Di Rambi e di Partigiani.

Sto avendo una discussione interessante sul fenomeno del "rambismo" , originato dal celebre film con Stallone negli anni '80 , che a detta di alcuni ha poi generato quella cultura che avrebbe aperto le porte al fascismo, compresa la situazione attuale. Ma la mia conclusione e' molto diversa.
Il punto e' semplice: i film di quel periodo, molto imperniati nel militarismo (gli USA cercavano di "digerire" la sconfitta del Vietnam, e i problemi sociali che aveva prodotto) , ebbero effettivamente un impatto culturale tremendo sull' Europa e anche sugli USA.
Le aziende cominciavano a fare corsi di sopravvivenza e bootcamp, per "motivarsi" (per via di una grande abbondanza di "addestratori" che cercavano di riciclarsi sul mercato del lavoro, anche) , cominciava ad andare di moda tutto quel rambismo che alla fine ha portato la cultura delle aziende (e per certi versi la cultura giovanile) a pseudo-militarizzarsi.
FIn qui, sembra quasi chiaro. Ma andiamo piu' a fondo e come al solito (per chi ricorda la trama di "Rambo" (il primo della serie, detto "First Blood" , gli altri erano inguardabili), invertiamo le parti.
Volete fare esattamente lo stesso film, con gli stessi personaggi e la stessa trama, ma ambientato in Italia.
Siccome l'ultima guerra degli italiani e' la seconda guerra mondiale, dovete infilarcela dentro al posto del Vietnam. E quindi, dovete metterci dei personaggi e dei contesti.
Ma qui cominciamo ad andare male. Un semplice reduce che torna dalla Russia, o dalla guerra, non avrebbe ricevuto il disprezzo oppure l'ostilita' immediata ed aperta da parte del poliziotto. Anzi.
Quindi bisogna scegliere qualcun altro, e qui ci sta bene un partigiano che torna dalle montagne, o come disse lo Scelba (era un ministro dell'epoca) "lupi scesi dalle montagne per assassinare i passanti". Immaginate la simpatia della polizia.
Qui ci siamo perfettamente.
A quel punto tutta la vicenda puo' svolgersi tranquillamente, e al posto dell'intervento del Trautmann ci mettete il suo comandante durante la lotta partigiana, e tutto quanto. Funziona alla perfezione.
Anche il personaggio sarebbe in tono. Avreste la persona dal corpo d'acciaio (non e' che la vita del partigiano sulle montagne fosse facile), perlomeno avrebbe saputo come uccidere un cinghiale senza farsi ammazzare come un pirla (saltargli sopra con un pugnale NON funziona, quello di Rambo peraltro era una brutta imitazione del Ka-Bar Mark I , mescolato con alcune caratteristiche di un Camillus Mk2, che non avrebbe potuto nulla contro un vero cinghiale. ), avrebbe conosciuto le zone meglio del poliziotto medio di Caserta, eccetera.
Avrebbe funzionato benissimo, la trama. Sarebbe anche stata molto meno dubbiosa, nel senso che il partigiano avrebbe anche avuto depositi nascosti di armi, nascondigli pronti. E la polizia era davvero fascista, e aveva motivi di odiarlo (negli USA molti veterani del Vietnam divennero poliziotti, quindi colleghi: qui la trama di Rambo fa pena).
Ricapitolando: il film sarebbe stato ancora piu' credibile, se ambientato nell' Italia del 1952. La trama sarebbe stata impeccabile, quasi storica. E pensate un po': "Rambo" avrebbe anche potuto essere una donna. Senza perdere di storicita'.
Avreste avuto solo l'imbarazzo della scelta:
E allora dobbiamo farci una domanda: se esistevano le condizioni di un "rambismo" italiano, che avrebbe anche avuto storicamente senso (Stallone era tra i perdenti del vietnam, il nostro partigiano era tra i vincenti, quindi a maggior ragione lo si poteva incensare) , perche' non ne esistette nessuno e invece ci si accodo' a quello americano?
