Il vuoto che avanza

Stamattina mi sono alzato, e mi sono accorto che ieri sera ho lasciato acceso il computer. Cosi' anziche' usare il social network come filtro anticazzate, ho fatto colazione usando i giornali. Di solito li leggo piu' tardi, di sfuggita, di solito usando il cellulare e la wifi del treno.

Devo dire una cosa. Senza aver ancora fatto colazione, i giornali italiani sono un deserto di ansia,  depressione e sconcertante piccineria , amplificato rispetto a diversi anni fa, quando smisi di guardare la TV. Secondo me i giornali italiani stanno prendendo il posto della TV, perche' si sono accorti che la TV non la guarda piu' nessuno. 

E fanno il loro sporco lavoro: tenere su lo status quo, a furia di propaganda. E siccome la propaganda moderna non vuole che persone pensino (a differenza di quella tradizionale che vuole farvi pensare questo e quello), il risultato della stampa italiana e' che e' diventata il vuoto che avanza. Non riuscite piu' a formulare pensieri partendo da quel che c'e' scritto. 

Il sistema economico che governa il paese ha cosi' paura che non vuole spingervi a destra o a sinistra, ma vuole semplicemente che non sappiate dove andare. 

Quindi, sui giornali ci sono tre cose:

  1. ansia
  2. paura
  3. vuoto intellettivo

Quali sono gli effetti? L'ansia spingera' le persone verso gli ansiolitici. L'ansiolitico piu' economico ha un nome: alcool. Questa sostanza, infatti, ha sul cervello un'azione ansiolitica. Per questo si usa per socializzare, vince l'ansia da relazione.

La paura ha tre possibili effetti, le famose TRE F: flight, fight, freeze.

Di fronte ad un pericolo faremo tre cose: o fuggiamo, o combattiamo, o rimaniamo immobili e nascosti, aspettando che passi. Se io ti presento un pericolo, ma non ti dico come sfuggirne, e non ti dico chi o cosa combattere, rimarrai immobile. E questa immobilita' e' quella che il sistema mediatico italiano sta cercando di ottenere.

Il problema e' che questi effetti sono noti su scala statistica. Per esempio, le tre , se le portiamo sul piano statistico, diventano diverse: 

  • Flight: la maggior parte della popolazione scappera'. Ma alcuni no.
  • Fight: la maggior parte della popolazione lottera'. Ma alcuni no.
  • Freeze: la maggior parte della popolazione diverra' immobile. Ma alcuni no.

Il problema di questo sistema, quindi, e' come evitare che gli "alcuni no" siano pericolosi. In definitiva, nella condizione in cui vogliamo che la popolazione entri in stato di "freeze", abbiamo il problema di quelli che lotteranno e di quelli che fuggirano.

Chi fuggira' e chi lottera'? 

Fuggira' chi trova una facile via di fuga. Per esempio, chi ha una professionalita' spendibile all'estero. I medici e gli infermieri, per esempio, anziche' rimanere in un freeze eterno, se la stanno dando a gambe.

Poi ci sono quelli che combattono. Chi saranno? Quelli che trovano nella violenza una facile strategia per liberarsi dell'ansia e della paura. In pratica, ubriachi che assaltano qualcuno a casaccio, non sapendo di preciso chi e' il nemico. Violenza sensa senso.

Chi sara' il nemico prescelto? Beh, qualcuno che e' a tiro, quindi mano a mano che ci avviciniamo all'ubriacone che diventa violento, il rischio cresce. 

Dice qualcosa?


Rimane il problema del vuoto comunicativo. Non esiste niente, sui media italiani,  su cui pensare, a meno di non sobbarcarsi il compito di metterci qualcosa di proprio. Sono cosi' terrorizzati dall'idea di una rivolta che ogni cosa e' svuotata di struttura e significato. 

Al punto che si dibatte di una pubblicita' della esselunga. E quando una nazione, nel mezzo di una guerra in europa che ha causato la fine della principale fonte di energia a buon mercato, sull'orlo di una guerra USA/Cina o almeno Cina/Taiwan, non trova di meglio da dibattere di uno spot del supermarket, significa che il vuoto e' davvero preoccupante.

