
Quando un preciso tipo di crimine diffuso arriva alle cronache, puntualmente qualcuno tira fuori la necessita' di educare. La cosa potrebbe anche essere corretta, ed in principio non ho nulla in contrario. Ma c'e' un problema: chi dice questo poi non si rivolge mai agli educatori per attuare il piano.

Quando scrivo un post critico sugli eccessi o sugli errori del femminismo moderno, mi ritrovo regolamente con diversi uomini (di solito sposati o divorziandi) che trovano il modo di contattarmi e trovano (parole loro) il "coraggio di contattarmi". Ora, parlando di loro tradirei, in un certo senso, la mia promessa di tenere per me quanto detto. Ma posso dire molto, davvero molto, sul fatto che una persona possa aver bisogno di coraggio per confidare, sotto peudonimo, con un tizio che vive in un altro paese, e parlare.

Ogni volta che qualche scimmia commette qualche reato contro una donna, sia uno stupro molto efferato oppure un femminicidio, si tira sempre in ballo una storia per la quale i maschi "tutti" dovrebbero prodursi in uno sforzo effimero di cambiare se' stessi per cambiare il mondo. Dopodiche', c'e' la solita meraviglia perche' i maschi, nemmeno quelli che non si macchiano di reati simili, si uniscono a questo processo. C'e' una ragione.

Aver scritto il post sulle basi richiede ed implica, essenzialmente, un giudizio sul governo, o almeno dara' alle persone la sensazione di avere un giudizio sul tale governo. Cosi', quando ho detto che la Meloni (e con lei il governo) manca di qualsiasi percezione di base su cosa sia lo stato, la nazione o lo status di militare, le persone si sono messe a pensare che io abbia chissa' quali idee su questo governo.

Dunque, mentre Oppenheimer e' un film decente che vale la pena di guardare, e di pagare per guardarlo in lingua originale e in sala Lounge, la Barbie non merita tanto, quindi mi sono limitato a piratarlo ignobilmente, visto che... non penserete mica di pagare per un film per bambini? (a meno che non abbiate figli, nel qual caso lo farete).

La vicenda del generale italiano che scrive un libro che potrebbe intitolarsi "Viva la Figa , e altre scritte che ho letto nei cessi del liceo" sta tenendo banco, anche se in realta' e' una vicenda semplice. La semplicita' della vicenda sarebbe evidente se si partisse dalle basi, che a sua volta sarebbe semplice se qualcuno conoscesse le basi.