Rampini, crescite fantastiche e dove trovarle.
Approfitto dell'atmosfera natalizia per essere più buono, visto che a Natale siamo tutti più buoni (basta includere nel "tutti" anche i suini, gli ovini, i bovini e il pesce vario) e quindi volevo dedicare due parole alle solenni minchiate che Rampini va spacciando sul Corriere.
Si tratta di minchiate che Rampini ha letto su Breitbart, prendendo per buona quella proiezione del 4,3% di crescita che altro non è se non un dato trimestrale annualizzato, gonfiato ad arte per mascherare un'economia reale che cresce a una velocità cinque volte inferiore rispetto alla borsa. Posso mostrarlo:

Non è la prima volta che "sorprendo" Rampini a "citare" Breitbart. Per quanto lui si sforzi di rendersi palatabile al pubblico italiano, fingendo di essere il solito piccoloborghese stile Milano Quasi-Centro, il punto è che sono ormai decine, se non centinaia, le "notizie" che Rampini prende direttamente da Breitbart.
Rampini, quindi, si mostra come un "Trumpie" sfegatato, pronto a cavalcare le proiezioni più ottimistiche diffuse dai media vicini alla nuova amministrazione pur di suffragare la propria narrazione.
Il trucco di Breitbart sta nello scrivere "4.3% ANNUAL rate, in the third quarter". È come dire: "tutta la settimana chiavo tre volte al giorno... il sabato".
Tecnicamente, quel 4,3% è un tasso annualizzato (SAAR), il che significa che l'economia non è affatto cresciuta del 4,3% nell'arco dell'anno, ma ha semplicemente registrato un incremento di circa 609 miliardi di dollari in quel singolo trimestre che, se ripetuto per quattro volte consecutive, porterebbe al risultato sbandierato. Peccato che, considerando la contrazione dello 0,3% registrata nel primo trimestre del 2025, la realtà annua sia ben lontana da quella proiezione.
In genere non ci si casca. Ma Rampini ci casca.
Ma andiamo avanti. Dov'è la panzana di questa notizia? La panzana arriva quando, uscendo dalle percentuali, proviamo a metterci le cifre in dollari. Primo trucco: il 4,3% è un dato annualizzato, ovvero rappresenta la crescita degli ultimi tre mesi proiettata ipoteticamente su tutto l'anno. Insomma, Natale tutto l'anno.
Tuttavia, poiché nel 2025 questa costanza non si è vista — dato il calo dello 0,3% nel primo trimestre — è più corretto calcolare l'incremento reale sul PIL nominale dell'ultimo periodo, che ha raggiunto i 31.095 miliardi di dollari.
Il risultato è che il PIL americano è cresciuto effettivamente di circa 609 miliardi di dollari rispetto al trimestre precedente, una cifra ben diversa dalla proiezione annuale suggerita dai titoli.
| Parametro PIL (Q3 2025) | Valore in Dollari (Current Prices) |
|---|---|
| PIL Nominale Totale | $31.095,1 miliardi fred.stlouisfed |
| Incremento rispetto al Q2 | $609,4 miliardi fred.stlouisfed |
| Tasso di crescita reale (Annualizzato) | 4,3% bea |
Ora, noterete subito che la cifra in miliardi somiglia molto al reddito dei cosiddetti "Paperoni".Questi 600 miliardi di crescita reale del PIL sono cioè MENO di quanto singoli leader tecnologici, come Elon Musk, vedono oscillare o maturare nei propri piani azionari legati agli obiettivi di Tesla. Ma il problema non è questo. Non è che io voglia fare del populismo spiccio. Per questo basta Breitbart Ovvero, Rampini.
Dov'e', allora, il problema?
Supponiamo pure che, come vogliono far credere Breitbart & co, la crescita sia stata davvero del 4,3% annuale. Di quanti dollari sarebbe stata?
Calcolando il 4,3% sul PIL nominale del 2024, che è stato di 29.298 miliardi di dollari, la crescita sarebbe di circa 1.259,8 miliardi di dollari.
