Sull'idea di occidente.(e relativo fallimento)

Sono spesso criticato per il fatto di non credere nell'idea di “occidente”, ovvero di una comunanza di valori e di obiettivi tra popoli che evidentemente NON hanno in comune ne' i valori ne' gli obiettivi, e che appartengono allo stesso schieramento patamilitare solo perche' sono stati invasi nella seconda guerra mondiale. Ma proviamo a chiederci: se l' “occidente” come allucinazione e' cosi' diffusa, come e' nata?

Quando chiamate uno pseudointellettuale a rispondere a questa domanda, lui comincera' subito dicendo

“l'idea di occidente nasce dal filosofo sardanapista Agilolf Varmblixt che per primo lo menziona nel suo trattato “etica del seme di mandarino nel naso” “, famoso trattato del 1694 e tre quarti, circa alle dieci del mattino.

In realta' si tratta di un libro che hanno letto si e no 6 persone – e uno non si sente nemmeno troppo bene – per cui il fatto che in filosofo Agilolf Varmblixt lo abbia nominato una volta mentre starnutiva un seme di mandarino non ha cambiato assolutamente un cazzo. E' un non-fenomeno che come tale e' una non-causa, e quindi avra' non-effetti. Un modo elegante per dire che non c'entra un cazzo.

lemurt

Al contrario, siccome parliamo di un'idea condivisa, come Superman o Babbo Natale, possiamo dire che essa nasce quando diventa bagaglio comune, cioe' quando oltre ad un filosofo sconosciuto si trova nella mente della popolazione. Non necessariamente per via di un filosofo sardanapista (qualsiasi cosa voglia dire, ma le filosofie sono come i generi del metal e ce ne vuole una ), ma per le vie piu' disparate, compresa la pubblicita' dei bastoncini di pesce. (adesso mettete occhiali rettangolari, fingete di leggere un libro, e chiedete al primo passante “ma quanto Nietzsche c'e' nel Capitano Findus? Quanto? Quantooooohhhhh????!!!!!”)

Usciti dal manicomio, possiamo andare avanti. Dicevamo , l'idea di occidente. Come arriva nella mente delle persone? Come diventa “pop”? La cosa comincia dopo la seconda guerra mondiale: l'Europa e' in briciole, l' URSS anche, e l'unico posto del pianeta che abbia un'industria e l'acqua potabile sono gli USA. Cominciano allora ad uscire cartelli di questo tipo ovunque.

promessa

baubau

Ed era proprio cosi', facevano i cartelloni da mettere ovunque, per convincere gli americani di qualcosa che, se fosse stata vera, avrebbero potuto notare da soli. In termini postmodernisti si tratta di uno dei piu' famosi simulacri. Ma andiamo avanti: che cos'e' questa idea di occidente?

L'idea di occidente nasce come una specie di contratto, o almeno una promessa: qualsiasi popolo decida di aderire ai nostri valori, in cambio ricevera' una dose ragionevole di benessere, e di una certa felicita'. Proprio come la famiglia felice nella prima immagine.

Lo scopo di questa propaganda e' quella di convincere gli americani che NO, in URSS non si stava meglio che negli USA, quindi i pochi comunisti stessero zitti. E raccogliessero il cotone.


E' bene riflettere bene su questa immagine:

promessa

perche' non ritrae solo una famiglia del ceto medio. Essa ritrae (anche e specialmente) una famiglia felice. La promessa non si basa solo su una condizione economica, cioe' quella di entrare nel ceto medio americano. La promessa e' ANCHE di ordine spirituale, e comprende la felicita'.

Si tratta di qualcosa che si chiama, certo, American Way, ma ad un certo punto sembrera' che anche gli europei abbiano aderito ai valori americani, e quindi anche loro siano stati retribuiti a dovere. Questo contratto, cioe' alcuni valori in cambio di felicita' – molto simile all'idea religiosa di paradiso in cambio adorazione – finisce col prendere, chiaramente , i contorni di una singola etnia caratterizzata dal seguire dei valori e di riscuoterne il prezzo.

Ad un certo punto, per occidente si e' inteso indicare tutti coloro che abbracciavano alcuni valori – anche estetici – e ne ricevevano il premio , come promesso dal DIO MERCATO.


Questa allucinazione ha funzionato molto bene, al punto che le persone dimenticavano il paradosso di sistemi come quelli scandinavi, che avevano lo stesso benessere degli USA, se non di piu', senza aderire completamente a questi valori. Ma era tutto ok, il DIO MERCATO non fa molte distinzioni.

L'identita' occidentale, quindi, e' diventata quella. Qui nasce l'idea di occidente: dalla propaganda degli industriali americani, fatta per convincere le persone a non aderire al comunismo.

Ma c'e' un problema, che e' emerso nel tempo. Il problema e' che questa promessa, per funzionare, deve essere mantenuta.

Fino a quando l'occidente era il posto dove essere, quello che tutti nel mondo tentavano di essere, di imitare o di raggiungere, la cosa ha funzionato benissimo. E quando e' crollato il Muro di Berlino, molti hanno visto in questo la fine inesorabile di sistemi diversi, di fronte all'offerta spiritualmente e materialmente piu' allettante del mondo.

Ma ripeto: per funzionare, occorre che il contratto sia mantenuto.


Quindi chiediamoci: ha funzionato? Per un po' ha funzionato, si'. In alcuni anni e' sembrato l'unico sistema possibile, e il mercato e' sembrato l'unico Dio , eccetera. Ma nel tempo, la promessa e' stata erosa. Il sistema, reso prepotente e dal fatto che sembravano mancare le alternative, ha deciso di continuare a chiedere l'adesione a certi principi, tra cui l'adorazione del Dio mercato, ma ha smesso di pagare.

