La fica di Elodie come privilegio.

Ho dato un titolo molto esplicito al post perche' essenzialmente si tratta di indicare le cose in maniera esplicita e precisa. Sappiamo bene che l'esposizione del corpo femminile misura “lo scandalo”, “la provocazione” o “la trasgressione” sia misurando la quantita' di centimetri, sia misurando la posizione che viene offerta al pubblico. La farfallina di Belen non avrebbe fatto nessuna differenza se fosse stata , che so io, su una guancia.

Io stesso non mi ero mai accorto che fosse una cantante, fin quando per sbaglio non ho premuto per sbaglio un tasto e si e' attivato il sonoro. Avevo capito fosse una cosa diversa, qualcosa come il “Tape Project”, ma senza “tape”.

Questo a sua decisione di esporre il proprio corpo ha scatenato le solite polemiche, discussioni & cagnara, con la pretesa che quando trattiamo del “troionǝ di cui non parleremmo se fosse Rosy Bindi” non stiamo parlando del troionǝ di turno , ma della sua delicata interiorita' femminilǝ.

Quando ero giovane e ascoltavo le donne femministe dei tempi, mi capito' di sentire una frase: “per smascherare il maschilismo di un discorso, non dovete fare altro che mettere gli uomini al posto delle donne, e viceversa. Se il discorso non regge piu', allora era maschilista”.

Bene. Prendiamo le dichiarazioni di Elodie, e mettiamo dei maschi al posto suo.

Vi ricordate quella volta che, durante una trasmissione, a Bruno Vespa sono caduti i pantaloni e si sono visti i coglioni in diretta? Io no. Non mi sembra sia mai successo. E quando Lucio Dalla rimase nudo per un “Dress Incident” e ha mostrato al paese il suo culo peloso? Mai pervenuto. E Giuliano Ferrara in perizoma di Bisonte su Playboy? Ce lo vogliamo mettere? MA anche no.

Perche' tutta questa roba non ha nemmeno senso. Se anche prendiamo qualche superbello e lo facciamo spogliare, Maneskin compresi, non lo vedremmo a dire le cose che dice Elodie: sono le risposte di Elodie che mostrano il maschilismo di Elodie.

Se non siete dei ritardati, e specialmente delle ritardate, circa a 10 anni avete capito una cosa: ai maschi piace guardare belle ragazze nude, o seminude. Questo fenomeno e' meno marcato nelle donne.

Si, ad alcune donne , diciamo il 3% , piace guardare bei maschi nudi. Le altre entrano nell'argomento sesso come una persona senza appetito entra in un ristorante. Se il cibo e' buono ne mangiano un pochino, ma anche un panino a casa andava bene. Il desiderio femminile e' comparso in letteratura come cosa -democratica- , cioe' di tutte le donne, solo nell'ultimo secolo. Prima le donne normali erano non avevano appetiti. E la letteratura erotica celebra le poche ad avere appetito.


Parliamo dell'economia della cosa. Ovviamente, un personaggio come Elodie si procura notorieta' ANCHE in questo modo. Siete dei poveri dementi se pensate che l'immagine di Elodie, non dipenda dalla sua immagine, e siete dei ritardati se mi venite a dire che la nudita' non c'entra nulla. Ma chiediamoci. Qual'e' la traiettoria economica di Elodie?

Sta passando per un picco di guadagni, perche' e' bella , sexy, e si fa fotografare da dei grandi fotografi con un set di grandi truccatori e stilisti. Prima o poi arrivera' allo stadio “e' ancora una bella donna, e poi e' brava a cantare”, rilasciando dichiarazioni tipo “i 50 anni oggi sono i venti di ieri” , e alla fine diventera' “una donna molto intelligente che ha qualcosa da dire” oppure “una donna coi capelli bianchi che ha sempre lottato” ed entrera' nella fase “per la sua eta' e' ancora bella, dai”. E vi sfregherete istintivamente gli occhi guardando le sue foto, che sembrano appannate.

E' quella che io chiamo “traiettoria sharon stone”, cioe' quella di una donna intelligentissima e bravissima, ma non aveva le mutande quel giorno.

la prima forma di demenza consiste, nel parlare di questo fenomeno, nel pensare che tutto questo non abbia ricadute economiche forti , tutte a favore del personaggio femminile che si spoglia.

Nei lontani anni '90, quando c'era il MiSex, fui invitato dallo stand di un Club Privee di Moncalieri – per motivi vari – e conobbi una spogliarellista. Si chiamava Michelle, era davvero brava, e dopo lo spettacolo , mentra raggiungeva il suo stand – nuda – le feci segno con la mano, col pollice alzato. Lei mi chiese di avvicinarmi allo stand, mi chiese se mi era piaciuta, e le dissi di si, e che era divertente perche' sembrava effettivamente una prof di liceo (era il tema del suo strip), per la precisione la mia prof di italiano. Cosi' mi diede una sua foto autografata, con scritto “la tua prof di italiano, X X X”.

