Cibo dei ricchi e la fenomenologia del Berrino.

So che tutto nasce da un ministro che stava spiegando una realta' anglosassone, e quindi non sto a spiegare come diavolo stiano mangiando nei paesi anglosassoni. E nemmeno ha senso spiegare come si mangia nel posto X. Quello di cui mi viene da sbottare e' leggere, ogni tanto, le raccomandazioni di Berrino su come mangiare bene e sentirsi bene e vivere cen'tanni.
Non ho conosciuto molti centenari. Solo tre, tra cui mia nonna, morta a 101 anni. Ebbene, a voler essere sincero, posso dire una cosa: mangiavano il cazzo che gli pareva.Mia nonna non aveva idea di cosa fosse un carboidrato o un cibo "processato", si limitava a dirvi se le piaceva o meno.
Ma la cosa su cui volevo soffermarmi e' l'aspetto economico. Se leggete le raccomandazioni di Berrino, cioe', scoprite che per "mangiare bene" secondo lui, dovete:
- Andare a fare la spesa ogni tre giorni. Di piu', tutte le cose fresche che vi consiglia di mangiare non sopravviveranno, nemmeno in frigo.
- Spendere 2/3 volte piu' della media per il cibo. Tra pesce e tutte le altre cose che consiglia, se non le vogliamo "ultraprocessate", otteniamo un prezzo doppio o triplo.
- Avere due/tre ore di tempo al giorno per cucinare le cose che consiglia Berrino, perche' alla fine dei conti, piu' il materiale e' "raw", piu' tempo occorre per renderlo mangiabile. A meno di non vivere di insalate.
Se quindi siete molto benestanti, e avete molto tempo, e non vi scoccia andare per negozi/mercati ogni due o tre giorni, tutto bene. Ma chi lavora , normalmente non potra' fare piu' di tanto.
La testimonianza viene semplicemente dal fatto che i negozietti e i mercati all'aperto stanno chiudendo. Non occorre un genio per capire che se questi negozietti chiudono allora ci va poca gente. E quindi, per qualche motivo la gente non ci va.
E non mi dite che i supermercati sono comodi, perche' tra partire e parcheggiare, in una grande citta', siete nella merda. A meno di non fare come qui in Germania, dove hanno supermercati di dimensioni medie che ti piazzano ovunque in citta'. Ma ricordiamo anche che per ragioni demografiche, ci saranno sempre vecchietti che vanno matti per il Matjes.
In definitiva, cioe', Berrino e' un classico esempio del perche' "solo i ricchi mangiano sano in Italia (e probabilmente in tutto l'occidente)".
Questa e' probabilmente la ragione per la quale e' cosi' detestato: si comporta come chi ha detto "se i poveri non hanno pane, che mangino brioches" (sappiamo che non e' stata la Poumpadour a dirlo, ma qualcuno lo avra' detto). Il problema, pero', e' la sua scientificita'.
Voi direte "ma lui e' un esperto! E' qualificato!". Ovvio. Ma non tutti quelli che sanno, sanno anche spiegare. Io non so se LUI sia bravo come scienziato. Dico che le cose che scrive siano scritte male. E' diverso.
Per prima cosa, noto un certo semplicismo. Nel senso che a sentire Berrino, e' semplice. Basta che il cibo non sia troppo "processato", che sia abbastanza "fresco", che ci siano abbastanza "verdure", "legumi", eccetera.
Sino qui tutto bene. Ma sono ricette semplicistiche. Prendiamo per esempio il "processato". Quando un cibo e' troppo "processato", per Berrino? La risposta e' "Dipende da Berrino, e da Berrino, e da Berrino".
Perche' lui il grano e la farina li vorrebbe non processati, ma contemporaneamente non vorra' prendersi qualche malanno per la Segale Cornuta, o il Baccillus Cereus. Quindi dobbiamo fermarci ad un livello di "astenersi industria" che consenta nello stesso tempo alla farina di essere non troppo processata (secondo Berrino), ma abbastanza processata da essere sicura. Del resto, anche la verdura e la frutta fresca devono essere fresche, ma Berrino non vorra' ammalarsi di shigella, e cosi' via. L'asticella del processo industriale, o almeno della supply chain, non puo' essere mandata a zero. Altrimenti dovrete bollire tutto, e questo non va molto bene col "fresco".
Se esistessero gli standard di Berrino, cioe' esistessero degli standard qualitativi riproducibili per "non processata" o "poco processata" o "fresca", e tutte le altre cose che richiede Berrino, potrebbero essere imposti come standard industriali. Basterebbe vietare i cibi troppo processati, come dice Berrino.
