Di pugili , pugilesse, sesso e genere.

Un tempo, avevo dieci anni. Sono un ex decenne. Lo ammetto. E come tutti i bambini di dieci anni del periodo, certe volte andavo a casa dei miei amici. Da bambino bene educato prima si salutavano i genitori, e quindi dicevo, “buongiorno signora” o “buongiorno signor Sergio”, eccetera.

Vi diro' una cosa: non ho mai sbagliato. Non mi e' mai successo di dire “buongiorno signora” al papa' di un mio amico, o di dire “piacere signor Loredana”. No. Mai. Ci azzeccavo sempre, con una precisione che un tiratore turco me spicciava casa. Vedevo due genitori? Pam , Pam, quella e' la mamma e quello e' il papa'. Turco, fatti da parte che arrivo io.

Ma non solo: riuscivo a dirvi con una precisione del 100%, quale tra i due genitori avesse partorito il mio amico/a. Non mi e' mai capitato, in vita mia, di vedere due genitori e dire che so “signor sergio, come e' andato il suo cesareo?”. Mai. Mai. 100% di precisione. Mai sbagliato un genitore in vita mia: chi e' rimasto incinta? Lei. Dito puntato. Maglietta Turkiye. Centro. Fottetevi, voi coreani che avete bisogno di occhiali speciali. Mi date due genitori, e vi dico chi ci ha messo l'utero. E ci azzeccavo.

Genio? Mago? Il Gandalf della Cervice? Un Nerchia detector? No.

No, perche' ci riuscivano anche i miei amici. E vi diro' di piu': anche con le compagne e i compagni di classe, circa 27, non ho mai sbagliato. Rita era una femmina. Cristiano era un maschio. Come lo sai? Paragnostaaaaa.... figlio di paragnosta.... E anche con tutti e 360 i bambini della mia scuola elementare. Me ne facevi vedere uno/a? “Femmina, femmina, maschio, femmina, maschio, maschio”. Zac, che un cecchino sembrava un dilettante. Strabiliante. Strabiliante?

No, era una cosa semplicissima che ai ragazzini della mia generazione riusciva con delle percentuali statisticamente imbarazzanti, perche' chiaramente eravamo una generazione di ragazzini superdotati dai poteri sciamanici. Ovvio.


Ma la cosa e' continuata. Anche nell'adolescenza, se limonavo con una ragazza lo sapevo. E anche se limonavo con un ragazzo lo sapevo. Non mi e' mai successo di aver limonato con qualcuno pensando che fosse di un sesso che poi si sia rivelato sbagliato. Nono. Maschio, femmina, femmina, maschio, femmina, eccetera Maschio, femmina, femmina, maschio, femmina, Maschio, femmina, femmina, maschio, femmina, Maschio, femmina, femmina, maschio, femmina, Maschio, femmina, femmina, maschio, femmina. Ci prendevo sempre, con una precisione che alla fine mi serviva un barattolo di Nutella per riprendermi in forze.

E allora voi direte: ma come facevi? Beh, ero chiaramente un candidato Premio Nobel. No? In realta', come tutti, visto che il titolo di candidato premio Nobel non esiste. Evidentemente ero un po' come gandalf: tu mi fai limonare con qualcuno e io ti dico se e' maschio o femmina. I Balrog sono tutti maschi, beninteso.

Insomma, sia io che mi miei coetanei eravamo questi potentissimi Gandalf che riuscivamo a determinare con precisione assoluta se stavamo limonando con un maschio oppure una femmina.

Una generazione portentosa. Por-ten-to-sa. Dopotutto, eravamo la generazione elettronica. Nutriti con la musica degli anni '80, conoscevamo i misteri del mondo:

Mica seghe. Marilyn Manson, ma chi credi di essere?


Poi la mia generazione e' cresciuta, e abbiamo avuto figli. Volete sapere una cosa di noi maschi eroi? Nessuno di noi ha mai avuto paura del parto. Nessuno. Mai. Dolori del parto? “Bene, combatteremo all'ombra!”. Parto cesareo? “Se volete le nostre armi , venite a prenderle!”. Come a Sparta: bastava gridare al bambino “esci da li' con le mani in alto!”. Fatto.