Poco più del valore di mercato di un solo "gigante" come Tesla, insomma. Siccome nel caso di Musk i premi azionari sono legati al raggiungimento di obiettivi futuri, però, smettiamo di fare comodo populismo e andiamo a vedere cosa succede a quelli che i soldi li intascano davvero.
Ecco la crescita in borsa reale delle prime dieci aziende americane.
| Pos. | Azienda | Crescita Netta 2025 (Miliardi USD) |
|---|---|---|
| 1 | NVIDIA (NVDA) | ~$1.066 |
| 2 | Alphabet (GOOGL) | ~$980 |
| 3 | Broadcom (AVGO) | ~$433 |
| 4 | Apple (AAPL) | ~$289 |
| 5 | Microsoft (MSFT) | ~$268 |
| 6 | Eli Lilly (LLY) | ~$241 |
| 7 | Amazon (AMZN) | ~$185 |
| 8 | Meta Platforms (META) | ~$165 |
| 9 | Tesla (TSLA) | ~$121 |
| 10 | Berkshire Hathaway | ~$92 |
| TOT | Totale Complessivo | ~$3.940 |
OPS. LA fonte e' "Economic Insider".
Siamo di fronte a un fenomeno strano. L'economia americana, ipotizzando una crescita del 4,3% annuale (che nella realtà è inferiore), avrebbe guadagnato nel complesso circa 1.259 miliardi di dollari. Tuttavia, solo le prime dieci aziende americane sono cresciute, in termini di capitalizzazione, di ben 3.940 miliardi di dollari netti. Il guaio è che questa cifra corrisponde a circa il 12,67% del PIL nominale americano.
Domanda: com'è possibile che le prime dieci aziende americane crescano da sole di un valore pari al 13% del PIL, mentre l'intera nazione cresca solo del 4,3% (e bisogna pure usare il trucco del dato annualizzato per far finta che tutto l'anno sia Natale) ?
La risposta è semplice: se la ricchezza finanziaria dei dieci leader di mercato è cresciuta di un valore pari al 12,7% del PIL, mentre l'economia reale è cresciuta solo del 4,3%, significa che per tutto il resto del sistema la situazione è peggiorata, in termini relativi, dell'8,4%.
Possiamo esprimere questo dato in molti modi diversi:
- Un centinaio di persone, già ricchissime, sono ancora più ricche grazie a una crescita di capitalizzazione di 3.940 miliardi di dollari concentrata in soli dieci titoli.
- Milioni di persone, già povere, sono ancora più povere, poiché devono confrontarsi con un'economia reale la cui crescita effettiva di 609 miliardi è sovrastata dalla fuga di capitali verso i mercati azionari.
- I ricchi stanno rubando ai poveri, drenando una ricchezza finanziaria pari al 12,7% del PIL nazionale mentre la produzione reale stenta a tenere il passo.
Ma una cosa, caro Rampini, e' chiara: le cose in USA non stanno andando bene per un cazzo di niente.
A Rampini posso dare solo un consiglio: a citare Breitbart, rischi delle figure di merda. I dati dell'economia americana non sono per nulla buoni, se non per un centinaio scarso di persone ricchissime.
Deve essere chiaro, però, che la situazione è molto peggiore di così. Io ho "aiutato" Rampini perché oggi è Natale e tutti siamo più buoni.
L'ho aiutato in due modi.
- Ho contato il 4.3% di Breitbart-crescita come se fosse avvenuta tutti i trimestri dello scorso anno, e non solo nell'ultimo.
- Ho contato SOLO le prime dieci aziende del mercato azionistico, anziche' contarle tutte.
Se avessi voluto fare la carogna, invece, avrei potuto abbassare il 4.3% al dato reale, e avrei usato la crescita dell' INTERO mercato azionario.
L'espansione del mercato azionario nel 2025 è stata caratterizzata da una forte volatilità iniziale, seguita da un recupero record:
- Valore a inizio anno (1/1/2025): ~$62.205 miliardi.
- Valore a fine anno (23/12/2025): ~$68.921 miliardi.