Il problema fu, a mio avviso , una innata predisposizione per un pacifismo di facciata e per un antifascismo solo estetico , che non rivendicava alcuna funzione militare, bellica e/o bellicosa.
Per anni ed anni, quindi, il paese ha sperimentato la contraddizione di una cultura partigiana che NON rivendicava alcuna impresa militare. E' vero che se Stallone fosse stato in Vietnam probabilmente non avrebbe avuto voglia di celebrare alcunché, quindi forse nemmeno ai partigiani piaceva tanto , ma d'altro canto... rimane la tremenda contraddizione di un' America che fa Rambo usando una storia improbabile, quando la stessa identica trama ambientata in Italia sarebbe stata super-credibile se non storica.
Il primo punto rilevante, a mio avviso, e' che nel dopoguerra tutto venne lottizzato, tra i partiti. MSI aveva si e no il 5%, ma a volte era utile in parlamento. Cosi' si doveva dare qualcosa ad MSI.
Si decise di dare loro la scuola che non era una scuola, ovvero l' ISEF, e il Coni. Erano cose sportive, dinamiche, muscolari, e si sposavano bene col fatto che per dare un reddito agli atleri "professionisti" entravano in gioco le forze armate, che li "assumevano".
Mano a mano che sollevare pesi , sudare in un posto pieno di maschi sudati e tirare pugni divenne "fascista", la reazione della sinistra fu estremamente staliniana: gli estremisti avrebbero contato sul numero (come facevano quelli di Lotta Continua, ed altri gruppi gia' morenti), mentre i soliti leaderini dovevano andare nei posti della Kultura.
Il disprezzo verso chiunque praticasse sport che non avessero qualche valenza erbivora o pacifista si intensifico', al punto che nei circoli di sinistra ad un certo punto neppure il Judo veniva tollerato - passarono all'inutile balletto cinese che non ricordo nemmeno come si chiami - motivo per cui il mio primo club (un dopolavoro gestito dalla CGIL ) chiuse i battenti.
Da quel momento, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, i circoli di sinistra mostrarono un assoluto disprezzo verso qualsiasi cosa suonasse marziale, virile, fisica.
SI accorsero dello sbaglio dall'inizio degli anni '90, circa dieci/vent'anni dopo.
Oltre al rambismo degli anni '80, nei quali andava forte Rocky ma nessuno a sinistra aveva a che fare coi muscoli o con una palestra di boxe, il problema che l'estrema sinistra sperimento' in Emilia era che non riuscivano piu' a picchiare fascisti.
Per esempio, la vita di Fini nell' Emilia non era facilissima. Venivano letteralmente cacciati, inseguiti per le strade, e si narra un aneddoto su Fini, che riusci' a salvarsi dal pestaggio degli autonomi perche' una signora per pieta' lo accolsce in casa.
Ma solo pochi anni dopo, in Piazza Verdi, mi capito' di assistere ad una cosa molto diversa. Un ragazzo di destra che aveva lasciato la moto vicino a Piazza Verdi per andare a prendere un documento in universita', a Giurisprudenza. Lo conoscevo perche' andavamo in palestra insieme , a fare Muay Thai, da un maestro di nome Flavio Monti. Un grandissimo insegnante, ma nazista come non so cosa, e specializzato nel togliere le inibizioni (l'inibizione alla violenza fa parte della nostra educazione).
Il tipo era soprannominato Gippo. I tre autonomi , completamente digiuni in qualsiasi cosa fosse combattimento, lo circondarono. Ognuno aveva in mano una grossa catena usata per chiudere le bici. Il Gippo salto' la sua moto, ponendosi dall'altro lato, e un fesso tento' di arrivargli addosso, senza notare che Gippo si era messo il casco.
Fini' con un cosiddetto Sok Tong. Probabilmente una delle tecniche piu' distruttive del muay thai. LA fortuna dell'autonomo fu di aver rivolto il viso al cielo, cosi' se la cavo' con un fracasso del volto. Normalmente la tecnica sfonda il cranio. Letteralmente.

