La storia del Bambino Speciale.
Credo ci sia la necessita' di raccontare una vecchia storia che si raccontava ai bambini che , nel gergo ferrarese, “facevano molte smanie” a tavola. E' la storia del bambino speciale, la storia del bambino che alla fine paga il suo comportamento, ma non vuole , o non riesce , a capire di essere lui stesso la causa del suo male.
Il bambino speciale e' il bambino difficile.
Il bambino speciale e' quel bambino che non sopporta alcuni altri bambini, quello perche' e' povero, quello perche' e' troppo negro, quella perche' e' troppo femmina. E allora se lo inviti alla festa devi ammazzarti la testa per capire come metterli a sedere e dove.
Il bambino speciale non mangia la verdura se qualcuno non sta bruciando incenso nella stanza, ma non mangia pasta se c'e' odore di incenso. E allora per invitarlo alla festa bisogna trovare l'incenso che gli piace. Che tanto alle mamme il tempo avanza sempre.
Il bambino speciale non mangia torte di compleanno il giovedi'. E quindi se lo volete alla festa, attenti a quando la fate.
E il bambino speciale ha una mamma premurosa che si accerta che tutte le sue centomila smanie siano accontentate.
Ma.
Qui viene il bello.
I suoi compagni festeggiano il compleanno, e lui non viene invitato.
Questo e' il problema. La mamma non basta. Certo, la mamma potra', qualche volta, chiedere il favore alle altre mamme , di invitarlo lo stesso. Ma poi alla festa gli altri bambini non vogliono piu' giocare con lui.
E rimane solo.
Questa e' la storia del bambino speciale, il bambino che aveva cosi' tanti problemi da diventare lui stesso un problema.
Un problema che nessuno voleva avere. Non alla propria festa di compleanno.
Ovviamente, il bambino speciale puo' reagire in due modi a questo isolamento.
Il primo e' di rendersi amabile e smettere di essere un problema. Il secondo e' quello di lamentarsi con la mamma che gli altri sono cattivi. E se la mamma gli dice “ehi, hai ragione, sono proprio cattivi”, senza rendersi conto che la pretesa di una spogliarellista che gli porga da bere, per andare ad una festa di compleanno, e' un pochino esagerata, succedera' che la mamma potra' forse imporre la sua presenza ancora qualche volta.
Ma i bambini sono implacabili. E cosi' lui andra' alle feste, e tutti staranno zitti, e saranno tristi, e nessuno giochera' con lui, anche a costo di non giocare affatto.
Sino a quando, arrivera' un papa' che nota il malessere del figlio e decide di fare una festa particolare, “la festa senza il gattino attaccato ai coglioni”. E tutti ci andranno. MA il bambino problematico no, e a nulla serviranno le proteste della madre.
Perche'?
Perche' nessuno e' un male necessario.
La morale della storia e' “non essere il Bambino Speciale”.
La seconda morale della storia e' “non consentire al tuo governo di fare di te il bambino Speciale”
A buon intenditore, buone carriole.
Uriel Fanelli
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