Il progetto Cagnara, Salvini, l' Albania e il concetto di Repubblica.
Credo che tutti sappiano recitare il primo articolo della Costituzione Italiana, ma credo anche pochissimi l'abbiano capito. E questo deriva dal fatto che esso dice che l' Italia e' una “repubblica democratica”, e da qui in poi comincia l'errore. Perche' se io andassi a chiedere cosa significa “democratica”, tutti o quasi tutti saprebbero dirmi cosa significa. Ma se io cominciassi a chiedere cosa significa, nella prassi, cioe' in pratica, essere una repubblica, ecco che molti cadrebbero. E lo vedo perche' vedo prendere piede ad una dialettica per la quale il potere “votato dal popolo” avrebbe qualche diritto di prevalere sugli altri poteri, come quello giudiziario.
Alcuni, se non molti, derubricano questa cosa come “scontro politico”, ma nel fare questo dimostrano una cosa molto semplice: nemmeno loro hanno capito cosa significhi il termine “repubblica” di preciso, e specialmente cosa significhi all'atto pratico.
Una repubblica è una forma di governo in cui:
Il potere deriva dal popolo e viene esercitato attraverso rappresentanti eletti. Significa che il popolo non e' chiamato a decidere direttamente, ma lo fa attraverso il proprio rappresentante.
Non esiste un potere assoluto o prevalente sugli altri, come per esempio quello di un re, sia eletto (come il Papa) o sia ereditario, e non esistono dittatori, cioe' figure che possono semplicemente dettare le leggi e le agende , come per esempio faceva il Dictator a Roma (che pure era eletto) il Tiranno in Grecia – che pure veniva eletto. (in certi casi, non molto frequenti, ma inizialmente il concetto era simile al Dictator).
Vi è una separazione dei poteri tra organi legislativi, esecutivi e giudiziari. Questa e' una conseguenza del fatto che non esiste un potere assoluto o prevalente, cioe' l'unico modo per ottenere l'inesistenza di un potere assoluto o prevalente e' tenerli separati.
Aspetti pratici
- Rappresentanza popolare: Il parlamento, eletto dai cittadini nelle repubbliche democratiche, è l'organo centrale che rappresenta la volontà popolare e detiene il potere legislativo
- Governo responsabile: L'esecutivo (governo) riceve la fiducia dal parlamento ed è responsabile davanti ad esso, che può revocargliela
- Stabilità e flessibilità: Il sistema permette cambi di governo senza elezioni, garantendo stabilità ma anche adattabilità alle mutate condizioni politiche
- Controlli e bilanciamenti: I diversi organi si controllano reciprocamente, prevenendo concentrazioni di potere
Gli aspetti pratici sono interessanti.
Il primo, la rappresentanza popolare, non implica la democrazia. Per esempio, potremmo far votare per una camera soltanto ai rappresentanti e agli iscritti delle varie associazioni di categoria – Confcommercio, Confindustria, Confartigianato, Confagricoltura, eccetera, e l'altra camera farla eleggere dai lavoratori iscritti ai sindacati. Sarebbe ancora una repubblica? Si, la Serenissima ha funzionato (all'incirca) cosi' per diversi periodi: lo svantaggio di una repubblica corporativa e' di diventare una repubblica essenzialmente mercantile. Ha funzionato sinche' Venezia era l'unica, quando i grandi stati (Francia, Inghilterra) divennero mercantili a loro volta, Venezia fu schiacciata.
Potrebbe essere anche una repubblica aristocratica: la Camera alta in Uk e' fatta da aristocratici che sono li' perche' nobili, quindi non eletti, ma nominati. Un tempo era una cosa ereditaira, adesso e' solo a vita.
Quindi, per definire l'Italia bisogna dire “Repubblica”, ma anche “Democratica”. Comunque, quella popolare e' una rappresentanza, nel senso che il cittadino non decide direttamente, ma elegge il potere legislativo. Non elegge il governo, e non elegge il consiglio superiore della magistratura. E tranne il Referendum – che non e' garantito ovunque: la Svizzera ne fa un abuso assurdo, mentre in Germania l'istituto del refedendum nel senso italiano non esiste nemmeno(1) come lo conoscete in Italia – e quindi possiamo dire che la “democrazia diretta” non e' un requisito per creare una repubblica democratica.
