Sport e guerra.

Sempre alla voce "Progetto Cagnara", vedo che si fa un gran parlare del gesto di una schermitrice Ukraina che ha deciso di non stringere la mano alla russa che aveva appena sconfitto. Secondo alcuni, questo gesto va contro alcuni principi sacri dello sport, che sarebbero stati traditi.

Non voglio nominare episodi simili anche nel Judo, dove atleti arabi si sono rifiutati di lottare contro atleti israeliani, cosa che in teoria andrebbe contro tutto quanto Jigoro Kano ha sempre insegnato. 

E' quindi necessario , per prima cosa,  liberarsi dei cosiddetti "miti della fondazione", ovvero quei miti che attribuiscono la nascita di qualcosa ad un periodo mitico regolato da altissimi principi, quel periodo ove sono nati i principi che in qualche modo identificano "la nostra gente" .

Per prima cosa, c'e' da sfatare il mito olimpico quando affonda le radici nell'antichita' greca. E il motivo principale e' che la Grecia come la immaginiamo e' un mito costruito da millenni di poeti , scrittori e filosofi. L'archeologia ha poi dimostrato che le cose non stavano cosi'. Gli spartani, per esempio, erano geneticamente una tribu' anatolica, parola gentile per dire turca. Avevano invaso il peloponneso schiavizzando i locali. La loro supposta virilita' tutta AHU esiste solo ad hollywood: erano cosi' inclini ad incularsi a vicenda che le loro mogli si travestivano da uomini per eccitare i mariti. Ho detto tutto. 

Cosi' come i macedoni erano , sempre geneticamente, una tribu' slava. E i Dori erano praticamente albanesi. E se gia' la grecia non era fatta di greci, immaginiamo pure la panzana della Koine', la lingua che avrebbe unito i greci. Probabilmente era una lingua franca , che serviva ad un popolo dai mille linguaggi e dialetti per commerciare. La Grecia antica del mito olimpico , in quanto nazione/etnia, cioe', probabilmente non e' mai esistita. 

Il mito delle Olimpiadi per le quali si fermavano le guerre, infatti, e' un attimino sopravvalutato: uno studio profondo delle guerre condotte dai greci mostra guerre nate per motivi del cazzo. Non c'e' da stupirsi se si fermassero per le olimpiadi, e secondo me potevi fermare la guerra semplicemente mettendo la Zollia su una collina a gridare "oooh! I tortellini sono in tavola!". Motivazione di gran lunga piu' razionale del 90% delle guerre greche.

Ma anche scendendo nello specifico , tra lo spirito olimpico del periodo annoveriamo anche due atleti di Pancrazio, (che pero' non si chiamava cosi', ma dire che fossero due campioni di polemica suona molto Bruno Vespa) che diedero origine ad una strana disputa tra gli arbitri. Uno dei due aveva sfondato la trachea all'avversario, condannandolo a morte. Solo che l'avversario che aveva solo poche decine di secondi di vita (e quindi le palle abbastanza girate) riusci' a colpirlo con un pollice all'occhio , penetrando sino al cervello e uccidendolo. Entrambi gli atleti, cioe' , morirono nella "polemica" olimpica. Il problema era attribuire la vittoria. Ora, voi capite che a parte la futilità della cosa, invocare questo spirito sportivo nel caso delle due atlete di scherma non funziona molto bene. L'ucraina, infatti, avrebbe dato volentieri la mano alla Russa, a patto di finire in un video sul fist fucking, con successivo strappo dell'intestino. Poi la giuria si sarebbe seduta sul triclinio a bere vino, inculare giuovinetti(*) e discettare sulla vincitrice.

Converrete che lo spirito olimpionico greco sia meglio lasciarlo perdere. E' un mito, e come tutti i miti bisogna crederci sino ad un certo punto, per Eris!


 A questo punto, siccome di spiriti sportivi e di sport non si parlera' per secoli, a meno di non considerare sport la caccia al cinghiale (con tutte le trecce sparse sul petto rorido puppappera eccetera) che mi sembra poco sportivo per il cinghiale, finiamo con il trovare lo spirito sportivo solo in era moderna. Il dramma di questo e' che si, quando tornano gli sport tutti gli sportivi sono aristocratici, rifiutano di lottare coi comuni mortali, (mica scemi: un uomo del Pub Londinese del periodo , un nobile Baronetto pugile se lo fumava) , e quindi se vogliamo parlare dei valori dello sport del periodo non ci troviamo moltissimo di cui essere orgogliosi. 

