Ricostruzioni di immagini fatta dalla AI - i miei due centesimi.
Ho sentito parlare della possibilita', da estendere all'uso forense, di ricostruire e migliorare immagini e filmati, in modo da mostrare il viso di persone, anche nel caso in cui la foto sia sfocata - cosa che capita quasi sempre nel caso di immagini forensi. Questo mi ha messo la curiosita' di capire, e sono andato a cercare se esistono gia' servizi di reti GAN, che possano rimettere a posto fotografie rovinate. Questo mi interessa perche' ho da parte delle vecchie polaroid, che alla fine (risalgono agli anni '80) si sono rovinatISSIME, al punto da essere praticamente illeggibili. Cosi' mi sono armato di Microsoft Lens, ho fotografato le polaroid, e ho cercato di restaurarle. Nel 1984, quando si parlava genericamente di "Polaroid", ci si riferiva in realtà a una vasta gamma di fotocamere istantanee prodotte dalla Polaroid Corporation, che era diventata talmente iconica da far coincidere il proprio nome con l’intera categoria. Le macchine spaziavano da modelli economici e "usa e getta" fino a versioni più curate per un uso amatoriale avanzato. In quel periodo, i soldini erano ancora pochi. Quindi potete immaginare di quali macchine stiamo parlando, una gamma che andava dalla OneStep economica sino alle Polaroid Image / Spectra (dal 1984 in poi). Le pellicole, centro di tutto, erano diverse. - SX-70 (ISO 160) – colori morbidi, lunga esposizione. - 600 (ISO 640) – colori più vividi, adatta a condizioni di luce normali. - Spectra/Image – formato più largo, per i modelli di fascia alta. | Tipo | Formato pellicola | Formato immagine | Compatibilità | | ----------- | ----------------- | ---------------- | ------------------- | | SX-70 | 8,8×10,7 cm | 7,9×7,9 cm | Solo macchine SX-70 | | 600 | 8,8×10,7 cm | 7,9×7,9 cm | Macchine serie 600 | | Spectra | 10,2×10,3 cm | 9,1×7,3 cm | Solo Spectra/Image | Capite bene che a seconda della pellicola, cambiava tutto, anche la forma, come i colori. Dipendeva quindi chi vi aveva stampato quale polaroid, con quale macchina e con quale pellicola. Comunque, ho di queste polaroid, e ho deciso di fare un giro tra i servizi che le recuperano. Si tratta di reti GAN , quindi AI generativa, ma NON di tipo VLLM, o stable diffusion. Sia chiaro. Perfetto, ecco tre esempi di tool basati su AI che possono essere utilizzati per restaurare vecchie foto, comprese le Polaroid, in modo "ricostruttivo". Non sono legati a un solo brand, così evitiamo pubblicità diretta: --- Queste sono tre: 1. GFPGAN (Generative Facial Prior GAN) Uno strumento open source sviluppato da Tencent, pensato per restaurare volti in fotografie danneggiate o a bassa risoluzione. Può essere usato tramite vari front-end online o localmente, e funziona bene su Polaroid con soggetti umani sfocati o rovinati. 2. Remini (mobile app / online) Un'app basata su AI specializzata nel migliorare foto vecchie e danneggiate, molto usata per restaurare immagini vintage, incluse Polaroid. Rende i dettagli più nitidi, migliora la resa dei volti e corregge distorsioni. 3. VanceAI Photo Restorer Un servizio online che usa modelli neurali per rimuovere graffi, migliorare il contrasto e ricostruire porzioni mancanti di fotografie d’epoca. È adatto a restauri generali, anche non focalizzati sui volti. Allora, ho provato con alcune foto davvero illeggibili, troppo sbiadite.
Cosa e' successo?