Si salta, usando l'avversario o un oggetto (una sedia, un tavolo, una motocicletta, una roccia) e si piomba sull'avversario col gomito, dall'alto verso il basso.
I due amici si fermarono per soccorrere il pirla che era al suolo in preda a convulsioni, e le convulsioni sono poco belle da vedere, e Gippo sali' in sella e se ne ando'. Lo rividi in palestra un paio di giorni dopo , dove era perfettamente illeso e mi prego' di non dirlo a nessuno perche' la vittima era messa davvero male. Il fracasso del volto e' una cosa pericolosissima. Per capirci, fa questo alle persone, ed e' una delle ferite gravi piu' comuni nell' MMA.

Oltre all'aneddoto personale, gli anni '90 videro un cambiamento epocale nei rapporti di forza. Improvvisamente, persino in emilia e persino con numeri soverchianti, picchiare i fascisti divenne troppo pericoloso. Le ferite che lasciavano erano troppo gravi: ferite da pugilato, low kick sui legamenti, tutta roba invalidante o semi-invalidante.
Questo e' il motivo essenziale per cui non succede mai che , durante un'aggressione fascista ad un omosessuale, qualcuno/a si ribelli facendo del male al fascista. E non succede mai che si senta dire di fascisti picchiati da autonomi, o da centrosocialati. Persino i famigerati black blocks si guardano bene dal provarci, e anche in grande numero.
L'inversione avvenne, circa , negli anni '90. E riguardava tutta la cultura della violenza: per esempio, perche' gli aggressori fascisti non trovano mai un/una omosessuale o una trans con la pistola in tasca quando aggrediscono? Perche' le armi non fanno piu' parte (con buona parte di arcicaccia) della cultura di sinistra. Ma non perche' non ne abbiano mai fatto parte; la cultura partigiana ERA una cultura delle armi.
Ma non oggi.
Spinti anche dal mito della Rivoluzione culturale maoista, qualsiasi cosa sia finita nelle mani del rambismo e dello yuppismo divenne esclusiva della destra. E quando dico tutto, intendo praticamente un'intera vagonata di valori.
Prendiamo per esempio la motocicletta e il vento nei capelli. Easy Rider fu uno dei film piu' rappresentativi della cultura "di sinistra" negli anni della contestazione.

E quindi la domanda, oggi, e' questa: come e' possibile che oggi se entrate in un club di motociclist trovate solo persone di destra, e come e' possibile che questo tipo di liberta' sia diventato appannaggio esclusivo delle destre.
Perche' partire in auto (anche con una due cv) o con un van, dormire all'aperto nei sacchi a pelo o negli ostelli era una cosa di sinistra per tutti gli anni della contestazione, e divenne improvvisamente cultura di destra, e oggi lo fanno solo con auto aggressive che ti portano in giro "per avventure"?
Il problema e' che questo tipo di liberta' erano liberta' dell'individuo, ma per un paio di decenni la sinistra europea era ossessionata con il "Kollettivo", con gruppi ove l'individualita' doveva sparire, la liberta' era un miraggio, la liberta' dell'individuo era Kapitalismo, e per fare qualsiasi cosa dovevate indire un'assemblea. Volevate comprare birra per la sede? Facevate una mozione, che se veniva approvata sarebbe stata discussa una settimana dopo, e avrebbe vinto una bevanda analcoolica fatta in un kibbutz in Guatemala.
La distruzione della liberta' individuale, come cultura, fu una scelta cosciente della sinistra europea, e forse anche americana, ma da un certo punto in poi cominciarono a scimmiottare noi, che abbandono' il tema delle liberta' alla destra. Berlusconi si limito' a raccogliere quello che la sinistra aveva abbandonato per strada.
Il rambismo, cioe' il culto di un guerriero dalla parte del giusto , o del lottatore , divenne impossibile sia perche' si parlava di violenza, sia perche' si parlava di ideali, sia perche' si trattava di individui , magari da adorare come Il Che (probabilmente il piu' mediocre tra qualsiasi leader partigiano della storia), ma tutto quello che poi facevano era indossare magliette e leggere libri. Andare in palestra o fare corsi di sopravvivenza per essere come il Che, o come un partigiano, era fuori discussione.
