Parliamo di Elon Musk?

Se vi dicessi oggi che la Santanche' e' una dea dai poteri salvifici, o che Briatore e' un essere divino venuto a salvare l'umanita', quasi certamente scoppiereste a ridere. Eppure, quando si parla di Elon Musk vi vedo tutti in fila , in un'operazione di adorazione quasi religiosa, che grazie al cielo – per motivi di schieramento politico – oggi vi ha visti diventare improvvisamente scettici (perche' siete di sinistra, non perche' abbiate capito).

Fin dalla nascita del mito di Musk, e chi legge questo blog lo sa, ho cercato di far capire che le idee di Musk partono come idee molto affascinanti, ma finiscono sempre nella mediocrita' perche' quell'uomo e' capace di iniziare molte cose, ma non e' capace di portare a termine nulla nel lungo termine. Si limita a comprare ad altri idee gia' descritte, e provare a portarle avanti. Ma sia chiaro, tutto quello che tocca diventa Twitter.

Ho battagliato mesi per spiegare una cosa ovvia, e cioe' che mettere un treno dentro un tubo non puo' renderlo piu' veloce, ne' piu' sicuro, ne' e' un miglioramento. Mostrando che tutte le nazioni capaci di fare treni ad alta e altissima velocita' usano altri principi per vincere l'attrito attorno al treno, mentre gli USA non possono insegnare nulla al mondo perche' la loro rete ad alta velocita' e' meno sviluppata di quella africana.

Ma no, lui era il genio assoluto e se lo dice lui allora e' fico. L'ultima volta che ho sentito parlare di Hyperlink, mi avete scritto che lo stavano provando in Veneto. Ok. In Veneto.

Ho cercato di mostrare che non fara' mai colonie su marte, ne' sulla luna, perche' la sfida che va affrontata non e' tanto il missilone che porta la gente sul posto (che e' una sfida, sia chiaro), bensi' la parte del modulo abitabile, e su questo piano Elon Musk non ha mostrato NULLA. Non ha niente per costruire il posto dove la gente vivra' (sulla Luna o su Marte che sia), e nemmeno ha mostrato uno straccio di abitabilita' che serve ad un modulo che deve impiegare 18 mesi per arrivare su Marte senza mai alcun rifornimento, e una decina di persone di equipaggio. E quella parte e' MOLTO piu' difficile rispetto al razzo.

Ma niente, lui e' un genio e sbagliavo di certo io.

E ora siete in attesa di comprare un “meraviglioso” Cybertruck, pur sapendo che Musk non ha voluto testarlo NCAP adducendo come scusa che “e' un prototipo” (NCAP non testa prototipi, solo auto commercializzate) ben sapendo (per OVVIE ragioni) che la sua carrozzeria in puro acciao inossidabile “bulletproof” uccidera' senza pieta' i passeggeri in caso di crash contro un muro o un altro oggetto statico. Tantevvero che non l'ha nemmeno testato con USA NHTSA, o con US NCAP. Ops.

Ma il problema non e' cosa siete disposti a mandar giu'. Il problema e' il come. Perche' mi e' capitato di vedere film dove si lasciava intendere chiaramente che Iron Man fosse, in realta', Elon Musk. E nemmeno i fan piu' sfegatati di Iron Man hanno battuto ciglio.

Quindi, adesso, che siate di destra o di sinistra mettetevi di fronte ad uno specchio. E ponetevi delle domande. Tipo...

vi rendete conto che avete DAVVERO creduto, e forse ci credete ancora, che Elon Musk fosse un supereroe dei fumetti? Cioe' un superuomo?


Sia chiaro, il mito dell'imprenditore-superuomo non e' nato di certo con Elon Musk. Proprio l'italia, alla voce Berlusconi, ha praticamente inventato il genere moderno. E li vi siete bevuti di tutto, tipo che Berlusconi, dopo un'operazione alla prostata, una chirurgia oncologica all'intestino, problemi cardiaci e respiratori , “sfiancasse otto prostitute ventenni a sera”, prestazione che metterebbe in difficolta' il Siffredi dei Bei Tempi. Ve la siete bevuta, eh. Non cercate scuse. (1)

Ma detto che il mito dell'imprenditore-superuomo non e' nuovo di Elon Trump, c'e' da dire una cosa. La tecnica di Musk per accreditarsi come imprenditore geniale consiste nel comprare una startup con una bella idea, ancora allo stadio di prototipo funzionante. Poi la porta uno, due passi avanti, e la mostra a tutti. Da qui parte l'ideona che cambiera' il mondo. Il problema e' che sinora non e' mai andato oltre quello stadio, in nessuna delle sue imprese. Tesla lavora in perdita, e compensa usando i green bond. In pratica vive di greenwashing. E mentre una casa costruttrice tradizionale presenta una decina di nuovi modelli ogni anno, Tesla e' ferma a dodici anni fa, con la sola eccezione del Cybertruck.

a differenza degli altri imprenditori, Musk non porta mai niente al massimo del potenziale.

