Salo', Pasolini e Boccia e Sangiuliano.

Durante il periodo universitario, un amico ci presento' alcune ragazze, di chiara formazione DAMS , chiaramente mammifere. La loro mammiferita' evidente spinse il mio amico ad accettare un invito al cinema, che a me sembrava sospetto. Ma lui accetto' lo stesso perche' si sa, sotto la coppa D non e' vero amore. La prima volta ci ando' bene, nel senso che era un cinema “d'essai “, (un po' come i ristoranti da degustazione) , era un film iraniano che si intitolava “il pesciolino rosso” e aveva i sottotitoli in francese. Una cagata pazzesca (cit.)

La disastrosa relazione (o meglio: il tentativo da parte del mio amico) con le vistose mammifere si prolungo' ad un altro film: Era un film di Pasolini, peraltro presentato da solo, fuori trilogia, per motivi che capii dopo. Era “Salo', o le 120 giornate di Sodoma”. La cosa buffa – il film mi costo' un giro al cesso per vomitare. Se pensate che il cibo stia da un lato dell'apparato digerente e la merda dall'altro , non guardatelo – e' che alla fine quasi tutti quelli che vogliono darsi delle arie da intellettuali lo citano, ma quasi nessuno alla fine lo ha visto.

E' fico dire di averlo visto , ma quasi nessuno tra quelli che lo esaltano e decantano lo ha visto davvero. Sia chiaro, li capisco. Anch'io penso che ci sia differenza tra cibo e merda (nel senso letterale del termine). Certo, questi signori ti chiedono stupidi “beh, se hai letto De Sade , che ha lo stesso titolo, potevi aspettartelo”. Io De Sade lo avevo letto, e mi sembrava una cosa come “Il Sadomaso come esame della facolta' di ingegneria”. In pratica e' una tabella , per un manuale di parafilie e feticismi, in uso per opere di ingegneria civile. Utile per un certificato di conformita', per intenderci. Preferivo un'opera tutto sommato leggera come l' Histoire D'O.

Pero' in un certo senso e' vero, nel senso che si', sono simili. Ma il problema e' che un conto e' la gestalt del libro, un conto e' la gestalt del cinema. Tutto sanno descrivere 2girls1cup, vedere il video e' diverso.(warning: se per voi mangiare non e' chiedere il cibo in prestito per poi restituirlo, evitate google).

Tutto questo per dire che ho visto quel film e che per via della mia memoria quasi eidetica me lo ricordo bene. Anche il mio stomaco.


Cosa c'entra quel film vomitevole con Boccia e Sangiuliano?

C'entra perche' ad un certo punto uno dei protagonisti dice una cosa molto interessante sul fascismo:

Noi fascisti siamo i soli veri anarchici, naturalmente una volta che ci siamo impadroniti dello Stato. Infatti, la sola vera anarchia è quella del potere.

Ovviamente, la frase va spacchettata. Per “potere” intendono la possibilita' arbitraria di fare qualsiasi cosa si voglia in quanto nessuno puo' fermarti, e per “anarchia” si intende la mera possibilita' di dar luogo a qualsiasi pulsione caotica.

In definitiva, i fascisti del film credono di poter commettere gli atti piu' immondi (stupri, torture, c'e' di tutto nel film) , in quanto hanno un potere senza soluzione di continuita', e ritengono che la possibilita' di soddisfare qualsiasi dei loro porci comodi ai danni del popolo sia “anarchia”.

Ovviamente quasi nessun filosofo anarchico accetterebbe questa definizione, ma identificare l'anarchia come il luogo ideale per soddisfare uno qualsiasi dei tuoi porci comodi spiegherebbe per quale motivo essa richiede il potere, contrariamente alla definizione di anarchia: i porci comodi possono consistere nel poter opprimere o torturare altri, cosa che richiede potere per vincere la loro opposizione.

Ma teniamo per buona questa definizione dell'anarchia secondo Pasolini:

“Secondo i fascisti di Pasolini, anarchia e' una condizione di privilegio e sopraffazione tale da consentire ad un'elite dello stato di fare qualsiasi cosa, senza soluzione di continuita' o limiti dovuti al rispetto per gli altri. Essa puo' avvenire soltanto quando questi anarchici possiedono tutto il potere dello stato – e oltre”.


Sul piano logico la cosa e' ragionevole. Nel senso che gli anarchici che parlano di anarchia danno per scontato che il sistema sia per tutti e che i suoi benefici siano per tutti. Lo stesso fanno i comunisti. Il comunismo per quasi tutti lo abbiamo visto, ed era il sistema sovietico. L'anarchia per pochi, invece, sembra necessitare del fascismo, che usera' il potere assoluto dello stato per zittire le proteste verso le azioni di pochi.


La vicenda di Sangiuliano e della Boccia ricorda molto questa cosa. Nel senso che noi i fascisti li immaginiamo rigidi, disciplinati, militarizzati: dunque, soggetti a delle regole , a delle autorita' e a delle gerarchie. Ma quando esaminiamo il loro comportamento reale, non vediamo questo.

Nella email che la boccia cita , mandata usando gmail, si parla dell'organizzazione di un evento al quale parteciperanno quelli del G7, quindi un evento che dovrebbe essere sottoposto a rigide discipline di sicurezza, segretezza, clearance. Viene inviato ad una tizia dal ruolo fumoso (non si sa nemmeno se lavori per lo stato o meno, in quel momento) e usando una mail che non e' solo “non istituzionale”, e' letteralmente un ente straniero.

Se pensiamo ai fascisti come li immaginiamo, andrebbero fucilati tutti. Ma se pensiamo ai fascisti secondo Pasolini, questa e' semplicemente l'anarchia del potere fascista, dove se il ministro vuole farsi succhiare il cazzo allora prende una tizia e se la porta in giro more uxorio, fingendo che sia parte delle istituzioni, e se non ha la mail istituzionale l'amico che le offre lavoro nero le manda documenti classificati su gmail. Che problema c'e'?

Cosi' come un ministro che viene dal quel mondo ove “con LVI i treni arrivavano in orario” dovrebbe piuttosto fucilare i macchinisti, invece di fermare il treno per scendere prima. Ma nell'anarchia fascista, appunto, i potenti fanno il cazzo che gli pare, e per questo e' anarchia. E' anarchia fascista perche' fanno il cazzo che gli pare a spese altrui.

Ma attenzione, questo non e' l'obiettivo. Il fascismo di cui parliamo ha una elite anarchica, che delle regole, della gerarchia e della disciplina se ne fottono nella maniera piu' anarchica, mentre al massimo e' la gente che deve obbedire ai loro porci comodi (e pagarli).

Tutto questo, a volerlo dire, e' estremamente Pasoliniano.


Perche' e' importante dirlo? Perche' di tutti quelli che citano Pasolini ogni tre minuti, non ne vedo nemmeno uno ricordare le parole migliori di un film tra i piu' estremamente pasoliniani.

Comincio a sospettare di essere stato, insieme al mio amico Max, uno dei pochi che hanno DAVVERO visto quel film.

Gli altri lo citano e basta.

Nella finzione della cultura.

Uriel Fanelli


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