Ma se chiediamo all'industria di evitare i cibi troppo "processati", otterremo che l'industria ci chiede: "ecco il 17955 processi industriali alimentari noti. Ci spiegate quali sono -troppo-, e dove sta il limite?".
E probabilmente il nostro legislatore riuscirebbe a fare una legge decente, in termini scientifici, con una tavola rotonda di esperti. Ma il problema e' che nessuna persona comune riuscirebbe.
Dire di evitare i cibi "troppo processati", essendo la parola "troppo" un limite quantitativo, non e' un modo tanto scientifico di parlare. E' un modo completamente forfettario di dire alle persone "se vi sembra troppo industriale, evitatelo".
E questo non ottiene nulla: a quel punto la stessa roba industriale vi sara' servita in un canestro di canne, e non vi sembrera' MAI "troppo industriale".

Insomma, questi requisiti di "fresco" sono semplicemente i requisiti di berrino. Fresco e' cio' che Berrino dice essere fresco. E se non vi comprate un cagnolino di razza Berrino da portare al supermarket, ecco che non sapete bene cosa sia processato e cosa no.
Questa abitudine dei parametri berrinologici, cioe' parametri che hanno senso soltanto nella testa di Berrino, sta diventando endemica. Perche' sta diventando endemica? Perche' consente la trattazione non scientifica di temi che per l'industria non devono diventare scientifici.
Per esempio, la dieta "Mediterranea". Appena lo diciamo gli italiani si alzano in piedi, convinti che si stia parlando di italia. Ma se guardiamo bene una mappa, anche la Francia e' nel novero , cosi' come Israele, la Turchia e l' Egitto, ma anche la Grecia e l'Algeria. Di chi stiamo parlando, di preciso?
Ma che cos'e' "mediterraneo", poi? L"adriatico e' mediterraneo? E il mar nero? Qual'e' il parametro preciso? Se ordinassimo all'industria alimentare e ai ristoranti di conformarsi alla "dieta mediterranea", cosa staremmo chiedendo, di preciso? Immaginate di dover scrivere la legge con le vostre mani.
Questo e' il punto: tutti questi nomi e queste etichette, che vanno da "Mediterranea" a "Poco processata" a "fresca" , fino a "made in italy", servono a spostare l'attenzione dal contenuto del cibo a qualche etichetta appiccicata forfettariamente.
E in questo, Berrino eccelle. Verdura fresca spazia da roba fatta in serra in Olanda al pomodoro appena colto nell'orto. Non mi potete dire che siano la stessa cosa, perche' posso percepire coi miei sensi, anche senza essere un esperto, che sono diverse.
Che cos'e', allora, "verdura fresca"? Che cosa sono "legumi essiccati? Essiccati come, di preciso?". Se dovessimo dare una specifica tecnica all'industria, come li descrivereste?
Questa e' l'antiscientificita' del metodo Berrino: usare delle parole dal significato non qualificabile con precisione. In modo da lasciare spazio a quell'industria che apparentemente Berrino dice di evitare.
Per esempio, in questo momento nel mio ricecooker piccolo stanno cuocendo delle lenticche rosse. Apparentemente ho fatto quello che dice Berrino. Quando avranno finito di cuocere, saranno anche deliziose.
Tutti sanno che cosa fantastica siano le lenticche rosse di Chernobyl.
Certo, e' esagerato, ma il problema e' che dire "lenticchie rosse" senza nemmeno definire un limite massimo a qualsiasi sostanza che possa inquinarle, e' assurdo, ed e' per questo che ho menzionato Chernobyl. E' ovvio che le lenticchie non siano radioattive, ma se mi chiedeste quanto c'e' di "non processato" nel fatto che il sacchetto e' stato confezionato in "atmosfera protettiva", come tutti i legumi secchi e il riso, non saprei rispondere.
Non voglio fare il filosofo metafisico e chiedervi "si, ma cosa sono le lenticchie? Quante proprieta' posso togliere ad una lenticchia prima che smetta di essere una lenticchia?". Ma posso chiedermi, da consumatore, da dove dovrebbe venire. Per esempio, e' chiaro che le lenticchie non dovrebbero venire da Chernobyl, ma Cinisello Balsamo va bene? E Casalecchio di Reno? E Butera?
Il Berrinismo non risponde a queste domande: mi dice che e' sano mangiare legumi, tra cui le lenticchie, ma sa Dio cosa sia una lenticchia sana , di preciso.
Ah, si. Essendo Berrino un epidemiologo, probabilmente non saprebbe rispondere alle mie domande.
Sic transeat ....