Il secondo dei suoi trucchi e' compensare i sensi di inferiorita' degli americani, per via dello stato patetico delle loro infrastrutture. La rete ferroviaria USA e' da terzo mondo mentre persino il Marocco ha piu' KM di alta velocita' di loro? Nessun problema, noi siamo gia' al passo successivo e avremo Hyperlink.

La rete d'accesso USA e' penosa e ha una media di 7Mb/s? Nessun problema, noi avremo Starlink. Bella idea. Poteva essere il killer di telco. Peccato che non stia arrivando al Gb/s promesso, e ormai GPON , XGPON, XGSPON e via dicendo siano ormai sotto il nostro asfalto.

Le auto americane, nonostante i salvataggi , prendono mazzate in tutto il mercato? No problem, Tesla sostituira' Ford e General Motors. Gli USA stanno perdendo la corsa allo spazio con la NASA? Nessun problema, arriva Iron Man e ci salva tutti perche' i suoi razzi atterrano in piedi: glieli ha disegnati il giovane Sheldon a 9 anni, quindi sara' vero.

I GAFAM non producono piu' niente di nuovo, Facebook e' sempre quello, non si vede innovazione, i cinesi sono piu' avanti con le loro app multiuso? Niente paura, adesso arriva lui e avrete X, la “everything app”. Sinora, non si e' visto nulla di nuovo sotto il sole.

il secondo trucco di Elon Musk e' quello di colmare le lacune tra l' america immaginata da Hollywood e quella realmente esistente, nell' ego degli americani.

Detto anche come fa ad ipnotizzare la gente (e gli investitori), e anche voi, arrivo al problema che ho con quest'idea.


Prendete qualche libro di storia. Il novecento, per cominciare. Cercate tutti i dittatori, e andate a fondo, per esempio sui giornali del periodo e sulla propaganda. Cosa notate?

Il dittatore e' sempre descritto come superuomo.

Quando a Mussolini spararono in faccia, la propaganda fece credere che il proiettile fosse rimbalzato sul suo “labbro volitivo”, qualsiasi cosa voglia dire. Hitler era considerato degno di venerazione, e le SS battezzavano bambini in suo nome. Eccetera, eccetera, eccetera.

E non devo aggiungere la nomina di altri dittatori, o leader, a superuomini. Potrei partire dai Faraoni-Dio, passare a Giulio Cesare che viene eletto “semidio” (una versione economica) , passare per Carlo Magno che viene fatto santo, e andare ancora avanti, sino al Re Sole o allo Zar.

Insomma, dovrete convenire che i leader “non troppo democratici” hanno questa tendenza a spacciarsi per superuomini. E ad essere creduti.

Un pochino come Elon Musk – Iron Man.

Vedete il pattern, adesso?


Lasciate perdere Trump. Non e' il vero pericolo. HA provato a marciare sulla fucilata all'orecchio , ma gli americani sono troppo pratici e materialisti per credere che il colpo di un AR-15 possa davvero rimbalzare sul suo orecchio volitivo (qualsiasi cosa voglia dire).

Quello che assomiglia ad un dittatore fascista qui e' Elon Musk:

  1. Ha il talento di spacciarsi per un superuomo.
  2. Si impossessa di cose iniziate/inventate da altri.
  3. Non le porta mai davvero a termine.
  4. Non accetta di essere contraddetto, ma vuole essere adorato.

per parafrasare un grande uomo del passato, “attenti , perche' in Elon Musk io vedo mille Mussolini”.

E se pensate che in fondo sarebbe bello avere un Giulio Cesare, ricordate sempre una cosa: tutte le cose buone di Giulio Cesare che sapete, le ha scritte Giulio Cesare.

Un po' come quello che sapete di Musk.

(1) Era facile smentirlo. Le prostitute di Tarantini venivano quasi tutte dal marciapiede, compresa Ruby. Queste donne hanno otto/dodici rapporti al giorno, ma teniamo la media a dieci. Significa che Berlusconi era capace di scopare piu' di ottanta volte al giorno. Altrimenti non le avrebbe “sfiancate”, sarebbe stato per loro “un giorno della settimana”.

Uriel Fanelli


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