E casca la terra....

E' buffo come certe volte sembra che il mondo esploda, oddiomoriremotutti, esconodaifottutimuri, e poi alla fine si scopre che si', quello che succede ha un senso e dovremmo semmai chiederci come mai non lo avevamo previsto. Io non l'ho previsto perche' ero occupato a con un lungo giro in bicicletta, per “collaudare” il mio nuovo velocipede. Voi, non so.

Il punto di quello che sta succedendo in Siria, e' semplice: un impero , in quanto tale, impera.

Non puo' tirare i remi in barca, anche se l'imperatore in carica puo' essere chiamato a dare al popolo l'impressione di farlo. Per esempio, per sedare il malcontento contro le spese militari, o per il malcontento contro le perdite – che non e' il caso questa volta.

Certo, oggi gli americani hanno partecipato al conflitto in Siria bombardando le postazioni di chi combatte i ribelli che si avvicinano a Damasco – in pratica, bombardando i russi. Quindi gli usa HANNO “boots on the ground” in Siria, solo che lo tengono molto in silenzio.

Ma il problema e', ripeto, che un impero per definizione impera.

Negli USA ci sono due grandi partiti, e questo corrisponde a due diverse modalita' di intervento.


I democratici, quando c'e' da intervenire duro, credono nella guerra. Per procura o direttamente coi Marines, se c'e' da usare le maniere forti in politica internazionale, quello che vedremo e' una guerra, con gli eserciti e i cannoni e tutto quanto. Anche per Proxy, ma pur sempre una guerra.

Non e' sempre stato cosi', vedi alla voce “Cuba”, ma da quel momento in poi i democratici hanno abbandonato l'idea del gioco nascosto.

Al contrario, ai Repubblicani piace l'idea delle blackOps , di ogni genere. Essendo un partito isolazionista, questo fa il loro gioco perche' la CIA si muove in segreto, la popolazione vede che i soldati sono a casa, non vede guerre se non guerre che fanno altri, eccetera.

Anche per i Repubblicani non e' sempre stato cosi', nel senso che tra Bush e Reagan di guerre ne sono volate tante, ma questo ha sempre coinciso con momenti nei quali gli USA pensavano di avere la morale dalla propria parte.

Diciamo che sto parlando dei “Democratici di oggi” e dei “Repubblicani di oggi”.

In ogni caso, quello che sta succedendo in Siria rientra molto nella modalita' operativa della CIA. Regime debole, oppositori cui mancano solo soldi e armi, il mix perfetto per intervenire raccontando di non intervenire. Bellissimo.


Ma perche' rompere le palle ad Assad?

Il problema che Trump ha venduto che avrebbe risolto la questione Ukraina. Ma sa benissimo che se si presenta ad una trattativa oggi, trovera' un Putin forte e uno Zelensky debole. La maniera migliore di imporsi, alla fine, e' di avere entrambi (sia Putin che Zelensky) molto deboli. Il presidente ukraino e' debole, Putin si sente ancora forte.

E' proprio il momento di levargli Assad, e probabilmente non solo. Se ci fosse una bella rivolta contro Timoshenko, per esempio, la Russia dovrebbe mandare uomini e carri anche li'. Se poi si sollevasse la Georgia, altri uomini e altri carri. E se si sollevasse, che so io, il KAzakistan, altri uomini e altri carri. Ma... la Russia non ha abbastanza carri per tutti questi fronti. Tantomeno per i nuovi regimetti africani. Sinora e' bastata la wagner, ma quando gli usa mettono in campo quell'arma non convenzionale detta “bagsful of money” non e' nemmeno detto che Putin possa contarci ancora.

Non e' cosi' strano, quindi, pensare che fomentando rivolte nei paesi alleati di Putin, Putin possa sentirsi debole in una trattativa sponsorizzata dagli americani.

Sedersi al tavolo delle trattative con controparti deboli e' proprio quello che consente agli imperi di imperare.


Andiamo agli estremi, cioe' alle cose piu' dure che questo approccio potrebbe implicare. E rimaniamo a questa trattativa. Siccome Zelensky vuole l' Ukraina nella UE, e sembra ci sia una certa luna di miele su questo, Trump potrebbe volere una UE ancora piu' debole su questo piano.

Per esempio, prenderebbe due piccioni con una fava se fomentasse una rivolta popolare , che miri a deporre Orban e far tornare il suo paese alla democrazia. Indebolirebbe molto la UE, perche' sarebbe chiaro a tutti che essa conteneva un paese cosi' tirannico da necessitare di una rivoluzione dal basso per riportare diritti umani , liberta' e democrazia. Per la UE, che ha tollerato Orban sinora, sarebbe un bello smacco.

E sarebbe uno smacco anche per Putin, che perderebbe una quinta colonna nella UE , nella NATO, un compratore di petrolio, uno stato che non consente il passaggio delle armi per gli Ukraini, eccetera.

Succedera'? Non lo so: ma per Trump sarebbe come prendere due piccioni con una fava, perche' si siederebbe alla trattativa per la guerra avendo solo controparti deboli o indebolite.

E' facile? Beh, la NATO – e quindi la CIA – si muove abbastanza bene dentro i confini europei,quindi direi e' piu' facile della Bielorussia.

Ma in generale, ripeto il principio: se il tavolo sara' a tre, sara' un bene per Trump che gli altri due siano deboli, se il tavolo sifara' a quattro, allora dovra' indebolire la UE, eccetera, eccetera , eccetera.


Per ora, quello che vediamo e' che scoppia una rivolta in Siria e proprio stamattina gli USA hanno bombardato i governativi che proteggono Damasco. Cioe' i Russi.

E che senza la Siria , e con la flotta del Mar Nero decimata, Putin diventa molto piu' debole.

Sara' una coincidenza? Non lo so.

Ma la cosa certa e' che non e' stupefacente, se ci pensate.

Uriel Fanelli


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