Ma quello spot e' fantastico per spiegare il vuoto. Ovvero il fatto che ci sarebbe molto da dire, se solo lo spot fosse capace di strutturarsi in modo da stimolare la riflessione. Quello non e' uno spot: e' propaganda. Uno strumento volto a togliervi la possibilita' di pensare al concetto di Famiglia. Non ha niente a che vedere con la pubblicita', e mi dice semplicemente che Esselunga sostiene questo governo, usando la propria pubblicita' per far propaganda. 

Allora, proviamo a fare quel che non si vuole: pensare.


La coppia del video e' divorziata. Pensiamoci sopra, ok?

Cominciamo col divorzio. Pensiamo.

Le leggi sul divorzio, avute dopo un referendum, sono state plasmate per la societa' del periodo. Chi divorziava, in quegli anni? Ricchi e famosi, ovvero chi aveva soldi. Poveri e ceto medio non lo facevano. Nelle citta' lo faceva il ceto medio, ma in provincia subentrava il decoro a sostituire la vergogna, e la reputazione a sostituire l'onore. 

Divorziavano solo ricchi e famosi, di fatto: quindi avevate di solito un uomo piu' vecchio ma piu' facoltoso e/o professionalmente qualificato,  che divorziava da una donna piu' giovane , meno qualificata e meno abbiente. La legge, quindi , si strutturo' su un'affermazione che ha le caratteristiche logiche dell'impalazione con abeti in fiamme: "occorre tutelare lo stile di vita del coniuge piu' povero", ovvero "il coniuge piu' povero ha diritto a mantenere lo stesso stile di vita ricevuto durante il matrimonio".

Ora, questo e' chiaramente il risultato di un pensiero fatto per l'alta borghesia: se andavate da Concettina Cacace emigrata a settimo torinese insieme a Calogero Scosciagatti, dire "Tranquilla Concettina, la legge mantiene dopo il divorzio lo stesso tenore di vita che hai oggi" lei non si sentira' "tutelata": e' una minaccia orrenda.

E' una tutela solo se lo stile di vita era almeno medio, se non alto. Questa parte, da sola , chiarisce l'equivoco iniziale: tutto era concepito per l'alta borghesia scolarizzata. La legge fu scritta avendo in mente loro.

Il problema di questa regolamentazione, pero', e' che piano piano si e' diffusa fino a coinvolgere il ceto medio, e poi i ceti piu' poveri. Rimanendo sempre quella: una legge PRIVA di qualsiasi welfare governativo, essendo nata dando per scontato che il welfare fosse il marito ricco.

E allora oggi si va da Concettiny Cacace che prende 300 euro al mese per fare le pulizie, sposata con GianGionGaetano Lo Surdo che ne fa 600 come magazziniere, e andiamo a dire a Concettiny Cacace che "garantiremo loro lo stile di vita". Forse la guerra nucleare sarebbe piu' attraente per entrambi.

Se fosse stato concepito per agire su tutte le classi, il divorzio sarebbe stato strutturato in maniera diversa:

  • Classi alte. Quello che c'e' va bene.
  • Classi medie: occorre aggiungere un sistema di sgravi fiscali per evitare che uno dei due "cambi di classe sociale".
  • Classi lavoratrici:  occorre un sistema di welfare che garantisca non "lo stile di vita di prima", ma almeno di non finire a dormire in auto e mangiare alla Caritas.

Lo spot di Esselunga, quindi, ritrae un DISASTRO LEGISLATIVO fatto da legislatori provinciali e incoimpetenti. Provinciali perche' hanno imitato gli USA, incompetenti perche' non hanno analizzato la situazione italiana.

 


Come vedete, e' possibile pensare MOLTO , su quello spot, ma il problema e' che il pubblicitario ci ha messo un dettaglio che IMPEDISCE di pensare al problema, ovvero il fatto che c'e' la bambina che spera (oh, come fa libro Cuore!!!) che i genitori tornino insieme per via di una pesca. Il che e' difficile, visto che la madre fa la escort e il padre e' uno che si compra (o si tiene) un' auto familiare dopo aver divorziato, cioe' e' un palese coglione.

