Fantasmi di decadenza.

Una cosa che ho sempre fatto fatica a capire, leggendo i millennaristi che scrivono di come moriremo tutti e come l'intero occidente (qualsiasi cosa sia) e' gia' condannato alla decadenza, e di come l' Europa sia condannata alla decadenza e di come il mondo sia condannato alla decadenza, e' un tratto comune che spinga le persone a dare seguito a questi fantasmi.

Per puro caso, mi e' venuta la parola fantasmi, e se andiamo a quella che viene chiamata “filosofia tecnica” il “fantasma” e' una specie di immagine che proiettiamo di fronte a noi allo scopo di agire da mediatore e allo scopo di lenire l'ansia per cio' che vediamo. Si tratta dell'equivalente mentale della “realta' aumentata”: proietto il fantasma dell'intero sistema stradale sul parabrezza della mia auto per eliminare l'ansia dovuta al fatto che non so come andare dove voglio andare.

Oppure, arrivato alla vecchiaia e con gli ormoni in calo, posso dire “ho la mia eta', non ho piu' gli ormoni di un tempo” , o dire “dite tutto quello che volete, ma le donne di una volta erano piu' sexy”. Nel secondo caso, sto invocando un fantasma, qualcosa che non esiste (un ipotetico degrado nella qualita' di TUTTE le donne) per placare l'ansia che mi viene dall'idea di invecchiare.

Uno dei fantasmi piu' comuni della nostra epoca e' il fantasma della decadenza, che viene tirato in ballo da una popolazione che invecchia sempre di piu', per placare l'ansia della vecchiaia.


Ovviamente questo e' un effetto collaterale del fatto che la percentuale di anziani e' la piu' alta della storia, e quindi se ci chiediamo quale sia il fantasma dominante e socialmente condiviso, esso e' il fantasma della decadenza sociale.

Quando cominciamo ad entrare in ansia per il fatto che invecchiando non riusciamo piu' a fare alcune cose, o a godere di alcune cose, preferiamo attribuirlo alla societa' intera: il cibo non e' piu' cosi' tanto buono, le donne non sono piu' cosi' interessanti, o desiderabili , come un tempo, e cosi' via. In definitiva, il fantasma della decadenza viene condiviso da sempre piu' persone, e diventa cosi' la nuova “realta': i fantasmi, infatti , poi entrano nel “bias di conferma”, e se tutti ci mettiamo a dire questo allora tutti vedono confermata la propria impressione, e diventa una realta' accettata.

No, signori, il mondo non sta andando a rotoli. Siete voi che state invecchiando, ovvero andando a rotoli. Il fantasma del mondo che va a rotoli serve a voi, per calmare la vostra ansia. Ma non fermera' il tempo. Andrete a rotoli, andremo a rotoli, mentre il mondo andra' avanti.


In tutti i millennarismi moderni, che vanno da quello eco-catastrofista a quello geopolitico, a quello migrazionista, a quello economico, a quello demografico, vedo sempre lo stesso fantasma: sto invecchiando, non riesco piu' ad essere come un tempo, mi sento in ansia, quindi preferisco raccontarmi che io sono sempre quello, mentre il mondo e' in degrado.

Cosi' l'uomo vecchio si dice che si, potrebbe davvero fare ancora quello che faceva alle donzelle quando aveva 17 anni, ma purtroppo le donzelle (tutte!) non sono piu' desiderabili come un tempo. E si dice che si, potrebbe ancora fare le magie che faceva un tempo al lavoro, ma oggi “fanno tutto i computer” e allora non riesce piu'. Non c'entra la vecchiaia.

Anche le teorie del complotto sono fantasmi, che servono a gestire la stessa ansia: non sono io ad essere infelice, e' il mondo che sta diventando malvagio. Non sono io che fallisco a costruire la mia felicita', sono i malvagi , sono LORO. Non e' la mia vita che e' in crisi, e' il mondo intero ad essere in crisi. Insomma, si tratta di proiettare la propria ansia sul mondo intero, iniziando a descriverlo come se i problemi che stiamo attraversando NOI fossero in realta' problemi che sta attraversando il mondo.

L'intera cultura moderna e' pervasa dai fantasmi prodotti da persone anziane che sono in ansia per il proprio invecchiamento e decadimento.


Questi sono, secondo me, gli effetti culturali di avere a che fare con una popolazione che invecchia sempre di piu' :

la proiezione collettiva dello stesso fantasma, che venendo socializzato diventa la nuova verita'. “Io sto andando verso la morte” diventa “io sto bene, il resto del mondo sta morendo”.

Sarebbe triste, se non fosse cosi' ipocrita.

Uriel Fanelli


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