Sussidiare con l'energia.

Ho scritto nello scorso post che il nucleare e' una forma di sussidio data alle industrie , e vedo che questa e' stata l'affermazione che e' risultata (tra i lettori) piu' idiosincratica. Eppure, il problema e' abbastanza evidente, perche' se diciamo di "costruire le centrali nucleari", e' quasi sottinteso che debba essere lo stato, a farlo.

Per capirlo occorre risalire a tutta la storia. Durante la guerra fredda nasce la Östpolitik : un cancelliere tedesco decide ci cominciare a fare affari con la Russia, e siccome l'Unione sovietica non produce quasi nulla in eccesso , si scelgono le materie prime. E la Russia comincia cosi' ad esportare petrolio e gas, aiutata da quei colossi che sanno estrarlo (le aziende russe non sapevano ne' estrarlo ne' trasportarlo, nel senso che non erano abbastanza sviluppate e si limitavano a pozzi "facili").

Questo ha iniziato a disturbare l' OPEC, e ha cominciato a far calare i prezzi, specialmente dopo lo shock storico del 1972/73.

Siccome la cosa e' proseguita sino a pochi anni fa, gli imprenditori europei sono vissuti in un periodo di sussidi, solo che i sussidi venivano da Mosca. Questo ha prodotto un'industria europea che non e' mai stata molto attenta ad essere efficiente:

  • produzione di solare inesistente o quasi: le industrie con pannelli sul capannone sono ancora pochissime
  • adozione di forme di risparmio molto limitata: per spingere le lampade a led su quelle ad incandescenza e' stato necessario vietare le ultime.
  • uso dell'automobile sul trasporto pubblico limitata, rete di trasporti pubblici urbani trascurata
  • infrastrutture limitate (no tubo, no tap, no questo, no quello)
  • poche infrastrutture di teleriscaldamento
  • ostilita' alle smart home
  • ostilita' al telelavoro
  • ...

Gli effetti di questa abbondanza di energia proveniente da un sussidio di Mosca (che poi avrebbe ripagato in termini geopolitici) ha di fatto congelato la transizione green, dal momento che di limitare gli sprechi non importava a nessuno.  Con venti euro a MWh, ma chi avrebbe mai speso soldi per risparmiare corrente?

Ma ad un certo punto facciamo incazzare Putin e finisce il sussidio. Gli industriali si trovano con un prezzo del gas che e' tornato a valori piu' normali per quello che e' il rapporto tra domanda e offerta.

E scoprono che non ce la fanno, perche' usano sistemi produttivi energivori. Quando si dice che per il prezzo dell'energia aumenta il prezzo DEL LATTE, qualcosa e' andato storto nella tecnologia del caso: o qualcuno ha mucche elettriche, oppure tutto quello che sta attorno alla mucca consuma davvero troppo, se consideriamo che il 100% del latte esce dalla mucca.

Allora, ci sono due vie per risolvere il problema.

  1. Gli imprenditori chiudono il gap tecnologico e si mettono ad usare tecnologie di illuminazione, riscaldamento, produzione, materiali, che risparmino energia.
  2. Gli imprenditori chiedono allo stato di sussidiare l'energia, prendendo soldi dal welfare, e fornendo loro energia al prezzo (innaturalmente basso) di prima.

Come al solito, si sceglie la seconda. E i finti "liberali" e "liberisti" scoprono che il mercato dell'energia del futuro si fa coi soldi dello stato. Vero, Calenda?


Fin qui, penso di essere stato chiaro:

ALMENO il 50% della colpa di questa crisi e' degli industriali e degli imprenditori che si sono preoccupati poco dei costi energetici.

 

Del resto, se la soluzione comprende "tenere un grado in meno in casa" o "tenere il riscaldamento acceso per un'ora in meno", beh : si poteva implementare prima, eh. 

E non costava nemmeno tanto: invece di tenere Alexa in casa per suonare della musica, potevate comprare altro:

Io li uso da anni, e il risparmio l'ho visto subito. Ma in Italia ho visto proteste contro l'idea di mettere una valvola in generale, figuriamoci una smart.

In generale, usando questi potrete programmarli per temperatura minima, orario e temperatura massima, e se aprite la finestra sopra il termosifone lo capiscono e ve lo spengono.

Questo per dire che si e' fatto poco, controvoglia , e se le misure di "razionamento" sono sufficienti, beh, potevate gia' razionare prima, e con meno sacrifici.

Ma nessuno lo faceva perche' l'energia costava poco: prova ne sia che adesso quotidianamente ci sono persone che mi chiedono "cos'erano quelle valvole smart che usi tu? Ti trovi bene?". Oggi. Ma non ieri.


Ma torniamo agli industriali. Che hanno evitato i costi di ricerca e sviluppo per decenni, quando si trattava di efficienza energetica. (tranne forse quelli che lavoravano in settori energivori).

Vogliono il sussidio. Lo dico per una ragione.

Come si chiama il proprietario di un'azienda che produce energia nucleare? Si chiama, sarete concordi con me, "industriale". E' sicuramente un industriale. E come si chiama un tipo proprietario di un rigassificatore, la cui azienda importa e ridistribuisce gas? E' ancora, lo ammetterete, un industriale.