Non ve ne frega un cazzo, ma se leggete Altri Robot sapete cosa ci fa li' Michelle. E anche la copertina e' filologica. Detto questo, il punto e' il seguente:

Nel lavoro della stripper e' chiaro quale libidine soddisfa – ai maschi piace vedere donne nude e donne che si spogliano – ed e' chiara anche una seconda cosa: e' un lavoro. Che si fa per vivere. Si guadagna.

Che il lavoro della spogliarellista sia un lavoro nobile e degno di elogio e' ovvio e non devo spiegarvi il perche'. Che possa avere un costo sociale, purtroppo, e' vero: se Michelle ha cercato di diventare DAVVERO una prof di italiano, preobabilmente ha dovuto nascondere il suo passato di stripper. (se no, ditemi in quale scuola e' finita).

Ma Michelle non ha mai detto che lo faceva perche' stava lottando per l'emancipazione femminile. Non ha mai detto che lo faceva per una nobile causa. Non verra' mai a dirci che se era cosi' ben pagata lo doveva per la sua intelligenza o perche' appoggiava la causa gay. Vi dira' che era una spogliarellista bravissima. (e lo era, credetemi: a me non basta il solito puttanone dell'est europa che si dimena a casaccio lungo un palo d'acciaio). Lo so perche' si fermo' nello stand del Club Privee, dove la presentai al boss, e poi fece alcune serate li'.

Perche' Michelle diceva il vero? Perche' faceva un solo lavoro: la spogliarellista. Era brava, era una ballerina professionista, si allenava, e tutto quanto. Sapeva cantare? In francese, era anche bravina. Ma si definiva una spogliarellista.

Elodie , come molte donne di spettacolo col calendario annesso, fa DUE lavori: la spogliarellista e la cantante.

Sic et simpliciter.


Il guaio viene quando, nella combinazione di spogliarellista e cantante , gioca sul privilegio femminile per spostare il successo verso la zona piu' “nobile”. Voglio dire che rispetto ad un cantante che NON fa anche lo stripper, ha il vantaggio di avere DUE fanbase: quella della cantante e quella della stripper. Per esempio, io ho guardato alcuni suoi video, semplicemente ho tolto l'audio perche' mi bastava lo striptease. Per queste due o tre volte che l'ho vista, quindi, faccio parte della sua fanbase e nel piccolo di tre visualizzazioni le ho portato anche dei soldi.

Ma lei non dira' mai che parte del suo successo come “artista” sia dovuto al fatto che e' una spogliarellista: e non ammettera' nemmeno mai che parte del suo successo – almeno economico – sia dovuta al fatto che come secondo lavoro fa la spogliarellista.

Ed e' un privilegio del tutto femminile: Rocco Siffredi potra' anche diventare un altro Picasso, ma non gli passera' MAI per la testa di dire che ha fatto successo grazie ai suoi quadri.

solo alle donne e' concesso tenere i due lavori (scandalo sessuale, XYZ) e poi sostenere di aver avuto successo grazie ad XYZ. E' un privilegio femminile.

Fatte queste premesse, ecco svelato il maschilismo, o meglio l'antifemminismo di fondo di Elodie:


Quando scrivo che Elodie fa due lavori, e dico che sono Cantante/Spogliarellista, ovviamente tutti mi guardano male. I suoi fans mi odieranno. Sarebbe diverso se dicessi Cantante/Filosofa, o Cantante/Attivista politica. Perche' Elodie non accetta “spogliarellista” dicendo che “si spoglia si;, ma non per gli uomini?”. Dopotutto, magari Michelle si spogliava per le donne, o semplicemente perche' era il suo lavoro. Che controllo aveva Michelle sulle motivazioni del pubblico? E che controllo ha Elodie sulla sua audience?

Il punto e' che “Spogliarellista” e' diverso da “Filosofa” e da “Attivista politica”, perche' nella stessa ideologia di Elodie, e' meno nobile. Per cui e' disposta a dire che “si', appaio nuda per il pubblico nei miei video”, ma non riesce a dire “spogliarellista”, quando “appaio nuda per il pubblico durante gli spettacoli” e' esattamente la definizione di “spogliarellista”.

Che e' meno nobile, sembra, di “Filosofa” o di “Attivista politica”, visto che non la accetterebbe come definizione, pur recitando la parte di quella che e' favorevole alla liberta' di spogliarsi per tutto il valore culturale del nudo.

E la domanda puo' essere fatta per rendere la cosa ancora piu' esplicita: “una Cantante/Spogliarellista e' piu' o meno nobile di una Spogliarellista/Cantante”?

E nell'ovvieta' della risposta, se ne parlate coi suoi fan, ottenete la soluzione del problema:

dire che Elodie fa la cantante e la spogliarellista risulta offensivo ai suoi fan e presumibilmente a lei, perche' si pensa che la cantante sia piu' nobile della spogliarellista, ovvero Elodie e' vista, e si crede, superiore ad una spogliarellista.

E da qui e' visibile la sua finzione intellettuale, sua e dei suoi fan: sono provinciali e bigotti, ma sono dei rapanelli.

Fingono di essere “moderni” e “femministi”, ma alla fine, la Cantante e' l'artista, la Spogliarellista e' la bbotthana.

QED.

Uriel Fanelli


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