Durov e Telegram
Ho letto ieri dell'arresto di Durov in Francia, e la cosa non mi ha stupito particolarmente. Uno, stavo leggendo dell'attentatore di Solingen (Solingen e' a pochi km da dove vivo) e due avevo le melanzane nel forno. Quando la mia attenzione si e' focalizzata su Durov, mi si e' acceso un flashback, che secondo me e' significativo nella vicenda.
Eravamo sette/otto amici di paesi limitrofi, dentro un deposito del locale negozio di elettronica/TV/elettrodomestici/videogiochi/computer (a quei tempi era la stessa cosa), verso il 1985. Ad un certo punto qualcuno bussa alla saracinesca, e sono i due carabinieri del paese.
Ovviamente ci conosciamo. Alcuni di noi avevano un motorino cosi' truccato che i Kiss sembravano Sophie Marceau nel tempo delle mele, le nostre feste con musica erano l'incubo di SIAE, e su uno scaffale c'erano sia pile di dischetti con software e giochi copiati, che audiocassette registrate da vinile.
Ai Caramba, pero', non interessava. Uno di loro comincio' a parlare chiedendoci un favore molto importante. In pratica, le cose “piccole” tipo quelle che ho menzionato non gli interessavano, ma sul mondo incombeva un pericolo tremendo.
Lo scrambler.
A sentire loro, persino le Brigate Rosse (che nel 1985 noi pronunciavamo al passato, ma loro no) li usavano per comunicare, e rappresentavano un pericolo tremendo perche' usando uno scrambler era impossibile intercettare o capire il segnale e trovare i terroristi. Un pericolo tremendo.
La loro richiesta era che, se qualcuno ci avesse chiesto di fargli uno “scrambler” avremmo dovuto andare da loro immediatamente. A sentire loro, orde di terroristi si stavano organizzando usando questi dispositivi.
Quando uscirono , calo' il silenzio, fino a quando uno di noi, detto “Bicio”, disse a voce alta: “ragazit, ma cos'e' sto scrambler?”. Non avevamo idea di cosa fosse. Non esisteva internet. Sulle BBS nessuno ne sapeva nulla. Cercammo anche in alcune biblioteche, e non trovammo nulla. Fino a quando , passando la voce, il padre radioamatore di uno di noi ci disse che lo conosceva, e ci spiego' cosa fosse e come farne uno. Era semplice e bastavano le conoscenze di un perito elettronico che fosse arrivato alle trasformate zero.
Era un oggetto analogico che cambiava la portante (moltiplicando con se' il segnale) , inseguendo un segnale casuale (o il rumore di fondo), l'equivalente di un cifrario a cifra mobile, come enigma, solo che era analogico. Lavora sulla voce. Per fare l'unscrambling occorre che ci sia un altro scrambler dall'altro lato, che faccia l'operazione inversa (conoscendo ovviamente la portante). Nel 1985 era un coso analogico che si costruiva come ibrido di un mixer ritardato e un distorsore per chitarra, come difficolta' tecnica.
https://en.wikipedia.org/wiki/Scrambler
Non era nemmeno crittazione, era semmai offuscamento, e negli anni '80 anche se non erano ancora diffuse le criptazioni basate sulla segretezza della chiave , era una roba vecchia di 40 anni.
Per gli standard di oggi, si parlerebbe di offuscamento, nemmeno di criptazione.
Questo fa capire abbastanza bene quale sia il rapporto tra le forze dell'ordine e la tecnologia: diffidenza e catastrofe.
- Il carabiniere medio faticava con l'italiano, era uscito dalle superiori con 36 piu' un fotone, e non aveva piu' aperto un libro da quel momento.
- Le forze dell'ordine erano dipendenti statali, che si aggiornavano ogni 25 anni, mentre la tecnologia si muoveva e si muove molto piu' in fretta.
- Guardavano a chi capiva di computer ed elettronica col sospetto di chi guarda uno che parla forbito per non venire capito dagli ignoranti. “ fate queste cose per scappare dalla polizia”.
Il rapporto tra governi e il cambiamento tecnologico e' quello che l'inquisizione aveva verso le arti occulte. Essendo occulte, ovvero nascoste, sfuggono al controllo, e “se sfuggi al nostro controllo sei sicuramente un criminale”.
Sia chiaro, non ho detto “il rapporto tra governo e tecnologia”. I governi amano usare la tecnologia. Il loro problema e' il cambiamento tecnologico, perche' va troppo in fretta rispetto al carabiniere medio. E cosi' il governo perde il controllo.