Bene. Tralasciando le chiacchiere inutili, vi faccio due domande:

  • Quanti rigassificatori intendono comprare/costruire quelli di Confindustria nei prossimi, diciamo, 10 anni?
  • Quante centrali , se si fara' il nucleare, quelli di Confindustria intendono costruire nei prossimi dieci anni?

Ecco che cala il silenzio di tomba. Perche' si, tutte queste cose si devono fare, ma non sia MAI che siano gli industriali a mettersi le mani in tasca e cacciare la lira e investire. No.

Se si parla di rigassificatori si parla di ENI (CDP, cioe' lo stato), se si parla di centrali nucleari si parla ancora una volta di ENEA (lo stato), si parla di Ansaldo Nucleare, che e' di Ansaldo Energia, che e' di Finmeccanica e del Fondo Strategico italiano: ancora lo stato. 

E dove sono gli industriali, che sarebbero i disperati che non sanno come vivere senza energia? Anziche' investire in scuole e ospedali, lo stato spende i soldi in progetti che in un paese normale spettano agli industriali. 

Non importa: c'e' emergenza, ed "emergenza" significa che non fai domande scomode e lasci che lo stato sussidi gli industriali.


Del resto, che i rigassificatori servano per "liberarsi dalla dipendenza dai russi e non finanziare l'Ukraina" e' dubbio : quello che sta gia' succedendo e' che la Russia vende il gas scontato ad altri paesi (Iran, Cina, India, etc) e poi questi paesi lo caricano sulle navi e lo prortano nei rigassificatori. A prezzo di mercato. Ovvero, si compra ugualmente gas russo, solo che il malloppo se lo dividono i russi e i paesi-proxy.

Complimenti.

In realta', i rigassificatori continuano a comprare gas estratto in Russia, solo che il loro costo andava assorbito dagli industriali, non dalle casse dello stato. 


Si dice spesso che nel 1946 in Italia non ci fossero piu' fascisti, e che tutti si dicessero comunisti, pur senza esserlo. Il guaio e' che nel 1991 e' successa la stessa cosa: da quel momento nessuno di quelli che credevano nell' URSS ammetteva piu' di essere comunista. Ma lo era. 

Tutti (specialmente quelli di sinistra) si dicevano "liberisti" o "liberali", a seconda dello stigma ereditato dal passato, ma alla fine nessuno di loro e' autenticamente liberale. In un mondo liberale, e' OVVIO che se gli industriali hanno bisogno di energia, se c'e' una domanda enorme di energia, lo stato deve SOLO dire che il nucleare e' legale, che ci sono regole di sicurezza da rispettare, e poi sono i privati (cioe' gli industriali) a fare le centrali.

Ma chi si e' riciclato come "liberale" venendo dall' URSS, non ha ben capito il problema. Abituati dall'educazione del PCI a pensare che "ci pensa lo stato", questi "liberali" (e ci metto dentro anche Calenda) parlano e sbrodoolano di mercato qui e li', ma quando si tratta di investire e assumersi il rischio... beh... ci deve pensare , indovinate chi? Lo stato. Come nella buona, vecchia URSS nella quale NESSUNO ammette piu' di aver creduto.

Ma mi spiace dirlo: quando hai bisogno di qualcosa ad un prezzo piu' basso rispetto al mercato e lo stato investe e assume rischi per dartelo, non sei in un posto "liberale", sei nell' Unione Sovietica. Stai sussidiando.

E sempre perche' i liberisti e liberali italiani sono in realta' sovietici riverniciati (e anche male), quando faccio questa obiezione mi dicono "eh, ma noi abbiamo tassato l'extrareddito anche per finanziare questa cosa". Non voglio perdermi nella facile analogia tra plusvalore di Marxista Memoria e "extrareddito", ma il problema non andava risolto con una tassa. Andava risolto con una pacca sulla spalla a Confindustria: "cari signori, io che sono lo stato vi do' i permessi per un rigassificatore a Piombino, adesso VOI lo comprate/affittate e lo mettete in operazione: il primo che arriva vince".

Questo sarebbe dovuto essere il discorso "liberista", o "liberale" di cui straparlano corriere ed altri. Ma non sono davvero dei liberali, sono solo dei comunisti riverniciati.

"Deve farlo lo stato".


Uno stato liberale dovrebbe solo dare i permessi per fare questo e quello (centrali o rigassificatori) e poi dovrebbero essere gli industriali a fare le cose. 

Ma se anche tiriamo in ballo il problema dell'emergenza, beh , lo stato dovrebbe dire "cari industriali, io pago l'affitto dei rigassificatori per un anno, mi aspetto che per tra un anno vi siate rinnovati e siate diventati piu' efficienti, oppure che mi proponiate una cordata che prende il rigassificatore in gestione". 

Invece, si usano aziende dello stato per fare tutto.

Perche' il comunismo e' finito, ma anche no. E il Sussidio e' il nuovo mercato.

COme finisce questa storia e' ovvio perche' lo abbiamo gia' visto: lo stato fa i rigassificatori, lo stato fa le centrali nucleari, e appena c'e' un po' di ciccia i scopre che "per le regole europee bisogna privatizzare". E ovviamente si svende tutto ai soliti amici.

Bene. Privaitizzate sin dall'inizio, allora: fatele fare a loro sin dall'inizio. Oppure, qualcuno vuole nascondere il fatto che gli imprenditori vogliono la pappetta pronta dallo stato?

Ovvero, un'energia sussidiata?