La foto e' stata ricostruita abbastanza bene, tranne alcune cose. Non e' davvero originale. Allora, sono io , a 13 anni, quasi 14 , con la mia fidanzata del periodo, Michi, alias Michela. Il vero problema di questa foto, e' che per ragioni sentimentali va benissimo. Volevo un ricordo, e l'ho riavuto. Ma per motivi forensi, invece non va bene. Questa foto ha una storia, e lo scopo di un esame forense, e' quello di ricostruire la storia. Il punto e' che siccome non c'erano negozi che vendevano roba per "dark" nelle vicinanze (l' Inferno & Suicidio non aveva ancora aperto) Michi andava in ferramenta e comprava normali catene. Il problema era che il padre, metalmeccanico di fabbrica, sapeva cosa fosse un incidente sul lavoro, e non voleva sentir parlare di catene di acciaio chiuse attorno al collo. Mai. Per nessun motivo. Nada. La sua ragione era che se ti impigli in qualcosa di forte, per qualsiasi motivo, ti spezzi il collo. A quei tempi criticammo il padre di Michi, ora farei lo stesso per mia figlia. Il tempo non e' galantuomo, anzi, e' un figlio di puttana. Comunque, lei usava catene sciolte, non chiuse, ripiegate in modo da formare una collana, poi ricadere ai lati, dove magari aveva appeso qualcosa alla fine. Molto dark, post punk, e di sicuro effetto. Non so quanto sicuro, ma formalmente il requisito di "niente collane chiuse attorno al collo" era soddisfatto. In questa foto ricostruita, invece, in qualche modo la GAN ha riconosciuto delle collane di acciaio da due soldi - non voglio sapere come - e le ha messe. Solo che le ha chiuse. Ripeto: il valore sentimentale di questa informazione e' nullo. Ma se deve diventare una prova forense, il discorso cambia. Pensate ad una ragazza trovata strangolata , e qualcuno ha una foto che mostra una possibile causa di incidenti. Ragazza spericolata, girava con una catena chiusa , colpa sua. ## Morale: la foto e' quasi perfetta. Quasi. Ma ha quel dettaglio modificato che trasforma un omicidio in un possibile incidente. Qualche tempo dopo, (la prima polaroid e' di Febbraio 1984, nel garage dove pistolavamo con dischi, cassette ,videogiochi e poi computer), arrivarono gli esami di terza media e poi le vacanze. Io cambiai casa per andare in una casa in campagna, e Michi - che aveva la vespa in quanto gia' quattordicenne, veniva a trovarmi a casa.
Ovviamente la polaroid era una macchina diversa, e una comune amica e vicina di casa ci scatto' delle foto. Che oggi sono sbiadite fino ad essere inutilizzabili dall'occhio umano. Passate alla GAN, la prima foto diventa cosi'.
Sembra che vada tutto bene, ma: Indossavo effettivamente delle Nike, ma erano completamente nere, erano Pegasus se la mia memoria non mi inganna, e non era decisamente quel modello. Che sara' uscito, ad occhio e croce, una decina di anni dopo. Quindi gia', se una foto del genere arriva in un processo, un avvocato che conosca le Nike un minimo ti spezza in due. Il resto e' precisissimo, sia chiaro. Ma le nike, vengono dal futuro. Io andavo dal calzolaio, invece. Senza De Loren. Ma la cosa peggiore e' che la GAN si e' accorta, si, che dietro ci fosse del mais, e lo ha ricostruito - o qualcosa del genere. Il risultato e' che e' circa un trenta centimetri piu' basso. Come lo ricordo? Quella foto fu scattata quasi prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, quindi dopo agosto. Ne sono certo. Ma in quel momento, il mais e' molto piu' alto. Molto. Morale: se anche nessuno si accorgesse delle Nike dal futuro, comunque l'altezza del mais sposterebbe la data del fattaccio, ipotetico, di due mesi indietro. Circa. Mica male. Andiamo alla terza foto "ricostruita":
Ancora una volta, non ho problemi ne' a riconoscere Michi, ne' a riconoscermi. Avevamo comprato due paia di occhiali insieme, dai primissimi vucumpra' (parliamo del 1984) e tutto e' ok. Almeno, sul piano della memoria e del sentimento. Ma quando aguzziamo gli occhi, notiamo subito che non solo io indosso le solite Nike del futuro, ma la maglietta con la capra adesso ospita una mucca. Ops. Ops un cazzo. Se volete usare a scopi forensi delle fotografie ricostruite come quelle, dovete mettervi in testa che per una incongruenza del genere un avvocato medio vi fa a pezzi. Potrete chiedervi perche' io indossassi sempre la stessa roba, ed era dovuto al fatto che volevo apparire piu' "metal" possibile, ma il problema e' che un testimone che vede la testa di una mucca e uno che vede un caprone - tipico dell'iconografia metal - sta vedendo due cose diverse - per tacere delle Nike comprate nel futuro. In un processo, vi massacrano.
Ora, io sicuramente passero' TUTTE le polaroid di quegli anni a quel tool. Non mi interessa delle Nike, e non mi interessa della t-shirt, ## si tratta di GAN specializzate nei corpi umani, nei ritratti e nelle facce vere, e il loro lavoro viene svolto egregiamente. Mi ci riconosco e la riconosco. Ma attenzione, cosa significa questo? Quanto ti riconosci in qualcosa? Diciamo che le foto ricostruite sono molto AI-ish, perche' in definitiva la realta' somigliava a questo:
Di conseguenza, possiamo dire che la AI abbia trasformato delle fotografie distrutte, in cose plausibili, ma non abbia davvero fatto "la magia". Ma quando si tratta di scarpe, monili e dettagli, queste reti si comportano, appunto, in maniera "generativa": nel dubbio, inventa. Allora: che io sappia Michi sta bene, quindi queste foto - spero - non verranno MAI usate in un processo. Almeno, non per qualche disgrazia che le e' successa. Ma il problema e' che se davvero si intende usare delle reti GAN a scopo forense, mi sa proprio che vi stiate cercando i guai. Ma guai seri.