Il governo, cioe' il potere esecutivo, e' l'istituto TECNICO che si occupa di fare in modo che le leggi votate del parlamento vengano applicate e funzionino. Il potere esecutivo e' TECNICO per definizione, nel senso che deve FARE delle cose. E per farle, occorre saperle fare, nel senso pratico. Il che fa del governo un organo TECNICO. Lo so che l'uso giornalistico del termine “governo tecnico” e' di indicare un governo fatto da gente di dimostrata competenza , ma questo non viene detto perche', per confronto, se usassimo il termine “governo di dimostrata competenza ” al posto di “governo tecnico”, le persone finirebbero col pensare che i governi “normali” siano fatti da incompetenti. Tuttavia, il governo in Italia e' un organo tecnico per definizione. Poi, i “tecnici” possono essere competenti o meno.
Sulla stabilita' so di urtare un nervo scoperto, ma mi ha fatto pensare molto il concetto di “sfuducia costruttiva” presente in Germania. Qui , o il cancelliere va dal presidente e lo convince a sciogliere le camere (e votare) come ha fatto Schroeder, o la sfiducia puo' essere solo costruttiva: per abbattere il governo attuale occorre votarne un altro. Il che rende abbastanza flessibile la cosa. Se non ci sono i numeri per nessun altro governo (al momento, nel Bundestag, ci sono i numeri solo per due governi: o questo governo “semaforo” (rosso, verde, giallo) , oppure per un'altra Groko , tra Socialisti e CDU/CSU, che non sembra possibile. Se non si vota uno dei due, la Germania puo' solo andare alle elezioni.
Controlli e bilanciamenti: in pratica , il punto che Salvini e la Meloni non capiscono del concetto di “Repubblica”.
Da come parlano Salvini e Meloni, e' chiarissimo che non hanno capito cosa sia una Repubblica. E' chiaro che si ritengono autorizzati a fare qualsiasi cosa “il popolo abbia votato”, a prescindere dagli altri poteri, come quello giudiziario. Ed e' chiaro che non hanno capito che in una Repubblica non esiste un potere assoluto o prevalente sugli altri, essendo l' Italia una Repubblica, e tale potere non puo' esistere NEMMENO SE VIENE VOTATO.
Ora, sul fatto che partiti fascisti non capiscano il concetto di Repubblica, non credo di vincere mai un Nobel. E' OVVIO che ad un fascista, che crede nella dittatura, non sia chiaro cosa sia una Repubblica. Non me ne stupisco e non credo sia strano.
Il vero problema e' che dall'altra parte nessuno si alza in piedi e cerca di spiegare questo concetto, che i cittadini dovrebbero conoscere, che la maggioranza NON conosce.
E cosi', quando parliamo del caso Albania, non esiste alcun “sabotaggio” o alcuna “magistratura militante” (anche se esistesse, faccio presente a Salvini che non sarebbe illegale e nessuna legge lo vieterebbe). Sta succedendo sempliceente che i fascioidi del governo hanno sbattuto la faccia contro una porta, che non sapevano esistere.
Il fatto che l' Italia sia una Repubblica.
Cosa c'entra il progetto Cagnara? Il progetto Cagnara c'entra, per via di una stampa e di un giornalismo che, dato un problema (“l' Italia e' una Repubblica e le cose funzionano cosi' “) , manda in televisione e sui giornali una cagnara assurda, che parlera' di tutto, ma proprio di tutto, tranne un qualche politico che si alzi e dica:
“Caro Salvini, Cara Meloni, riguardo a giudici e Albania le cose funzionano cosi', per il semplice fatto che l' Italia e' una repubblica”.
E allora mi viene da chiedere se la Schlein lo sappia, cos'e' una Repubblica.
(1) La Germania non e' la sola:
- Germania: la Germania ha un uso molto limitato dei referendum a livello federale, prevedendoli in pratica solo per modifiche ai confini dei Länder
- Belgio: Il sistema costituzionale belga non prevede referendum a livello nazionale. Ci sono stati solo due referendum consultivi nella storia del paese, nel 1950 e nel 1991.
- Paesi Bassi: Non esiste una disposizione costituzionale per i referendum nazionali. Tuttavia, nel 2015 è stata introdotta una legge temporanea sui referendum consultivi, poi abrogata nel 2018.
- Norvegia: La Costituzione norvegese non prevede referendum vincolanti. I referendum sono consultivi e rari, con solo sei referendum nazionali nella storia del paese.
- Cipro: La Costituzione cipriota non prevede referendum nazionali, anche se ne sono stati tenuti due nella storia del paese.
- Repubblica Ceca: Non esiste una legge generale sui referendum. L'unico referendum nazionale si è tenuto nel 2003 sull'adesione all'UE.
Uriel Fanelli
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