Ma basta inserire questo cortocircuito emotivo per impedirvi di pensare. Perche' la bambina vive con la madre? Perche' nel vecchio modello di divorzio il ricco e realizzato padre non aveva (quasi) mai problemi a levarsi dal cazzo la pargola, tranne quando gli andava di vederla, mentre la madre disoccupata e ricca poteva bene allevarla nella casa che avrebbe ricevuto dal marito, che ne aveva altre. Quindi i figli vengono affidati sempre alle madri. Perche' si.

E ancora: di chi e' la casa ove la madre e la figlia vivono? Sappiamo bene come funzioni, ovvero che e' stato il padre a sloggiare, visto che quando la donna si tiene la figlia, si tiene anche la casa. E chi paga il mutuo? Sempre lui. Perche' nel vecchio modello, le cose tra ricchi andavano cosi'.

Si tratta di un modello di sofferenza inutilmente amplificata per entrambi, tanto e' vero che entrambi sono vestiti di fast fashion, anche l'auto del padre sembra stata acquistata alla nascita della figlia (strano pero' che anche la madre ne abbia una cosi' grande, ma i pubblicitari hanno bisogno di spazio per filmare).


Potete pensare a tutto questo, ma la presenza ipersentimentale della bambina che spera con la pesca di mamma in mano (santiddio, ma un altro frutto non potevate usarlo?) e' sufficiente a creare quel "cuteness overload" che vi manda in corto circuito. 

Non si tratta di uno spot che fa pensare al divorzio, si tratta di uno spot che e' concepito per lasciarvi inebetiti di fronte al divorzio. Se della casa del mulino bianco pensavate "e' una favola", se della ragazzina che attirava meteoriti sui genitori potevate ancora pensare che era crudele e stupida, o magari divertente come un meme, in questo caso andate subito in cuteness overload e puf, non pensate nulla. 

Schermo bianco.

E non vi esce nemmeno Freddy Krueger.

Quando devi spiegare le tue stesse citazioni, stai diventando vecchio un classico.

 


Tutto, nei media italiani attuali, e' concepito per destabilizzare con emozioni facili il processo cognitivo. 

 

Vi stanno bombardando di questioni che POTREBBERO forse spingervi a pensare, solo che ci sganciano sopra una bomba emotiva, e puf: guardate la scena ma non riuscite a PENSARE. Perche'? Perche' la bambina e' cosi' dolce.

Se invece pensaste , capireste una cosa: quell'uomo ammazzera' sia la moglie che la figlia entro 5 anni. E' evidente gia' dal filmato.

Ma voi non lo vedete, perche' siete troppo occupati a guardare la bambina dolce.

Non riuscite a pensare che una mamma che lavora non va al supermercato a quell'ora, ed e' gia' tanto se la bambina non torna a casa da sola, non riuscite a pensare che se lui sta sotto e non sale alla porta le cose non sono andate tanto bene, non riuscite a pensare che lui mostra segni di stress fisico da lavoro , piu' di lei, eccetera. 

Lo stesso capita a quel tizio che fuggi' in grecia , lasciando tutto, finito a chi l'ha visto. A parte che se siete expat sapete che la storia e' artefatta, ma la prima cosa che ho pensato e' stata "certo che per costringere un uomo ad abbandonare tutto quello che ha e che ha costruito, gli amici e i genitori, e fuggire via per andare ad affittare auto, lei deve essere proprio una bella personcina". (anche tralasciando la pessima recitazione della donna, voglio dire). 

Ma siete troppo sopraffatti dalla conduttrice che vi parla della famiglia in lacrime, della moglie che prova a simulare le lacrime, delle figlie che non sono nemmeno presenti in TV e non provano nemmeno a lanciare un appello, ma sono state abbandonate, e tutto il resto. Avete giudicato l'uomo senza nemmeno sentire la sua campana, perche' le emozioni vi impedivano di farvi delle domande: puoi davvero vivere in un paese UE, facendo perdere le tue tracce? Risposta: manco per il cazzo e neanche per un mese. 

Ma basta mescolare qualche emozione alla scena, e non pensate piu'. La vostra mente si ferma. Non volete piu' sentire la versione di lui, non volete chiedervi se per caso non fosse possibile semplicemente chiedere al ministero delle entrate, o a INPS, non volete sapere nulla. Emozione, lacrimuccia, morte della mente.


Il vuoto che avanza.