Che succede ad OpenAI?

Vedo moltissime persone perplesse riguardo a quello che sta succedendo ad OpenAI, e mi stupisco, piu' che altro , di quelli che cadono dalle nuvole. Non dico che fosse prevedibile, ma osservando bene quello che succede, secondo me e' altamente spiegabile.

Per rendere piu' spiegabile la cosa, basta raccontare la vicenda di OpenAI sotto forma di romanzo. Situazione iniziale, perturbazione, nuovo stato finale stabile.

Per capire la situazione iniziale bisogna innanzitutto specificare una cosa: Sam Altman e' un leader. "E' un leader" significa che e' capace di plasmare la cultura del gruppo che lavora per lui. Un semplice capo non riesce, e deve utilizzare strumenti disciplinari o repressivi, mentre il leader plasma la cultura del gruppo, in modo che nessuno si sogni di trasgredire i suoi ordini, perche' sembrano tutti l'unica cosa possibile da fare.

Andiamo al Romanzo di OpenAI


Prima fase, l'inizio.

Il Leader crea l'azienda, OpenAI, e ci mette la parola "Open" perche' con questo intende dire che la AI , come il suo sviluppo e le idee, renderanno la AI un patrimonio universale dell'umanita'.

Ci entrano in molti, per motivi diversi. Musk che vuole le auto che guidano da sole, Microsoft che vuole fare assistenti virtuali migliori, eccetera. In quella fase, nessuno obietta sull'ideale '"open".

Il punto e' che Sam Altman e' un leader, e la sua idea di software diventa, da questo momento, la cultura del gruppo. Un gruppo che sviluppa un progetto "Open", almeno in termini di idee.

Allora arrivano i primi risultati, ma sono ancora embrionali, e tutto va bene.

La versione uno , sia di GPT che di DELL-E , sono dei simpatici giocattoli. Ma niente di piu', google lo faceva gia'.

Poi arriva la versione due di GPT , GPT-2 appunto, e nessuno si scompone piu' di tanto. Ne parlano gli specialisti, ecco tutto. Musk, snervato perche' non esce niente di buono per le auto elettriche, addirittura esce da OpenAI.

 


Seconda fase, la perturbazione.

Arriva la versione 3 di GPT, e ci fanno un chatbot disponibile a tutti. Diventa famosissima, e pum, diventa la Next Big Thing , bruciando il "metaverso" che rimane il solito upgrade obbligatorio di idee che esistevano gia', con tanto dei due minuti di applausi obbligatori per quanto e' innovatore Zuck.

Ma diventa famoso, girano soldi, e pam: Microsoft promette che lo integrera' sia in Windows che nel prossimo Office. Da questo momento, Microsoft deve avere una posizione di vantaggio.

Allora succede che OpenAI smette di essere davvero Open: la versione 4 costa venti dollari al mese, codice e addesramento cominciano a diventare meno "aperti".

Ma c'e' di peggio: da questo momento, le aziende meno "Open" devono convincere il governo a regolare la AI, in modo che non possa nascerne una davvero "Open", tantomeno "Opensource". Per farlo, occorre convincere il pubblico che senza un rigido controllo governativo sulla creazione di AI, il genere umano sia un pericolo.

Perche' sia chiaro, se per regolare le armi occorrono permessi e porti d'armi , per regolare le auto occorrono le patenti e il codice della strada , il risultato e' sempre questo. Nessuno si puo' fare le armi da solo, nessuno si puo' costruire da solo la propria auto.

Cosi', regolando bene la AI, nessuno potra' farsi la propria AI. 

Questo cancella definitivamente ogni "Open" dalla parola "OpenAI". 


Terza fase: il malumore.

 

Esistevano da tempo voci di un malumore tra i seguaci di Sam Altman. Dopotutto gli erano andati dietro credendo a lui, c redendo che solo una piattaforma "Open" potesse davvero essere una AI "Etica", perche' chiunque poteva vedere cosa fosse.

La progressiva chiusura della piattaforma "Open" stava scontentando gli idealisti , che minacciavano di andarsene. Gli idealisti sono di due tipi: quelli che se li tradite se ne vanno, e quelli che comunque , anche nella dissoluzione del gruppo, stanno col capo.

I dubbi nel personale cominciano ad aumentare, e i primi cominciano ad andarsene verso google. Facebook, che (per quanto possa sembrare strano) e' l'unica azienda ad avere un motore di AI con licenza opensource ( https://ai.meta.com/blog/large-language-model-llama-meta-ai/) che trovate qui: https://github.com/facebookresearch/llama . Da ricordare che anche LLAMA e' un prodotto cui ha lavorato ANCHE Microsoft.

Ci sono quindi dei malumori, dicevo, e i primi dipendenti cominciano ad andarsene, anche se sono pesci piccoli, tecnici non troppo vicini al management.


Quarta Fase: esplode tutto.

 

Questa e' la fase del caos. Non appena scoppia il caos perche' i tecnici si ribellano, e tentano di mettere "la capa" a fare il CEO, si muove anche Microsoft, che alla fine riesce a portarsi a casa il CEO , Sam Altman, e quelli che gli sono rimasti fedeli.

Nel susseguirsi di annunci (mentre scrivo siamo al quarto CEO, dopo che si e' anche pensato di far tornare lui), si vede chiaramente solo una cosa: un'azienda con una leadership non funziona se gli azionisti hanno un'agenda contraria a come il capo ha costruito il gruppo.

Se la cultura e' molto diversa, esplode tutto.

E' una svolta? Si, ma non per l'intelligenza artificiale in se'.

Questo takeover non e' una cosa nuova. Anche il Kernel di linux ha fatto la stessa fine, nel senso che siamo partiti da "Linux e' sviluppato da una community di volontari" a questo: 

 

Potrei parlarvi di altre community create con l'intenzione annunciata di "aprire il mondo di X", come OpenNetwork per le reti, o qualsiasi altro consorzio, che poi finisce nelle mani delle prime N aziende del settore, e quando gli sviluppatori "idealisti" se ne vanno , al loro posto ci sono quelli delle aziende sponsor.

OpenAI si distingue per questo: gli idealisti sono esplosi subito, troppo presto, a questo atteggiamento dell'industria contro l'open source. 

Il problema qui non e' solo la AI, il problema e' che c'e' un copione che non funziona piu': si forma un'azienda dalla grande etica e dai grandi ideali, ovviamente si parla di opensource perche' "morte al capitalismo", arrivano tutti i talenti creativi ma molto ideologizzati, ma poi piano piano semplicemente qualcuno va ai piani alti e cambia anima  al progetto, oppure lo distrugge nel tentativo di finanziarizzarlo.


La partita e' ancora in corso, ma gia' si intravede qualcosa: Altman coi suoi fedelissimi e' gia' passato in Microsoft, ovvero continueranno a lavorare su questo codice, Morale Altman non dovera essere troppo chiaro nel dipingere la cultura "Open" del gruppo, oppure lo ha seguito un gruppo di fedelissimi.

Dove andranno tutti gli altri che ci hanno lavorato? Lascieranno? Quanti lascieranno? E dove porteranno la loro conoscenza e la loro intelligenza?

Questo non si sa. Ma che questo botto sia il risultato di una contraddizione forte tra i valori di un progetto, come potrebbe essere l'Opensource, e quelli che poi arrivano, ti fanno la solita fondazione, e tutto finisce sotto l'ala dei soliti giganti, come e' successo al kernel di Linux.

 

 

 

 

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