Mammucari , una prospettiva BDSM
Improvvisamente ho visto scoppiare su tutti i giornali questa cosa di Mammucari, che ha fatto questo e quello, e quindi sono andato a vedere il video di TUTTA la trasmissione, e non di un solo stralcio, per capire. La cosa era abbastanza confusa, sinche' non ho deciso di guardarla – per via della foggia della giacca della conduttrice – sotto una prospettiva BDSM.
La prima cosa che mi sono chiesto, quindi, e' stata: “ma chi sta soffrendo, dei due?”, “dov'e' il dolore?”.
Il rapporto di quella trasmissione , in termini di BDSM, e' un rapporto di potere, un trasferimento di potere nel quale chi fa lo slave accetta che la mistress gli faccia del male. E quindi, l'unico modo per distinguere i ruoli e' cercare il dolore, la sofferenza.
il dolore e' l'unica cosa reale in un trasferimento di potere.
In un rapporto di potere, in un trasferimento di potere, l'unica cosa reale e' il dolore, la sofferenza. Quello che soffre e' sicuramente il “sub”. Su questo non ci possono essere dubbi, mentre il dominante, cioe' la dominazione, puo' avere cosi' tante forme da essere difficile da scovare. Quindi, l'unica domanda che possiamo farci per arrivare alla realta' e':
chi sta soffrendo dei due?
E osservando il linguaggio del corpo dei due, specialmente il viso, scopriamo subito che a soffrire era Mammucari. Mentre lei, e il suo linguaggio del corpo e' altrettanto chiaro, sembra godere della sua sofferenza.
Il filmato mostra un classico rapporto sadica-vittima, nel quale lui soffre e lei gioisce per il potere sadico di produrre sofferenza. Torturatrice-vittima. Tutto qui.
Si tratta quindi di una sessione BDSM , nel quale non c'e' la parte “BD”, ma c'e' una fortissima scena SM. Cioe' sadomaso.
Perche' allora e' finita cosi'? Perche' la vittima non era del tutto consenziente, o perche' il contratto non era chiaro. E' l'unico caso, in cui finisce cosi'.
Ma qual'era il contratto, e quanto era chiaro?
La mia sensazione e' che i contratti televisivi non siano come i contratti nel BDSM, quindi alla fine dei conti nessuno e' davvero informato di cosa il Sadico fara' alla vittima, e dei limiti che non deve superare. Certo, esistono anche sessionio RACK, ma attenzione: La parte “RA” significa “Risk – Aware” , e quindi occorre che se non sono concordati i rischi, siano concordati almeno i limiti.
Per esempio, “niente danni permanenti” non dice cosa faro' alla vittima, dice solo che non lascero' danni permanenti alla pelle, per esempio non posso tagliar via capezzoli con un rasoio. Un contratto “niente danni socialmente visibili” significa che se anche sono cose che vanno via, che so, in un mese, una frusta non dovrebbe lasciar segni in faccia o altri posti che le persone vedono, per ragioni sociali.
Pero' sia chiaro, non sto facendo un contratto dove specifico i limiti, tipo SSC: sto solo dando un limite ai rischi. Cosa succedera' lo vedremo.
Quindi le domande sono due: quanto erano chiari i limiti e quanto erano chiari i rischi?
Leggendo il gossip, sembra chiaro che la conduttrice avesse in qualche modo rassicurato la sua vittima nei camerini, o meglio , che la vittima si fosse sentita rassicurata e si fosse fidata.
Questo mi da' una maligna interpretazione, perche' ci sono dei master e delle mistress di merda che per non perdere il divertimento rassicurano le vittime, e poi le maltrattano. E l'atto di mostrarsi molto amichevoli e affettuosi PRIMA e' uno di questi modi per irretire le vittime.
in questo caso non e' piu' SadoMaso, e' anzi una forma di abuso. Ma trattandosi di un abuso verbale, non lo si puo' denunciare alla polizia e gode di una certa omerta'.
Si tratta quindi di una seduta, di un trasferimento di potere finito male perche', a mio avviso la parte sadica ha rassicurato la vittima, portandola a credere di rischiare meno , o che avrebbe sofferto meno.
LA vittima e' diventata, a quel punto, violenta – e a ragione – e tutto e' finito in merda. Succede, l'ho gia' visto succedere, e il problema e' sempre quello: il contratto e' poco chiaro.
Voi direte che la trasmissione e' nota, ma le cose non stanno cosi', perche' il problema non sono le domande, nella dominazione tutto e' fluido: il solo problema, la sola cosa vera, e' il dolore. E il dolore non si puo' giudicare se non lo si prova, tantomeno quantificare in un contratto RAI o Fininvest o del caso.
Quale soluzione c'e'? La soluzione che fornisce in questi casi il BDSM e' quella della Safe Word. Se la vittima dice una data parola , allora la parte sadica deve fermarsi, non aumentare la pressione e il dolore, e smetterla: sessione finita.
Chi decide in quel caso se il dolore e' eccessivo? Chi lo subisce.
Questo sarebbe, a mio avviso, possibile scriverlo su un contratto legale , sia RAI o Fininvest o altro: se la vittima pronuncia una certa parola, la sessione e' finita.
La tecnica della Safe Word e' ottima per una ragione: la stessa medesima persona puo' avere limiti diversi in giorni diversi. Magari vi conoscete da anni, quello e' il vostro ragazzino sub da anni, e quando avete preso appuntamento lui era davvero in vena. Ma quel giorno gli arriva una brutta notizia e non e' piu' in vena. Come potreste saperlo voi, e specialmente, come potrebbe saperlo LUI?
Il problema pero' e' che se ne accorge subito, che il dolore e' troppo, e quindi usando la SafeWord puo' fermare la sessione.
Morale della storia: tutto sarebbe finito diversamente se nel contratto ci fosse stata una SafeWord, che consentisse al Mammucari di interrompere quando la sofferenza e' stata eccessiva.
Ma onestamente non credo che la conduttrice sia una gran brava mistress, penso anzi che sia troppo stupida per essersi resa conto di essere sadica.
E queste, nel mondo BDSM, sono le peggiori.
Davvero le peggiori.
Uriel Fanelli
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