Durov e' un chiaro esempio di questo concetto. Sebbene la sua crittazione non sia davvero E2E, (lo sono solo le chat protette, la stragrande maggioranza del traffico non e' E2E enrcrypted), lui ha sempre impedito ai governi di accedere al punto privilegiato nel quale si potrebbe accedere ai contenuti (non in chiaro, ma possedendo abbastanza chiavi da rompere la comunicazione), cioe' sui server.
Ma i dettagli tecnici non importano, perche' a quanto si sa, il problema non sono le caratteristiche della piattaforma: il problema e' che Durov ha rifiutato di aiutare le autorita' , potendo farlo.
Qui e' tutto il problema. Quando FBI chiese ad Apple un aiuto per spaccare il cosiddetto “Secure Enclave” dei cellulari, Apple rispose che non era possibile, in quanto erano progettati in modo che nemmeno Apple sapeva come farlo. In questo caso, Apple non ebbe guai successivi.
Ma Durov si e' messo nei guai non perche' ha costruito una piattaforma robusta, ma rifiutandosi di collaborare con le autorita', laddove avrebbe potuto collaborare. Diventando quindi complice.
Si tratta di una situazione diversa: se la vostra porta blindata e' cosi' robusta da tener fuori i poliziotti, di per se' non e' un reato. Ma se vi chiedono la chiave e non gliela date, pur avendola, allora e' un reato.
A Durov viene quindi contestato , nel contesto di aver costruito la piattaforma piu' usata da piccoli e grandi criminali, di non aver cooperato con le forze dell'ordine, quando poteva farlo.
Ma perche' la situazione e' precipitata in maniera cosi' drastica? Qual'e' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
In questi giorni sono successe molte cose, dall'attentato a Solingen all'esplosione di sinagoghe a Parigi, ma c'e' una cosa di cui abbiamo parlato poco. Elon Musk.
https://fortune.com/2024/08/22/elon-musk-x-twitter-owner-list/
E' successo, pare, che un giudice abbia imposto a Musk di svelare chi ha funanziato la sua operazione di acquisto su twitter. E la risposta e' stata positiva, ma i contenuti sono abbastanza acchiaccianti. Cosa che non sorprende nessuno, due ricchi russi della cerchia ristretta di Putin facevano parte dell'accordo. I loro nomi sono Petr Aven e Vadim Moshkovich e, a quanto pare, sono imparentati con le aziende presenti nella lista.
In pratica, nonostante un embargo e una chiara inimicizia, la Russia ha potuto entrare in possesso di un social network che e' ancora cruciale per le elezioni USA. Putin non ha bisogno di “usare” X.
Di fatto, lo possiede.
Quanto stupidi devono sentirsi, gli Ukraini, per usare StarLink? E tutte le nazioni avversarie della russia, per consentire a Musk di venderlo. E di vendere le Tesla?
Per capire meglio occorre sapere che Durov ha avuto la cittadinanza francese onoraria, quando lo stato francese lo corteggiava per muoversi a Parigi: avere il social concorrente di Facebook sarebbe piaciuto molto ai francesi, e quindi gli concessero la cittadinanza onoraria. Telegram ha avuto sede a Berlino, e per i francesi strapparlo ai tedeschi sarebbe stato bello.
Ora, Telegram di sospetto non ha solo il fatto che non fa quasi nulla contro alcuni fenomeni che si sviluppano attorno alla piattaforma: di sospetto ha il fatto che NON GENERA profitti e che non ha fonti di finanziamento chiare. Di certo non va avanti solo con gli abbonamenti “premium”.
Capite che il problema non e' solo UN evento ove si scopre che Musk dipende (almeno per twitter/X) , il problema e' che i conti di molti social network appaiono inspiegabili. Non si tratta solo di “arrestate Durov”, si tratta a mio avviso di un sintomo.
il fatto che un giudice abbia imposto a Musk di pubblicare la fila di quelli che hanno partecipato all'acquisto di Twitter/X, e che un altro giudice abbia ordinato l'arresto di Durov, secondo me e' un segnale preciso.
E cioe' che i grandi social e i social in generale hanno perso la loro intoccabilita' nei confronti dei governi.
Se quello che penso e' corretto, presto ci saranno MOLTE altre strette del genere. Pensiamo, per esempio, al rapporto tra “sfruttamento della prostituzione” secondo la definizione legale italiana, e “OnlyFans”.
Uriel Fanelli
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