La prima a morire, ben prima del ceto medio, e' stata la felicita'. Ad un certo punto, e' stato chiaro che solo i ricchi potevano essere felici. Perche' ad un certo punto, devono esistere degli status symbol, e se pensate bene agli anni '80, gli status symbol erano raggiungibili facilmente dal ceto medio, che vestiva firmato e girava con una bella auto e ascoltava la musica alla moda.

Che cosa avevano, allora, i ricchi in piu'?

Il risultato e' stato che la felicita' e' diventata il primo status symbol a passare dal ceto medio ai ricchi. Il racconto del ceto medio ha iniziato a contenere “lo stress” (*) e altri presunti guai , e in quel momento la fotografia diventava una fotografia di una famiglia benestante, ma infelice.

Come faccio a saperlo? Perche' quando una societa' e' fatta di infelici, il tasso di violenza cresce e cresce ancora, e cominciano le guerre. Come un gatto pizzicato sulla coda, si tira una zampata sulla prima persona che capita a tiro, anche se e' quella che ci tiene in braccio.

La crescita di violenza e' la prova della crescita di infelicita'. La seconda prova e' un calo inspiegabile delle nascite. Un popolo felice fa figli. Anche se e' povero. Anche se e' fatto di disoccupati. Le nazioni che crescono di piu' sono spesso quelle povere. La natalita' non cala quando sono ricchi, cala quando sono infelici.

In seguito, quando finirono i sistemi comunisti e il Dio Mercato si sentiva al sicuro, pensando che non ci fossero alternative, oltre alla felicita' la nostra famigliola felice perse anche lo status economico.

E cosi', riguardiamo la fotografia:

promessa

Vi ci ritrovate?

No, vero? E forse non perche' non siete un ceto medio , ma piu' spesso perche' non siete felici. Vi hanno convinto che la felicita' coincida col “successo”, vi hanno fatto sgobbare giorno e notte per raggiungerlo, ma anche declinando il “successo” in tutti i modi possibili, non siete felici. Magari qualche lettore sara' anche felice, ma difficilmente potremo dire che una popolazione come quella italiana, che fa sempre meno figli e diventa sempre piu' violenta, sia una popolazione felice.

Come prova a fortiori, potrei semplicemente citare la crescita enorme dei consumi di psicofarmaci e droghe. Le persone cercano la felicita' nella chimica, perche' non la trovano nella vita. E' un po' come col Muro di Berlino: le persone dicevano “ma se nel comunismo tutti sono felici, perche' cercano di scappare anche rischiando la vita nel passare il muro?”.

E allora oggi vi chiedo: ma se nell'occidente tutti sono felici come dite, come mai tante persone cercano di fuggire, anche rischiando la vita facendosi di fentanyl? Come mai si vendono antidepressivi come noccioline?

Infelicita' anche in presenza del “successo”. Ricordatevi questa frase.

Insomma:

Possiamo dire chiaramente che, oggi come oggi, la promessa NON sta venendo mantenuta.


Quando dico cosi', arrivano gli economisti – gente che non capisce un cazzo, almeno il doppio di Hegel – e mi dicono che nelle nazioni occidentali il GDP di su, e il reddito medio procapite di giu'. Solo che non danno mai la distribuzione , e come se non bastasse non hanno capito qualcosa che il loro cervello inutile e atrofizzato non puo' capire – spiacente, Puglisi, ma per come la vedo io occorrono quattro come te per fare un cretino – dicevo quello che non possono capire e' un concetto semplice:

quando dico che la promessa era di una quantita' ragionevole di ricchezza e la felicita', la parte piu' importante non e' quella economica. E' la felicita'.

Possiamo quindi enunciare questa semplice cosa: il concetto di occidente e' morto, perche' se era possibile illudersi che esistesse PRIMA , quando almeno la componente economica era possibile, oggi che oltre alla felicita' e' venuta a mancare anche la componente economica, cioe' il “successo”, possiamo dire che la promessa non sta venendo mantenuta.

Il concetto di occidente e' diventato un dio muto: fate quello che dice, difendete la liberta', lo stato di diritto, i diritti umani, ma in cambio non vi arriva nessuna felicita' , tantomeno qualche successo economico. Al massimo potete comprare la droga e qualche psicofarmaco, per illudere il vostro cervello di essere felici.

felicita

Va tutto bene, vero?


Morale della storia?

E ora che la sua falsita' e' evidente, nessuno andra' mai a morire per difendere un sistema che ha da offrire solo infelicita'.

Fate pure le vostre leve per andare a lottare coi russi. Vedrete, quanti saranno felici di andare in guerra per difendere il loro antidepressivo quotidiano.

Vedremo quanti saranno disposti per andare a difendere la democrazia, quella che gli sta dando la disoccupazione.

*( vengo da una famiglia che mi ha fatto passare l'infanzia in cassa integrazione. Se credete che Elon Musk sia stressato, provate a far mangiare una famiglia senza nemmeno sapere se questo mese verrete pagati. Una madre di famiglia povera e' stressata, non Elon Musk. Elon al limite e' turbato, o vagamente preoccupato di non poter comprare una nuova troia minorenne entro Natale. Lo stress lavorativo ed economico e' una cosa diversa, e lo hanno SOLO i poveri.I ricchi piagnucolano di stress, ma non sanno cosa sia . Non sono stressati, sono infelici. ).

Uriel Fanelli


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