Eravamo un baluardo di petti virili a difesa della Patria. Nessuna paura. Nessun passo indietro. Il parto non ci spaventava. Nessuno di noi ha mai avuto paura dei dolori del parto. Mai. Eroici. Stoici. Uomini d'acciaio. Siamo entrati in Sala Parto come quelli della vittoria di Samotracia, sfidando il dolore con sguardo beffardo. Il parto altrui, forgia di eroi!

Prima che crediate di aver di fronte l'Eroico Capitan Italia, o Capitan Romagna, o Capitan Lidi Ferraresi, vi posso dire che ho barato. O meglio, ho usato un espediente tattico che Odisseo era parcheggiatori abusivo, in confronto. Ebbene si, ho barato. Come Kirk alla Kobayashi Maru. Come?

Avevo scritto su una mano , delle magiche rune: “psssst! E' lei che partorisce, non tu!”.

Ebbene si. Queste magiche rune incise sulla mia mano mi hanno salvato. Un po' come Odino durante la sua ordalia. Guardavo le rune, e i dolori del parto mi sembravano quasi impercettibili. Sentivo urlare, si', ma io non sentii alcun dolore. Invulnerabile. Incredibile la potenza di quei simboli magici.

E non devo nemmeno portare una benda sull'occhio.

Wagner, puppami l'Yggrasil.


Oppure, eravamo persone normali e non c'era nulla di speciale in quello che abbiamo fatto.

Ma allora, se eravamo persone normali, come mai oggi vedo persone che dicono “ho tre PhD in biologia e dire se una persona e' un maschio oppure una femmina e' molto complesso”. Perche' un veterinario della mia generazione puo' dirvi se una tartaruga e' un maschio o una femmina, mentre loro hanno tre PhD in biologia e ti tirano fuori SRY, Intersessuali, dieci tipi di transessuali diversi e si inventano che “idrante dei pompieri” e' un genere sessuale, e faticano a sapere se a rimanere incinta sara' il marito o la moglie? Sul serio. Se gli chiedete “un uomo puo' rimanere gravido”, vi rispondono di si'.

Volete sapere la verita'?

Abbiamo messo al mondo una generazione di RITARDATI.

Questo e' il problema. Per sapere chi sia un maschio o chi sia una femmina , a due o tre metri di distanza, basta un bambino di dieci anni. Ed e' sempre bastato , prima che nascesse questa generazione di RITARDATI che prende quel quattro sigma di “intersessuali” e decide che questa eccezione , nonche' patologia, di fatto demolisce la possibilita' di distinguere un maschio da una femmina. Secondo la loro logica, siccome ci sono alcuni focomelici che nascono senza una gamba, allora non possiamo piu' dire che Homo Sapiens e' una specie di bipedi. “E' cosi' difficile stabilire quante gambe ho, perche' esistono anche quelli che nascono senza gambe”. L'idea di contarle, le gambe, e' troppo complicata per loro.

Ed esistono i ritardati che a 37 anni non sanno riconoscere i maschi dalle femmine. Si.

Si', c'e' la famosa coppia di transessuali in cui lui e' rimasto incinta. Verissimo. Sara' questo campione statistico di 4-sigma se va bene, a impedirmi di distinguere Rocco Siffredi da Valentina Nappi quando hanno addosso solo le scarpe. Davvero. Chissa' quale dei due e' un maschio e quale una femmina, ora che ho imparato che al mondo ci sono DUE tizi che sono transessuali e sposati. Accidenti. Come faro' mai a raccapezzarmi? Valentina, sei davvero una femmina? Diccelo. Siamo in ansia. Non riesco a trovare evidenze scientifiche, perche' non vedo i tuoi cromosomi , e quel maledetto SRY vogliamo mettercelo? Come dovrei capire che Rocco e' un maschio, sapendo che scherzi ti puo' giocare il gene SRY?

Abbiamo messo al mondo una generazione di RITARDATI.

Non riescono a fare una cosa che noi facevamo a dieci anni. Non riescono a capire che gli uomini non partoriscono, neanche dopo 3 PhD in biologia: un QI di 45, se va bene.

E cosi', vi voglio tranquillizzare:

tranquillo, ragazzo mio. Sapendo che a 23 anni hai imparato a guidare la bicicletta (senza le ruotine , sono fiero di te), possiamo anche fare di piu'. Oggi affronteremo la tua paura piu' terribile. Il parto. I dolori del parto. Il parto cesareo. Hai paura? Certo che hai paura: non hai ancora capito che i maschi non rimangono incinti e che sara' la tua compagna a rimanere incinta. (essendo lei ritardata come te, pensera' sia colpa del panettone, che a mangiarne troppo ti si gonfia la pancia. Lo dice la mamma).