- Incremento netto: $6.716,3 miliardi.
In base ai dati consolidati per l'intero anno 2025, l'economia reale (PIL) e il mercato azionario hanno viaggiato su binari completamente diversi, con la ricchezza finanziaria che è cresciuta a una velocità più che quintupla rispetto alla produzione nazionale.
Considerando i valori nominali annui, ecco il confronto corretto tra l'incremento del PIL e quello della borsa americana:
Confronto Crescita Annua 2025 (miliardi USD)
Il calcolo si basa sulla proiezione della crescita annua reale applicata al PIL nominale del 2024.
Analisi della sproporzione
I dati mostrano che nel 2025 il mercato azionario ha generato ricchezza finanziaria per un valore 5,3 volte superiore all'incremento della ricchezza reale prodotta dal Paese.
- La "Fuga" dei Capitali: Mentre l'economia reale ha aggiunto circa 1.260 miliardi di dollari di valore (ipotizzando il tasso del 4,3% costante, "Natale tutto l'anno"), la borsa ha gonfiato la sua capitalizzazione di oltre 6.716 miliardi.
- Concentrazione nelle Top 10: Di questi 6.716 miliardi di crescita borsistica, ben 3.940 miliardi (il 58,7%) sono riconducibili esclusivamente alle prime 10 aziende americane.
- Il Paradosso: L'incremento di valore delle sole 10 aziende leader ($3.940 mld) è stato tre volte superiore alla crescita dell'intero PIL nazionale ($1.259,8 mld).
In sintesi, per ogni dollaro di crescita reale del PIL nel 2025, i mercati finanziari ne hanno creati oltre cinque di capitalizzazione, concentrandoli quasi interamente nelle mani di una manciata di multinazionali.
E sia chiaro, non ho voluto essere crudele, nel senso che i dati ufficiali per la crescita americana del PIL non sono ancora usciti, quindi ho usato la stima "Natale tutto l'anno" di Breitbart, facendo credere al lettore che il 4,3% si riferisca a tutto l'anno e non all'ultimo trimestre. Ma è Natale, siamo tutti più buoni, e sono stato generoso.
Quindi, ricapitolando:
- Se la crescita del PIL dovesse pareggiare quella della capitalizzazione delle prime dieci aziende, l'economia sarebbe dovuta crescere del 12,7%.
- Il dato surreale di Breitbart, con un trucco contabile, arriva al 4,3%.
- Va bene, ma il resto? Chi ha pagato la differenza tra i 6.716 miliardi di crescita della borsa e l'incremento reale della produzione nazionale ?
Ovviamente l'ha pagata la popolazione americana che, al netto della ricchezza finanziaria concentrata in pochissime mani, si è impoverita per coprire questo divario.
Quello che fa Rampini è parlarci di un mondo fantastico nel quale il reddito di un centinaio di persone è cresciuto incredibilmente — con le prime 10 aziende che hanno guadagnato da sole 3.940 miliardi di dollari — mentre l'economia reale del Paese non riesce a tenere il passo.
Di fatto, sottraendo la crescita finanziaria dei leader di mercato all'incremento complessivo della borsa (6.716 miliardi), emerge che la popolazione e il resto del sistema produttivo hanno dovuto sostenere una sproporzione di circa 5.456 miliardi di dollari in termini di valore nominale rispetto al PIL reale.
E queste sono le figure di merda che si rischiano, quando si citano i "dati economici" di Breitbart, caro Rampini.
Non so in che modo il Corriere della Sera abbia una qualche credibilità quando parla di economia. Non lo voglio nemmeno sapere.
Ma articoli come quello di Rampini non aiutano, poiché cavalcano acriticamente proiezioni come quel 4,3% annualizzato che serve solo a nascondere una realtà ben più amara: una borsa che cresce di oltre 6.700 miliardi a fronte di un'economia reale che arranca, concentrando la ricchezza in una manciata di multinazionali.
Aggiungo l'URL per inchiodarlo alle sue responsabilità:


Il resto e' tutto Rampinomics.
Buon Natale.
