Oligarchi mambo.

In questi giorni, si sta facendo un abuso tremendo della parola oligarchi, o “oligarca”, e la cosa che viene in mente non e' che questo abuso sia o meno giustificato (Musk, Zuckerberg & co. , oligarchi lo sono di sicuro), ma il problema semmai e' il classico “so what”?

Quando dico che il termine oligarca, che sta venendo usato per definire i grandi capitalisti americani, sta venendo abusato non intendo dire che Musk o Zuckerberg non lo meritano. Lo meritano eccome, anzi, sarebbe stato corretto usarlo, sin da sempre.

Ma il vero problema e' che esprimere condanna o biasimo richiede, diciamo, di non avere la faccia uguale al culo. Per dire, la storia dell'italia e' una storia di oligarchi.

Per prima cosa, menzionerei la famiglia Agnelli. Non so se ricordate, ma erano adorati, stracoccolati , venerati, si parlava del famoso orologio fuori dal polsino come esempio di stile anziche' di palese pacchianeria, e tutto quanto.

Vogliamo menzionare , in contrasto all' Avvocato, anche l' Ingegnere, cioe' De Benedetti, che ha tutt'ora la tessera numero uno del PD, cioe' ne e' il fondatore, e ricordare che De Benedetti vive in Svizzera, e che la Schlein e' , come dire, un tantino svizzera, nata in svizzera e cittadina svizzera?

E volendo anche andare a destra, vogliamo ricordare Berlusconi (di sicuro un oligarca, secondo qualsiasi definizione), e di come la sua lite con De Benedetti sia diventata automaticamente un problema nazionale, paralizzando il paese per 30 anni?

Bisogna essere molto chiari sulle cose: ne' i giornalisti , ne' gli intellettuali, in Italia, hanno mai mostrato un reale sdegno verso un oligarca, in quanto tale. Anzi, l'atteggiamento generale verso gli oligarchi , in italia, e' quello di essere avidi consumatori della famosa “Pasta Bacio&Culo”, una ricetta che tutto il mondo (non?) invidia.

Da quando, di preciso, vi fanno schifo gli oligarchi, che in Italia sono SEMPRE stati il motore immobile della politica, e non hanno mai necessitato di carta igienica, avendo gia' la lingua dei giornalisti e degli intellettuali a disposizione?

Se c'e' una popolazione che non puo' mostrarsi sdegnata perche' qualcuno e' un oligarca, e' l'italiano. E lo vediamo in questi giorni, quando la Meloni e' andata all'inaugurazione in USA senza essere invitata, e quindi e' al massimo riuscita a guardarla, come chiunque altro. Perche'? Perche' Trump e Musk sono, appunto, oligarchi.

Questo atteggiamento da Pasta Bacio&Culo , del resto, si e' sempre guardato bene dal criticare il sistema delle lobby, che esiste anche in Italia

https://rappresentantidiinteressi.camera.it/sito/

che non e' altro che una forma legalizzata di corruzione. E questo legame economico tra politici e ricchi e' tipica, appunto, delle oligarchie, e porta proprio alla situazione americana.

Il Berlusconi, cioe', era nell'aria da tempo. Esattamente come lo erano Trump e altri.

Ripeto quindi la domanda: nel momento in cui per gli oligarchi italiani c'e' sempre stata Pasta Bacio&Culo , come se piovesse, che cosa vi infastidisce, esattamente, degli oligarci del tech?

La risposta e' semplice. Se avete di fronte un oligarca delle auto, come Agnelli, e volete essere degli intellettuali, non dovete fare altro che andare in un museo dell'auto e mostrare predilezione per qualche modello antico, o d'epoca che dir si voglia. Se volere ruffianarvi un oligarca della stampa non dovete fare altro che mostrarvi in qualche libreria.

Ma se volete ruffianarvi un oligarca del tech, cosa dovete fare come intellettuali? Niente, perche' nel mondo tech, nessuno ascolta piu' gli intellettuali classici, o classicisti, come quelli italiani.

Il vero problema che avete coi tecno-oligarchi e' semplicemente uno solo: non amate la tecnologia abbastanza da potervi avvicinare a loro, e leccargli il culo a dovere.

In Italia non esiste una cultura umanistica, ma una cultura antiscientifica e tecnofoba.

E per questa ragione, i tecno-oligarchi vi stanno antipatici.

Il loro culo e' fuori dalla vostra portata.

P.S: ho adorato vedere Melania Trump vestita come un sicario della mafia cinese.

Uriel Fanelli

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