Del resto, questo "fair play" non nasceva dallo sport, ma piuttosto dai campi di battaglia, ove vigeva un codice cavalleresco, e a volte gli ufficiali invitavano il nemico a sparare per primo. Tanto i nobili non si prendevano di mira tra loro. Poi partivano le cornamuse per coprire il coro di "ma che cazzo dice quel coglione?", che proveniva dalla truppa.(**)

Ma il codice cavalleresco , non sembra adatto ad esaminare il comportamento dell'atleta ukraina. Dopo aver sconfitto il nemico, insomma, era lecito confinarlo sull' Elba, sbatterlo in galera o sull'isola di Sant' Elena. O ucciderlo. Non credo che l'atleta ukraina si sarebbe tirata indietro, se le aveste proposto di comportarsi come facevano gli inglesi dopo aver vinto una battaglia. Anzi, sono convinto che un coltello dei "Gurkas di sua maesta' " non le sarebbe dispiaciuto.


Anche quelli che la menano tanto con il Bushido di Jigoro Kano, dovrebbero leggere bene la sua biografia, e capire che alla fine dei conti il Judo che lui invento' sopravvisse perche' fu scelto come tecnica da insegnare ai poliziotti di Tokyo. Non come tecnica da Samurai, i quali non esistevano piu' da un pezzo quando nacque il Judo.

Gli sbirri. Di Tokyo.


Ora che abbiamo imparato a diffidare dei miti fondatori che ci propagano dei valori da preservare, andiamo al dunque. L'Atleta Ukraina non voleva combattere. E questo ha a che fare con quel leggero fastidio che provi quando dei soldati stranieri invadono il tuo paese, entrano in un asilo e uccidono i bambini a furia di stupri, come e' successo a Bucha. 

Bisogna capire che alcune cose sono decisamente maleducate.

L'atleta ukraina, abbastanza attenta al galateo, evidentemente si e' risentita e non ha voluto dare la mano alla russa, a costo di non combattere. Ma gli sponsor volevano un bel Derby Ukraina-Russia, per via degli inserzionisti pubblicitari che pagavano bei soldini. Allora le hanno detto promesso che avrebbero fatto uno strappo alla regola e avrebbe solo dovuto mostrare la spada, gesto non tanto amichevole, ma si faccia il Derby  che teniamo famiglia.

L'ukraina accetta, schiaccia la russa nello sport, e poi si limita a mostrare la spada. La Russa, paracula, offre la mano per scatenare il caso. Cosi' l'ukraina viene squalificata.

Solo che a quel punto l' Ukraina e'incazzata: per far contenti gli sponsor e fare il derby Ukraina-Russia mi avete promesso che potevo evitare di stringere la mano a quel batrace russo, e adesso mi squalificate perche' l'ho fatto? 

E cosi', siccome stava cominciando a rilasciare interviste e poteva uscire fuori che le avevano promesso delle cazzate solo per far avvenire il Derby Ukraina-Russia e far contenti gli sponsor, gli organizzatori hanno deciso di fare uno strappo alla regola. Che era esattamente quello strappo alla regola che hanno usato promesso  per convincerla a combattere.

In queste condizioni, che noi tecnici chiamiamo "hanno la faccia uguale al culo ", "simmetria craniosacrale" o anche "apparato digerente palindromo", (perche' gli inglesi non ne vogliono sapere di usare il sistema decimale quindi le unita' di misura sono diverse) , direi che scomodare gli altissimi valori propagandati da miti cui non crede piu' nessuno perche' non ci ha mai creduto nessuno, sia un tantino ridicolo.


E' una storia di soldi, non di sport. 

 

(*) Si , si, lo so. Dopo Solone era possibile inculare solo giovinetti che avessero gia' i peli pubici, ma non ancora tracce di barba. Diciamo dai 10 ai 12/13 anni.  Ok. Alcibiade apprezza. Che Socrate non era Brad Pitt, e (parole sue) era come un padre:i padri greci facevano inculare i figli ad altri. 

(**) Scherzo. Sappiamo benissimo a cosa servissero cornamuse, trombe, tamburi sul campo di battaglia. O tentavano di comunicare gli ordini (non c'era alcun mezzo radio per farlo, quindi usavano solo strumenti ottici (bandiere) o sonori - tamburi o trombe o voce.) oppure di disturbare le comunicazioni del nemico, che erano altrettanto sonore. No, non servivano a "spaventare il nemico".