma meno ai (molti) deboli, mentre “la legge per tutti” piace meno ai forti, ma molto ai deboli.

(bisogna anche fare la distinzione tra i forti localmente e deboli globalmente, eccetera, ma il punto e' quello).

In ogni caso, se vuoi fare una identita' nazionale per prima cosa hai bisogno di un'identita' culturale, e solo dopo potrai parlare di avere una EU che si comporta come se fosse una nazione.


Ma il problema, che non piace affatto ad USA ed Israele, e' che questo rappresenta la fine sicura di uno dei due ultimi eccezionalismi presenti nel mondo.

Esistono sinora, anche se uno dei due sta finendo, due grandi eccezionalismi nel mondo. L'eccezionalismo e' un'ideologia politica per la quale un dato paese, essendo eccezionale, sfugge ai normali canoni storici e giuridici, e puo' fare quel che vuole, anche se vietato o deprecabile, in quanto “un caso unico ed eccezionale”.

I casi piu' evidenti sono due:

Adesso, con due fonti internazionali esterne al conflitto ed essenzialmente dedicate al diritto umanitario, l'eccezionalita' israeliana e' fortemente indebolita, e la marea di fotografie sugli effetti del conflitto su gaza, in contrasto con la relativa scarsita' di fotografie delle vittime del 7 ottobre, demolira' questa eccezionalita' in pochi mesi, ammesso che non lo abbia gia' fatto presso le generazioni piu' giovani.

Il motivo per il quale gli USA sono entrati nel mutismo da qualche settimana quando si tratta del conflitto in medio oriente e' proprio questo: si sono resi conto che se e' possibile distruggere l'eccezionalismo israeliano, e' possibile distruggere anche il loro.

Il problema e' il cosa molto piu' del come: sinora, tutti si erano illusi che gli eccezionalismi fossero eterni ed immutabili. Oggi scoprono che basta pochissimo perche' persino la Germania, che sinora ad Israele ha perdonato tutto, cominci a criticare l'operato del paese ebraico.

Non e' un sintomo da poco. Se Scholz puo' parlare cosi' prima delle elezioni europee, e' perche' sa che presso la popolazione tedesca, Israele non e' piu' credibile come vittima assoluta ed eterna.


Per immaginare come finira' materialmente, occorre anche osservare l'effetto che NON ha ottenuto il rilascio del video che inquadra le soldatesse israeliane prigioniere di Hamas. Per Israele, si trattava di un modo per sancire il suo status di vittima e di paese aggredito, mentre sul piano mediatico ha ottenuto un effetto pressoche' nullo. Su qualsiasi social media arrivano oggi delle fotografie – anche crudissime – di quel che succede a Gaza. E' praticamente impossibile contrastare questo fiume con poche gocce rilasciate periodicamente.

La mia opinione a riguardo viene da una teoria abbastanza complessa che ho, riguardo al medio oriente. Magari ne scrivero'. Per adesso, mettiamola cosi':

se la mia teoria e' giusta, assisteremo nei prossimi mesi al posizionamento (dentro GAza) di un corridoio israeliano piuttosto largo, che arrivi sino al mare, abbastanza largo da permettere un'intensiva urbanizzazione, sino alle spiagge, e la creazione di un sistema di difesa che separi quest'area, militarmente, dalle nuove aree. Per via del porto esistente, scommetterei di piu' sulla parte nord che su quella a sud.

La principale azienda costruttrice di queste nuove comode casette turistiche sul mare, secondo i miei calcoli, sara' Harey Zahav, di Shlomo Warmstein &co, seguite dalle solite Holland Real Estate Tel-Aviv e MLSWorldwide. (anche se comincia con Holland, e' un'azienda di RE israeliana), che pero' delegheranno ad altri le costruzioni.

Alla fine, avrete “una nuova Eilat sul Mediterraneo”, se non “una nuova Dubai sul mediterraneo”: o meglio, questo diranno.

Cosi' potrete andare ad ustionarvi le chiappe in un posto dove non ci sono quei noiosi squali come a Eilat, e godervi la servizievole presenza di schiavi a buon mercato come servitu', ovviamente una servitu' a buon mercato. Indovinate chi.

E potrete andare a puttane come a Dubai, cosa che essenzialmente sta togliendo “talenti, startuppers e aziende” a Israele. Indovinate chi saranno le puttane.


Questo e' l'esperimento che puo' confermare o meno la mia teoria. Se la mia teoria sara' confermata, allora faro' un post con tutta la teoria. E potremo cominciare a vedere questa guerra come la piu' stravagantemente violenta operazione di speculazione immobiliare della storia, con la cortese partecipazione di alcuni capi di Hamas e dell' IDF come comparse armate.

E' il business, ragazzi.

Uriel Fanelli


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