La sinistra , cioe', fu incapace di reagire al rambismo nonostante una reale tradizione di combattenti , perche' semplicemente espulse la cultura del combattimento, dell'individuo e della liberta' dell'individuo dentro una retorica fatta di Kollettivi (nella sinistra estrema) e di classi , o masse (operaie, lavoratrici, eccetera).
Gli effetti di questo abbandono sono micidiali. Prendiamo per esempio i casi di femminicidio, e facciamo una domanda provocatoria.
Perche' quando una donna viene stalkerizzata per mesi, nessuno le consiglia di comprare un'arma da fuoco? Secondo me, un tentato femminicidio che finisce con un coglione in una pozza di sangue , dissuaderebbe piu' di un "aumento della pena"
Ve lo siete chieste? Avete un tipo che vi segue, vi minaccia e vi opprime. Perche' non chiedere un porto d'armi da fuoco, non fosse altro che per tiro sportivo? E' vero che non e' facile quanto in USA, ma anche le maglie della legge italiana sono semplici da aggirare. Per capirci, una licenza per "tiro sportivo" vi consente armi come questa:
https://it.wikipedia.org/wiki/SITES_Spectre_M4
non e' che ve la stia consigliando perche' e' troppo grande, ma una normale pistola .357 , usata, non costa nemmeno molto. E ha un potere didattico che definirei penetrante.
Se poi fate secco il coglione potrete sempre dire che stavate andando al poligono, o che avete dimenticato la pistola in borsa dopo l'ultimo allenamento. Vi beccate la denuncia, ma se lo stalker era armato e abbastanza vicino, e di fronte, se siete incensurate non andrete di certo in carcere per porto d'armi senza porto d'armi. La pena e troppo bassa e le attenuanti sono troppe.
Ma non dovete nemmeno per forza farlo secco, anche sparare alle gambe o al ventre funziona, e vi limiterete a ferirlo. Ma in genere il primo colpo di dissuasione sparato in aria funzionera' nel 90% dei casi. "sparato in aria" non esclude "abbastanza vicino al fesso da fargli sentire il fischio del proiettile".
Ma ripeto: nonostante il massacro costante di donne abbia raggiunto i numeri di una macelleria, nessuno sta ancora dicendo alle donne che hanno paura dell'ex di comprare un'arma da fuoco. Neanche ANPI, che si occupa di resistenza.
Si dice che "bisogna educare i maschi" o "abolire il porno", ma secondo me quando avete freddato un coglione e rimane per terra , l'avete educato. Potete verificarlo, se sparate bene il cervello sara' in gran parte per terra e l'educazione sara' visibile. E anche per il porno, vabe, sempre buchi sono.
Ma non succede.
Se la destra si e' impossessata dell'individuo, della lotta, della violenza e della liberta', e' semplicemente perche' la sinistra ha completamente ABBANDONATO questi temi, ripudiandoli.
Questa e' una colpa, e NON ci sono giustificazioni: quando una donna non puo' piu' uscire se non in auto o accompagnata, quando ne vengono uccise a centinaia ogni anno, ci aspetterebbe che almeno enti come ANPI dicessero "armatevi". E' quello che hanno fatto loro, no?
Ma la memoria della resistenza, a quanto pare, ha ceduto il passo ad un'ideologia erbivora , pacifista e collettivista, nella quale l'individuo (per esempio la donna) non puo' piu' avere iniziative individuali, non puo' piu' lottare violentemente per la sua stessa liberta' (tantopiu' la vita), e a volerla dire tutta non e' nemmeno consentito decidere di mangiare una bella bistecca.
Non lamentatevi quindi se liberta', lotta e indidividuo oggi sono tutti concetti "di destra": un tempo erano di sinistra, ma poi li avete schifati.
Qualcuno ha detto "ribellione"?