Sei un maschio, ragazzo mio. Proprio cosi'. Come lo so? La mia Generazione custodisce il Quinto Segreto di Nerchia, che ci consente di fare queste previsioni, a patto di avvicinarci a qualche metro di distanza. Io ti guardo e vedo un maschio. Sul mio radar sei un pallino azzurro. Ti sei messo il rossetto? Sei ancora un pallino azzurro. Hai le scarpe col tacco? Belle. Lo facevano anche i Sigue Sigue Sputnik, non hai inventato nulla. Ma sei ancora il pallino azzurro. E posso dirti di stare tranqullo: i dolori del parto non ti riguardano. Non li proverai tu. Lo so, sembra egoista. Suona brutto che a lei la squartano per il cesareo e tu non hai nemmeno un graffietto. Ma funziona cosi'. Sei un maschio. Per una volta che hai UN privilegio maschile, cazzo, e non lo vedi?

E anche i Sigue Sigue Sputnik erano maschi. Non tutti, a dire il vero. Ma quello col tacco dodici era , ed e' ancora, un maschio.

Abbiamo messo al mondo una generazione di RITARDATI.

Dici che “passi”? No, non “passi”. E nessuna/o “passa”. E' una bugia pietosa. Voi lo dite e la gente per educazione fa finta di cascarci. Ecco, l'unico che c'e' cascato e' stato Vannacci, che e' un ritardato fatto dalla generazione precedente. Lo racconta nel suo libro “Viva la Figa e altre 100 cose che ho letto nel cesso dei maschi”. Ma tutti gli altri, non ci cascano. Sai perche'?

Perche' le proporzioni del corpo non quagliano.

  1. Nelle donne, l'angolo cervico-diafisario è in media di circa 125-130 gradi. Negli uomini, questo angolo è solitamente più stretto, intorno ai 120-125 gradi.
  2. Gli uomini hanno un'altezza media di 7,5-8 volte l'altezza della loro testa, mentre le donne sono proporzionalmente più basse, solo 6/6.5 volte l'altezza della testa.
  3. Lunghezza delle gambe: Le donne tendono ad avere gambe proporzionalmente più corte rispetto agli uomini. La differenza e' circa del 7% medio.
  4. Larghezza delle spalle: Gli uomini hanno spalle significativamente più larghe rispetto alle donne. Le spalle maschili misurano circa 2-3 volte la larghezza della testa, mentre quelle femminili sono circa 1,5-2 volte la larghezza della testa.
  5. Posizione della zona pelvica: Negli uomini, la zona pelvica è situata a metà dell'altezza complessiva del corpo. Nelle donne e' piu' in basso. E' anche inclinata diversamente.

Cosa significa? Che nessun uomo puo' davvero camminare come una donna. E siccome anche il bacino e' fatto diversamente, cioe' piu' largo, per via di quella cosa chiamata parto di cui non devi, ripeto non devi, aver paura, succede che la deambulazione e' completamente diversa.

Quindi no, non passi. Nessuno “passa” davvero. Un bravo fotografo puo' fare in modo che queste cose non si vedano in una fotografia. Un bravo regista puo' fare in modo che non si veda in un video. Ma di presenza, non c'e' modo di sfuggire. Mi spiace. Non passi. E nessuna passa, a dirla tutta. Il torace e le costole, per via di una respirazione leggermente diversa, hanno proporzioni diverse. Anche se il tuo chirurgo plastico ha fatto miracoli con le tue tette, a me spiace dirlo, ma si vede che hai il torace di un maschio.

Dici che passi la maggior parte delle volte? Sei in buona compagnia. Molti maschi chiavano qualsiasi cosa abbia le tette, e' vero. Mucche e pecore comprese. Passano anche quelle, se hai abbastanza pastorizia nelle vene: e senza ormoni. Ma oggi siamo nel mondo della biometria elettronica e credimi, qualsiasi macchina ti classifichera' come maschio. Non hai modo di sfuggire. Basta una foto e qualsiasi sistema biometrico sa se sei maschio o femmina. Non passi. E a dire il vero stai attento a pittori e artisti in genere: con loro, se gli cammini vicino, hai ZERO chances di “passare”.

Lo so, e' brutto. Vuoi vivere come una donna. Ok. Ci sto. Non sono affari miei e ci sto. Non e' che ti odio. Ti identifichi come un portalampada? Fantastico. Se vuoi ti metto anche una lampadina nel culo.

Ma non mi imporre di credere alla tua pantomima. Puoi chiedermi di far finta per educazione o per non ferire i tuoi sentimenti o per non rovinare la tua giornata, e probabilmente lo faro', ma quello che penso IO non ti appartiene. Per me sei un maschio che ci tiene moltissimo a essere trattato come una donna, e se non mi hai fatto niente di male staro' al gioco. Ma non mi imporre di crederci davvero. Quello che succede nella mia testa non ti appartiene.

Ma no, non “passi”. Passi in fotografia. Passi in un video. Passi con le luci giuste e le inquadrature giuste. Ma di presenza non passi. Nessuno di voi passa. Mi spiace dirtelo. Non devi cambiare quel che sei. Ma nemmeno io cambiero' idea. E non devo chiederti scusa.

Abbiamo messo al mondo una generazione di RITARDATI.

Di questo , forse , devo chiederti scusa. Perche' non siete GENETICAMENTE ritardati. Non e' un carattere ereditario. Se lo fosse, non sareste ritardati. E' una questione epigenetica: siete cresciuti in un ambiente che premia i ritardati, e quindi a livello fenotipico siete una generazione di ritardati.

E si, quell'ambiente che vi rende una generazione di RITARDATI lo abbiamo creato noi.

Ti devo quindi chiedere scusa se non hai mai dovuto sviluppare un QI superiore ai 45, ti devo chiedere scusa se ti abbiamo trasformato il PhD in biologia in una barzelletta in modo da illuderti di averne tre, se abbiamo smesso di bocciarti a scuola perche' non ce l'avresti fatta in una scuola di 30 anni fa. E scusa se ti abbiamo dato una rubrica telefonica nel cloud mentre noi ricordavamo a memoria i numeri dei nostri amici, se ti abbiamo dato un sistema di GPS e mappe mentre noi ricordavamo il nome dei luoghi, se ti abbiamo dato google mentre noi studiavamo le cose e le ricordavamo anche, e ti chiedo scusa se non riesci a dare un appuntamento senza cellulare perche' non sei capace di essere in un dato punto ad una certa ora senza un supercomputer in tasca.

Vi abbiamo reso la vita cosi' facile, ed elettronicamente supportata, che siete diventati dei RITARDATI.

Di questo, caro “3 PhD in biologia che non distingue i maschi dalle donne a 27 anni perche' e' complesso”, probabilmente ti devo chiedere scusa. Se sei cosi', e' colpa nostra. Sai, noi il programma dei tuoi PhD lo chiamavamo “scuole medie”.

Abbiamo messo al mondo una generazione di RITARDATI.

Una generazione di idioti che non distinguono un uomo da una donna.

Ed e' colpa nostra se sono ritardati.

Come disse Ivo Balboni, “Ai'v studie', par far il busaun”.

Forse un giorno ci vedrete come divinita'.

Io Dio Franco, che ricorda la tabellina del sette , senza la calcolatrice di Android. la Dea Ornella, capace di ricordare il numero di telefono degli zii. Il Dio Giuseppe, che sapeva distinguere i maschi dalle femmine a colpo d'occhio. la Dea Antonietta, capace di scrivere usando le mani, senza una tastiera o un touch screen. il Dio Filippo, che ha dovuto studiare su dei libri grossi e dare una tesi, dove ha dovuto cercare le fonti. Senza google.

Un olimpo di esseri divini.

Uomini e donne potentissimi, dalle capacita' sovrumane. Alcuni riuscivano ad andare da Ferrara a Bologna senza navigatore. Incredibile, ma come facevamo? Tredici studenti del Liceo Roiti che sapevano scomporre un polinomio. TUTTI E TREDICI. Gente che non aveva bisogno di avere l'universita' svaccata per far contenta mamma e farle credere che avete una laurea. Pensa che uno che ho conosciuto sapeva addirittura come citare una fonte. Una fonte, capisci? Da solo. Senza google e wikipedia.

Un giorno ci guarderete come DEI, solo perche' sappiamo che vi ha partoriti vostra madre e non vostro padre, e a dirla tutta, sappiamo anche come ci siete entrati, li' dentro.

Abbiamo messo al mondo una generazione di RITARDATI.

ed e' colpa nostra.

Uriel Fanelli


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